pirata della strada francesco merlo

“L'ISTINTO DELLA FUGA, PIÙ FORTE DELLA PIETÀ, È UNA NOSTRA NATURA?” – FRANCESCO MERLO SI ARROVELLA PER TENTARE DI SPIEGARE COSA SCATTA NELLE MENTE DEL PIRATA DELLA STRADA: “POTREBBE CAPITARE A TUTTI DI COMBINARE GUAI O PER STANCHEZZA O PER DISTRAZIONE. E CI SONO PURE L'ALCOL, LA VELOCITÀ, LA DROGA. MA NESSUNO SA SPIEGARE PERCHÉ GLI ITALIANI, QUANDO SUCCEDE IL PATATRAC, NON SOCCORRONO LE VITTIME, LASCIANO I CORPI PER TERRA E FUGGONO DALLA RESPONSABILITÀ, DALLA LEGGE, DALLA COSCIENZA DI SÉ. SIAMO UN POPOLO IN FUGA, TUTTI PIRATI DELLA STRADA…”

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Estratto dell’articolo di Francesco Merlo per “la Repubblica”

 

pirata della strada 5

Come si diventa pirata della strada? E perché li chiamiamo "pirati", una parola che non somiglia ai vigliacchi che investono qualcuno, non lo soccorrono e lo lasciano morire sull'asfalto? Cosa c'entra l'epica del mare celebrata dalla storiografia, dalla letteratura e dal cinema? Un demone gira per le nostre strade, il demone della fuga come carattere nazionale, il demone della paura che diventa malvagità ma anche stupidità, visto che i pirati della strada vengono quasi tutti identificati e arrestati grazie a un testimone, a un video, alla traccia di un telefonino.

 

Come un destino, la scelta dissennata e violenta di fuggire prevale sempre e comunque, anche quando è molto dubbia la colpa dell'incidente. […]

francesco merlo

 

Si sa che tutti i casi di cronaca nera sono pretesti per i sociologismi dell'acqua calda: il patriarcato, il consumismo, la società "cattiva". Anche la psicanalisi applicata alla violenza giovanile diventa "psicobanalisi" […]

 

Nessun Censis però ci spiega perché in Italia ci sono così tanti automobilisti e motociclisti che investono e scappano. Come mai, per esempio, nella notte di Natale aveva pensato di farla franca la ragazza di 21 anni che a Luini, alle porte di Torino, ha travolto e ucciso sulle strisce un uomo che probabilmente non ha visto, o forse ha visto troppo tardi.

 

pirata della strada 4

L'urto, il tonfo, deve essere stato terribile anche per lei. E ha pure trascinato il corpo, ma non ha fermato l'auto: via via, vieni via da lì. La vittima si chiamava Claudio Pogliano e stava tornando dalla messa di mezzanotte.

 

La detestabile cronaca nera lo ha battezzato "l'anziano" perché aveva 74 anni: «travolto un anziano sulle strisce pedonali». Sulla Punto grigia che l'ha ucciso, la ragazza viaggiava con il fratello di 20 anni e un'amica di 18. In un attimo ha (hanno) deciso di scappare senza sapere se quel corpo sull'asfalto era ancora vivo. La ragazza ("la conducente") ha deciso di costituirsi solo l'indomani. L'istinto della fuga, più forte della pietà, è una nostra natura?

 

pirata della strada 3

Non ci sono statistiche attendibili, i morti nel 2024 sono stati 112, ma non è facile contare le piraterie che la cronaca registra tutti i giorni, in auto, in moto, contro altre auto, contro i ciclisti, contro i pedoni. E non sono incidenti difficili da capire.

 

Potrebbe infatti capitare a tutti di combinare guai o per stanchezza o per distrazione. E ci sono pure l'alcol, la velocità, la droga. Ma nessuno sa spiegare perché gli italiani, quando succede il patatrac, non soccorrono le vittime, lasciano i corpi per terra e fuggono dalla responsabilità, dalla legge, dalla coscienza di sé. Siamo un popolo in fuga, tutti pirati della strada.

pirata della strada uccide un 75enne la notte di natale a leini - torinosangue sull asfaltofiori sul punto della via casilina in cui è stato investito un 13ennepirata della strada 1