
CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN…
L’EUROPA È PRONTA PER LA GUERRA CON LA RUSSIA? UNA PARTE, SÌ – FINLANDIA, PAESI BALTICI, POLONIA, CHE CONOSCONO BENE MOSCA, SI PREPARANO DA ANNI AL CONFLITTO. E ORA CHE TRUMP MINACCIA DI LASCIARLI SOLI IN CASO DI AGGRESSIONE, INTENSIFICANO IL RIARMO – I FINLANDESI PUNTANO SULLA RITIRATA TATTICA, PER ATTIRARE I SOLDATI DI PUTIN IN UN TRAPPOLONE. I POLACCHI SUL SISTEMA ANTIAEREO IN GRADO DI COLPIRE IL TERRITORIO NEMICO - E L’ITALIA, CHE HA NEL MEDITERRANEO UN FRONTE APERTO (I RUSSI SONO STANZIATI IN LIBIA), CHE FA? DISCUTE SULLE PERCENTUALI DI PIL…
Traduzione di un estratto dell’articolo di Richard Milne, Lucy Rodgers, Steven Bernard per il “Financial Times”
LA LINEA DEL FRONTE TRA EUROPA E RUSSIA
Gli assalitori in mimetica si fanno strada nella fitta foresta finlandese, con i fucili pronti. […] Raffiche di colpi riecheggiano, sollevando una nebbia che rende la foresta ancora più impenetrabile.
Urla e imprecazioni aumentano con l’aumentare delle “vittime”.
La scena è parte di un’esercitazione militare tra coscritti della Guardia di Frontiera finlandese. Si conclude con grida di vittoria e pacche sulle spalle per la squadra “vincente”.
«In Finlandia, difendere il proprio Paese è un valore davvero importante», dice Milja Sandhu, una rara coscritta donna. «Tutti qui hanno chiesto di partecipare e la motivazione è altissima». Il suo compagno di plotone, Kasperi Luoto, la definisce «una vocazione», aggiungendo che «la guerra in Europa ha cambiato il modo in cui le persone vogliono servire».
PUTIN E LA DENAZIFICAZIONE DELL EUROPA - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
Mentre Mosca è attualmente impegnata con l’invasione dell’Ucraina, molti lungo questo confine si aspettano che un giorno il presidente russo Vladimir Putin rivolga la sua attenzione al fianco orientale della NATO.
«Non prendiamoci in giro, ormai siamo tutti sul fianco orientale», ha dichiarato il segretario generale della NATO Mark Rutte lo scorso mese.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha poi avvertito il vertice dell’alleanza che la Russia sta pianificando «nuove operazioni militari in territorio NATO».
Sebbene il presidente USA Donald Trump abbia rassicurato gli alleati al suo arrivo dicendo di essere «con loro fino in fondo», poche ore prima aveva allarmato le capitali europee suggerendo che il patto di difesa reciproca dell’Alleanza, l’Articolo 5, fosse soggetto a interpretazioni. La sua presidenza ha sollevato dubbi sulla solidità della garanzia di sicurezza statunitense.
Anders Fogh Rasmussen, segretario generale della NATO dal 2009 al 2014, suggerisce che Putin potrebbe acquisire fiducia e un «appetito per altri territori» se riuscisse a prevalere in Ucraina. «Metterà pressione sugli Stati baltici… e se un presidente americano solleva pubblicamente dubbi sul proprio impegno verso l’Articolo 5, questo potrebbe spingere Putin a mettere alla prova la determinazione della NATO».
Mosca sta anche aumentando la sua presenza regionale. Immagini satellitari mostrano un’attività crescente nelle basi russe vicino al fianco orientale della NATO. Nuovi edifici di stoccaggio sono apparsi a Petrozavodsk, a circa 175 km dal confine finlandese, mentre nuove piste per aeromobili sono state realizzate alla base aerea dismessa di Severomorsk-1, 120 km a est della Norvegia.
Sebbene Rutte affermi che la NATO non preveda un attacco russo a breve termine, il tenente generale Kari Nisula, vice capo di stato maggiore delle forze armate finlandesi, sottolinea che la storia insegna che «non è una questione di se, ma di quando. Devo essere pronto ogni giorno».
Molti Paesi del fianco orientale della NATO stanno accelerando l’aumento delle spese per la difesa e il potenziamento delle capacità militari. Al vertice è stato raggiunto un accordo per portare la spesa al 5% del PIL entro il prossimo decennio. Ma c’è chi dubita che i fondi arriveranno in tempo.
«Vogliamo tutti scoraggiare la Russia, mostrando forza e potenziando le nostre capacità», afferma un funzionario dell’intelligence regionale. «Ma dall’altra parte ci sarà un calcolo: a un certo punto Putin valuterà se pensa di poter vincere. Dobbiamo fare in modo che non sbagli il calcolo».
