NETANYAHU GIOCA AL TIRO AL BERSAGLIO CON I GIORNALISTI CHE LAVORANO A GAZA - L'ESERCITO DELLO STATO EBRAICO HA UCCISO ANAS AL-SHARIF, CRONISTA 28ENNE DI "AL-JAZEERA", IL SUO COLLEGA MOHAMMED QREIQEH E I CAMERAMEN IBRAHIM ZAHER, MOHAMMED NOUFAL E MOAMEN ALIWA. I CINQUE SI TROVAVANO IN UNA TENDA A GAZA (IL SOLITO "ERRORE" O "MALFUNZIONAMENTO TECNICO"?) - L'ATTACCO DI "AL-JAZEERA": "L'ESERCITO ISRAELIANO HA UCCISO GIORNALISTI, FOTOGRAFI E OPERATORI DEI MEDIA LOCALI NELLA STRISCIA DI GAZA FIN DALL'INIZIO DELLA GUERRA, NEL TENTATIVO DI METTERE A TACERE I LORO REPORTAGE"

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Estratto dell'articolo di  Francesco Semprini per “la Stampa” 

 

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«Bombardamenti israeliani intensi e concentrati, con l'uso di "cinture di fuoco", stanno colpendo le zone orientali e meridionali della città di Gaza». Questo è l'ultimo post su X di Anas Al-Sharif, il giornalista di Al Jazeera che dall'interno della Striscia raccontava la guerra tra Israele e Hamas. Erano le 23:10 locali (le 22:10 in Italia). Poi più nulla.

 

Anas Al-Sharif viene ucciso poco dopo assieme al collega Mohammed Qreiqeh e ai cameramen Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal e Moamen Aliwa, in un attacco mirato delle Forze di difesa dello Stato ebraico contro una tenda che ospitava cronisti a Gaza City.

 

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Si trovavano nel compound dell'ospedale Al Shifa. Secondo l'agenzia France Press, Israele si è assunto la responsabilità dell'attacco «avvenuto in maniera deliberata da parte dell'Idf», visto che Anas al-Sharif di Al-Jazeera era un «terrorista» che «si spacciava per giornalista». 

 

Anas era la voce di cronaca più ascoltata nella Striscia, il video in cui si toglieva l'elmetto e la pettorina all'inizio della tregua durata poche settimane, mesi fa fece il giro del mondo.  «Il giornalista di al Jazeera Anas al-Sharif è stato ucciso insieme a tre colleghi in quello che sembra essere un attacco israeliano mirato, ha dichiarato il direttore dell'ospedale al-Shifa di Gaza City», secondo quanto riferisce l'emittente con sede in Qatar.

 

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«L'esercito israeliano ha sistematicamente ucciso giornalisti, fotografi e operatori dei media locali nella Striscia di Gaza fin dall'inizio della guerra, nel tentativo di mettere a tacere i loro reportage», prosegue Al Jazeera. Marwan Bishara, analista politico dell'emittente, afferma che «l'uccisione dei giornalisti di Al Jazeera a Gaza da parte di Israele riflette il fatto che le potenze globali lasciano che il primo ministro Netanyahu agisca impunemente. Giornalisti, medici, bambini, tutti lottano per la propria vita...è la caduta dei principi universali».

 

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Il Committee to Protect Journalists (Cpj), organizzazione indipendente e senza scopo di lucro che promuove la libertà di stampa in tutto il mondo, con sede a New York, è stato in grado di verificare l'uccisione di almeno 186 giornalisti dal 7 ottobre 2023, giorno degli attacchi terroristici di Hamas e dell'inizio della guerra a Gaza. Almeno 90 giornalisti sono stati imprigionati da Israele.

 

L'ufficio stampa del Governo di Gaza (Hamas) riporta un numero più alto, affermando che sono stati uccisi oltre 230 giornalisti. L'esercito israeliano ha accusato molti degli operatori dei media uccisi, tra cui diversi giornalisti di Al Jazeera e lo stesso corrispondente Anas al-Sharif, di essere «terroristi» al servizio di Hamas e di altri gruppi. «Non ha ancora fornito alcuna documentazione verificata da enti internazionali indipendenti che possa dimostrare le sue affermazioni», sottolinea l'emittente. [...]

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