felicity huffman lori loughlin

SE LE ÉLITE VI SEMBRANO MARCE, GUARDATE LE LORO SCUOLE - L'INCHIESTA APERTA NEL 2019 SULL'AFFAIRE MAZZETTE PER FAR ENTRARE I FIGLI DEI RICCHI NELLE MIGLIORI UNIVERSITA' HA PRODOTTO LE PRIME DUE CONDANNE - COINVOLTE OLTRE 50 PERSONE, CI SONO ANCHE LE ATTRICI LORI LOUGHLIN E FELICITY HUFFMAN - I FALSI TEST, I CURRICULUM GONFIATI, I RECORD SPORTIVI SPORTIVI FARLOCCHI PER SPACCIARE ATLETI FORMIDABILI ANCHE I GIOVANI MENO DOTATI: LO SCANDALO HA PORTATO ALLA LUCE UNA RETE DI...

Giuseppe Sarcina per il corriere.it

 

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Tangenti e carte false per far entrare i figli dei ricchi e delle celebrità nelle migliori università americane. L’inchiesta aperta dalla Procura di Boston nella primavera del 2019 ha prodotto le prime due condanne del tribunale.

 

Venerdì 8 ottobre, Gamal Abdelaziz, ex dirigente di hotel e casinò, e John Wilson, gestore di un fondo di investimenti, sono stati riconosciuti colpevoli per corruzione e frode fiscale. I due hanno versato rispettivamente 300 mila e 1,7 milioni di dollari a William Singer, il «consulente» artefice di uno schema criminale che ha portato all’arresto di 57 persone.

 

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Tra loro anche le attrici Lori Loughlin e Felicity Huffman. Le due star hanno scelto di patteggiare, così come altri 45 imputati. Loughlin, nota per la serie televisiva «Full House» («Gli amici di papà»), ha scontato due mesi di carcere, trasformati in 100 ore di servizi sociali, nonché 150 mila dollari di multa.

 

Huffman («Casalinghe disperate») se l’è cavata con 14 giorni di reclusione convertiti in 250 ore di lavoro sociale, più una penalità di 30 mila dollari. Abdelaziz e Wilson, invece, hanno negato ogni responsabilità e ora rischiano, come minimo, tra i 3 e i 5 anni di prigione. Lo «scandalo degli atenei» ha portato alla luce una rete capillare di malaffare che chiama in causa dirigenti universitari, docenti, allenatori e le famiglie degli studenti. Il tema al centro di un aspro confronto politico e sociale.

 

universita' di harvard

Basta un solo dato a spiegare perché: nelle otto Università della «Ivy League», a cominciare dalle tre stelle Harvard, Yale e Princeton, il 70% degli studenti proviene dalla «upper class», il 20% dalla «middle class» e solo il 10% dalla «bottom class», dai meno abbienti. C’è, quindi, una grande ressa ai cancelli di ingresso.

 

Singer, 60 anni, offriva ai genitori disposti a barare «una porta laterale». Operava con una società di preparazione ai test universitari «The Key» e con un’organizzazione non profit, «The Key Worldwide Foundation». Il suo era un metodo polivalente. Poteva falsificare i risultati delle prove di ammissione, gonfiare il curriculum degli studenti o, alla vecchia maniera, distribuire mazzette agli allenatori dei diversi istituti, spacciando per atleti formidabili anche i giovani meno dotati.

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Così i 300 mila dollari sborsati da Gamal Abdelaziz sono serviti per trasformare sua figlia in una fuoriclasse del basket. A quel punto è stata presa senza problemi in un istituto selettivo come la University of Southern California. John Wilson, invece, ha sostenuto una doppia spesa. Prima una bustarella da 220 mila dollari per far reclutare suo figlio nella squadra di pallanuoto dello stesso ateneo. Poi un altro milione e mezzo di dollari per piazzare le due figlie gemelle nei corsi di Harvard e di Stanford. Le ragazze avevano buoni voti al liceo. Ma il padre ha pensato: serve anche una spintarella.

il carcere dove e' stata rinchiusa felicity huffman 1felicity huffman 6Felicity Huffman Lori LoughlinLori LoughlinLori Loughlin 1felicity huffman 1