Secondo Kristi Raik, direttrice del Centro Internazionale per la Difesa e la Sicurezza in Estonia, un eventuale attacco russo alla NATO non seguirebbe lo schema dell’invasione dell’Ucraina.
«Per la Russia, l’obiettivo strategico sarebbe spezzare la NATO», spiega. «Non si tratta di conquistare un po’ di terra nei Baltici o altrove». La domanda è dove lungo i 2.600 km di confine NATO-Russia potrebbe avvenire.
All’estremo nord c’è la Norvegia, le cui manovre per rafforzare l’esercito rispecchiano l’approccio europeo.
Nella regione di confine del Finnmark, dove molti cartelli stradali sono scritti in norvegese e russo, le forze di terra saranno affiancate da difese aeree, un battaglione di artiglieria e fanteria leggera, un reparto di intelligence e una forza di reazione rapida. In altre zone della Norvegia settentrionale sarà istituita una nuova brigata di fanteria pesante.
[…] Pochi pensano che un attacco russo comincerebbe dal freddo nord della Norvegia continentale. Ma ci sono timori per l’arcipelago artico delle Svalbard, territorio norvegese ma con un insediamento russo. Un trattato del 1920 limita le attività militari sull’isola.
«Le Svalbard sono probabilmente in cima alla lista dei luoghi dove la Russia potrebbe tentare qualcosa», dice un funzionario dell’intelligence europea.
La vicina Finlandia condivide 1.340 km di confine con la Russia — a cui concesse circa il 10% del proprio territorio nella Seconda guerra mondiale. Da allora, ha trascorso 80 anni a prepararsi per una nuova invasione.
«Siamo molto tranquilli», afferma il premier finlandese Alexander Stubb. «Si comincia con il mettere in ordine la propria casa. E credo che noi lo abbiamo fatto. Ma dobbiamo continuare a migliorarla sempre».
I finlandesi si aspettano un aumento delle truppe russe lungo il confine e hanno già rafforzato barriere e difese fisiche. Truppe NATO, comprese quelle di Svezia, Danimarca, Francia, Islanda, Norvegia e Regno Unito, saranno schierate nella regione poco popolata della Lapponia.
Gli europei e la crisi in Ucraina
La Finlandia ha mantenuto la coscrizione; in totale, può contare su quasi 900.000 riservisti, su una popolazione di appena 5,6 milioni. «Non abbiamo mai smesso di prepararci per avere capacità difensive sufficienti contro un’invasione», dice Nisula. «È una mentalità». Aggiunge che la guerra in Ucraina ha dimostrato che «la massa» — cioè il numero dei soldati — è ancora fondamentale.
Matti Pitkäniitty, comandante della Guardia di Frontiera per il distretto della Carelia del Nord, pattuglia il confine sul lago Korpijärvi. Le guardie finlandesi sono una forza militare e possono intervenire immediatamente contro gli intrusi. «Siamo occhi e orecchie sul confine», spiega. «Per questo siamo la prima linea di difesa».
ZELENSKY E TRUMP AL VERTICE NATO DELL'AJA
Il nuovo motto della NATO è difendere ogni centimetro del territorio. Ma in Finlandia è chiaro che una ritirata tattica fa parte del piano.
«Attiri il nemico in un territorio che hai preparato. Lascia che sia la natura a fare parte del lavoro», dice Charly Salonius-Pasternak del think tank Nordic West Office. «Nel centro della Finlandia ci sono foreste; al nord ci sono paludi e torbiere, e nell’estremo nord fa molto freddo».
La Finlandia evacuerebbe anche i civili dalle aree di confine per proteggerli, e distruggerebbe strade e ponti. Jarmo Lindberg, ex capo della difesa e ora parlamentare, dice che il Paese ha riserve di carburante per sei mesi, grano per nove, e contratti con aziende per convertire la produzione in asset bellici. «Tutti i nostri centri operativi hanno 30 metri di granito sopra di loro», aggiunge. «La Russia può lanciare una bomba nucleare: te ne accorgi, ma sopravvivi. Abbiamo rifugi per 4,4 milioni di persone. Anche i nostri jet da combattimento sono sotto 30 metri di granito».
I finlandesi credono che la loro posizione strategica impedisca agli USA di abbandonarli; Trump ha ribadito che l’Artico è cruciale per la sicurezza americana. «Diciamo che, essendo probabilmente l’unico in Finlandia che ha ogni pezzo del puzzle, dormo molto bene la notte», dice Stubb. «Non sono preoccupato».
Diversa la situazione negli Stati baltici. Estonia, Lettonia e Lituania sono considerate le più vulnerabili a un potenziale attacco russo.
Solo circa 200 km separano il confine russo dal Mar Baltico, rendendo difficile una ritirata tattica come quella finlandese. Questo spazio si restringe a 100 km nel corridoio di Suwalki, tra l’enclave russa di Kaliningrad e la Bielorussia. Le grandi città sono vicine alla Russia: Narva, in Estonia, è proprio sul confine, mentre Vilnius, capitale della Lituania, dista solo 30 km dalla Bielorussia.
