DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
1 - SIGNORINI RESTA IN CARCERE, RIGETTATA ISTANZA DOMICILIARI
(ANSA) - L'ex presidente del porto di Genova ed ex amministratore delegato di Iren Paolo Signorini resta al momento nel carcere di Marassi dove è recluso dal 7 maggio in
seguito all'arresto nell'ambito dell'inchiesta della procura di Genova. Il tribunale del Riesame ha rigettato l'istanza presentata dagli avvocati Enrico e Mario Scopesi perché le
soluzioni individuate per i domiciliari - un'abitazione a Genova messa a disposizione da una parente oppure ad Aosta dal fratello - non sono apparse ai giudici sufficientemente tranquillizzanti circa il rischio di inquinamento probatorio.
2 - IL VERBALE DELL’EX FIDANZATA DI SIGNORINI: “NON CAPIVO COME SI PROCURASSE TUTTI QUEI CONTANTI”
Estratto dell’articolo di Matteo Indice per “La Stampa”
L’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini era «preoccupato» dalla possibilità che emergessero «circostanze pericolose» tra lui e Spinelli, fece capire di «aver preso soldi» dal terminalista e raccontava che «quando andavano a Montecarlo pagava tutto l’imprenditore».
Ancora: «Una volta chiese a me di fare un bonifico da 13 mila euro per saldare il catering del matrimonio della figlia e mi restituì la somma in contanti. Sinceramente non mi capacitavo del perché non mi avesse accreditato la somma sul conto corrente e come si procurasse tutto quel contante».
PAGO - ALDO SPINELLI MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
L’ex fidanzata di Signorini è una delle persone che la Procura ha interrogato come testimone nei giorni successivi agli arresti per corruzione. Conosce da tempo il manager oggi in carcere e qui diamo conto del verbale della sua audizione, avvenuta l’8 maggio, ventiquattr’ore dopo il blitz della Finanza.
Gli inquirenti circoscrivono in apertura il bonifico che Signorini le chiese di effettuare per saldare il catering della figlia, dopo che in precedenza aveva chiesto 15 mila euro a Spinelli per lo stesso motivo. E ritengono che i contanti poi elargiti alla donna fossero in realtà di Spinelli, e che Signorini si fosse servito di lei per mascherare l’operazione.
tamara musso e paolo emilio signorini partono per la vacanza insieme
«Parlavano sempre di porto»
Chiede in seguito il pm Luca Monteverde: «In una telefonata con una sua amica, lei sostiene che Signorini si sarebbe fatto prendere “da una vita di lusso sfrenato con soldi che piovono”. Che cosa le aveva riferito?». La risposta: «Accennavo ai suoi racconti sui weekend a Montecarlo in hotel di lusso, ai massaggi che faceva in compagnia di Aldo Spinelli. Quelle circostanze mi sono state descritte fino al dicembre 2022… Signorini mi diceva che per lui era tutto gratis.
Ricordo d’aver partecipato a una colazione nell’inverno 2022 (in un successivo interrogatorio rettificherà spiegando che probabilmente si trattava dell’inverno 2021, ndr): eravamo in piazza Marsala, in un bar che lo stesso Signorini mi diceva essere di un’amica di Spinelli.... Durante la colazione capivo che Spinelli e Signorini parlavano di lavoro e in particolare di tematiche portuali, di cui però non avevo la competenza per comprendere il dettaglio [...]»
E IO PAGO - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
Subito dopo ricordano all’ex compagna altre espressioni da lei pronunciate sull’allora capo del porto, mentre parlava al telefono con gli amici: «Lui - diceva la donna intercettata, riferendosi a Signorini - da quest’uomo (cioè Spinelli, ndr) si è fatto prendere proprio sotto... Quando lo invita a Montecarlo non dice mai di no.
Mi ha raccontato che (Spinelli, ndr) ha una suite per tutto l’anno all’Hotel de Paris, dove ospita gli amici come Paolo e gli offre il soggiorno... questo gli paga i massaggi e alle ragazze che porta lì paga estetista, parrucchiere e chirurgo estetico». «Confermo le frasi - ripete la teste ai finanzieri, che le rammentano quanto aveva detto in passato - sono tutte cose che ho appreso da Signorini».
«Erano cose pericolose»
PAOLO EMILIO SIGNORINI - GIOVANNI TOTI
Sempre la donna, lo si desume dalle carte dell’inchiesta, a un certo punto aveva temuto d’essere pedinata e controllata, anche telefonicamente, dal medesimo Signorini: «Ero convinta mi avesse fatto mettere sotto il cellulare, perché frequentandolo avevo appreso dei rapporti con Spinelli, quindi immaginavo temesse che potessi raccontarlo in giro. Una volta gli chiesi ragguagli e mi rispose dicendo che lui era intercettato da una vita e non sarebbe stato un problema se per un mese lo fossi stata io».
Soprattutto: «Signorini mi diceva che fare il presidente dell’Autorità portuale significava ricevere tante pressioni, in primis da Spinelli. Alla mia domanda su quali fossero queste pressioni, rispondeva che si trattava di pratiche varie e concessioni» [...]
«Utilità in cambio di pratiche»
Arriva poi un’altra domanda del pm: «Cosa sa dei comportamenti illeciti di Signorini? Cosa ha raccontato lui stesso?». La replica: «Una volta nel 2022, a casa sua, mi fece capire che avrebbe potuto ricevere utilità da Spinelli per alcune pratiche di suo interesse. Non ha mai affermato esplicitamente che si trattasse di soldi, ma ha usato una frase che in quel momento non ho capito: “Mi ha paccato”. Quando gli chiesi cosa significasse, mi disse che Spinelli gli aveva offerto dei soldi. In quel momento ebbi la sensazione che avesse accettato l’offerta... l’unico imprenditore di cui parlava costantemente era Spinelli».
PAOLO EMILIO SIGNORINI paolo emilio signorinipaolo emilio signorini 2MARCO BUCCI - ALDO SPINELLI - GIANLUIGI APONTE - GIOVANNI TOTI
Di nuovo la Procura: «Lei (al telefono, ndr) dice espressamente che Signorini e Spinelli hanno tantissime cose in comune: cosa intende?». La ex puntualizza: «Oltre al divertimento, avevano instaurato un rapporto privilegiato rispetto agli altri operatori portuali. Signorini con me parlava solo di Spinelli: siccome io conoscevo queste circostanze, pericolose per loro, pensavo lui temesse che io le riferissi ad altri». La chiosa: «Prima di andare in Iren mi disse che Spinelli gli aveva profilato un incarico (da 300 mila euro, ndr) una volta uscito dall’Authority, non mi sembrava vi avesse dato molto peso».
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