DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
Ha portato con sé il motto in ebraico che i comandanti di Tsahal ripetono ai soldati fin dal primo giorno di addestramento: «Aharai, seguitemi». Con l’aggiunta di una minaccia per i fondamentalisti che vuole combattere: «Facciamo loro vedere che cosa significhino quelle parole». Gill Rosenberg è partita da Tel Aviv un mese fa, volo verso la Giordania e da lì in auto per il Kurdistan. Dopo averli contattati su Internet, si è unita ai guerriglieri peshmerga che stanno fermando l’offensiva degli uomini in nero guidati dal Califfo.
Adesso i miliziani dello Stato Islamico proclamano di averla rapita, su alcuni siti starebbero già discutendo del riscatto, della possibile condanna a morte: «Giustiziarla o chiedere in cambio la liberazione dei nostri prigionieri?». Di origine canadese, 31 anni, è stata istruttrice nell’esercito israeliano, sarebbe stata presa dopo uno dei tre attentati suicidi che pochi giorni fa hanno bersagliato Kobane, la città abitata dai curdi nel nord della Siria, al confine con la Turchia. L’attacco più devastante è stato quello con un blindato riempito di esplosivo.
Una decina di giorni fa Gill aveva annunciato che la sua pagina Facebook sarebbe stata aggiornata da qualcun altro: «Mi sto spostando in una zona senza Internet, non scrivetemi messaggi personali».
I comandanti curdi smentiscono che la ragazza sia stata sequestrata, sostengono che si tratti solo di propaganda dello Stato Islamico. Altri combattenti stranieri dicono di non averla mai vista a Kobane. I ministeri degli Esteri canadese e israeliano stanno verificano le informazioni che per adesso non hanno conferme ufficiali.
Nel 2009 Gill Rosenberg è rimasta coinvolta in una truffa, condannata a quattro anni negli Stati Uniti (pena ridotta ed estradizione in Israele) per aver fatto parte di un sistema che raggirava gli anziani americani con promesse di vincite alla lotteria: gli impostori hanno rubato così 25 milioni di dollari (circa 20 milioni di euro).
Sarebbe la prima donna straniera a essersi arruolata con i curdi: «Sono nostri fratelli, brava gente, amano la vita proprio come noi» ha detto in un’intervista alla radio dell’esercito israeliano. Lo Stato Islamico richiama gli estremisti delle periferie europee, i fondamentalisti che hanno già combattuto in Nord Africa o Afghanistan.
La lotta dei curdi attrae gli occidentali convinti che il Califfo vada fermato adesso — in Siria o in Iraq — prima che lo scontro diventi mondiale. Bande di motociclisti olandesi e tedeschi, veterani americani delle guerre che non finiscono sbarcano sulla prima linea mediorientale, come le Brigate internazionali nella Spagna degli anni Trenta contro i fascisti.
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