[…] Dopo due decenni nella NATO, i Baltici si sentono più sicuri che in passato. La presenza dell’Alleanza è evidente nella grande base di Pabrade, in Lituania, vicino al confine russo. Immagini satellitari mostrano nuove infrastrutture tra il 2022 e il 2025, e un’intensa attività. Insieme alla Polonia, questi Paesi raggiungeranno l’obiettivo di spesa del 5% l’anno prossimo.
vladimir putin aleksandr lukashenko foto lapresse.
Ma la tensione è aumentata da quando Trump ha umiliato Zelensky alla Casa Bianca a febbraio. Quello scontro «ha davvero scosso la gente», dice Raik. Nauseda afferma che i Baltici devono avere un piano A, B e C, vista l’incertezza sull’impegno americano verso l’Europa.
Il vecchio piano NATO per i Baltici prevedeva di lasciare avanzare i russi per poi contrattaccare con rinforzi dalla Germania e dalla Polonia. Ma la distruzione di città come Mariupol ha spinto a un cambio di strategia.
Di conseguenza, i Paesi baltici e la Polonia stanno rafforzando i confini con recinzioni, bunker e “denti di drago” (blocchi in cemento anti-carro), ben visibili nelle immagini satellitari dei ponti che collegano la Lituania a Kaliningrad.
La Lettonia ha sgomberato tratti di confine con la Bielorussia e ha proposto l’uso di droni per proteggere l’intero confine NATO con la Russia. «Stiamo dimostrando di saper fare molto da soli», dice la premier lettone Evika Silina. Ogni Paese sta aumentando le proprie capacità: la Lituania vuole una divisione nazionale di 17.500 uomini entro il 2030; l’Estonia conta su una forza di guerra di circa 43.000; la Lettonia ha reintrodotto la coscrizione.
I tre Paesi stanno elaborando piani di evacuazione di massa congiunti e hanno battaglioni multinazionali schierati insieme alla Polonia. Le truppe straniere sarebbero coinvolte fin dall’inizio di qualsiasi conflitto.
La Polonia, vicina alla guerra in Ucraina e con un lungo confine con la Bielorussia (alleata della Russia), è un baluardo cruciale.
Il premier Donald Tusk vuole portare l’esercito a 500.000 unità e introdurre l’addestramento militare obbligatorio per tutti gli uomini adulti entro fine anno.
Insieme ai Paesi baltici, Varsavia sta acquistando missili a lungo raggio capaci di colpire in territorio russo. «È molto più facile distruggere il nido che abbattere gli uccelli in volo», dice il ministro della difesa estone Hanno Pevkur. Tutti e quattro i Paesi sono usciti dal trattato che vieta le mine antiuomo.
STRETTA DI MANO TRA ZELENSKY E TRUMP AL VERTICE NATO DELL'AJA
I polacchi hanno già costruito una recinzione d’acciaio alta 5,5 metri lungo 186 km del confine con la Bielorussia. Più di recente hanno installato telecamere termiche e a visione notturna e costruito una strada per facilitare il pattugliamento. Ma il progetto più ambizioso è lo “Scudo Orientale”, un sistema misto di difesa aerea e infrastrutture terrestri — fossati, ostacoli anticarro e terreni minati. Tusk ha convinto Bruxelles a includerlo tra le priorità della difesa europea, ottenendo accesso ai fondi UE.
Il mese scorso, Putin ha respinto come «assurde» le accuse che Mosca rappresenti una minaccia crescente per l’Europa, definendo «irrazionali e inutili» le spese militari in aumento.
DONALD TUSK CON I SOLDATI POLACCHI
Ma un mancato intervento deciso contro future aggressioni russe segnerebbe la fine dell’Alleanza, avverte Raik. Molto dipenderà dal risultato della guerra in Ucraina. «Se gli USA imporranno una pace sfavorevole a Kiev, la Russia si sentirà giustificata», aggiunge. «E il rischio per la nostra sicurezza aumenterà».
Per i Paesi al limite orientale dell’Europa, Russia è una minaccia presente e incombente — e si stanno preparando nel caso in cui Mosca decida ancora una volta di mettere alla prova la determinazione dell’Europa.
DONALD TRUMP CON VOLODYMYR ZELENSKY - VERTICE NATO - L'AJA
soldati polacchi 1 2
soldati polacchi 1
vladimir putin in una scuola di kaliningrad 3
IL GIALLO DELLA TERZA SEDIA ALLA BASILICA DI SAN PIETRO PER L INCONTRO TRUMP ZELENSKY
meme incontro tra donald trump e zelensky
UN SOLDATO POLACCO CON UN SISTEMA ANTI AEREO PORTATILE
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