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Elena Tebano per Corriere.it - Estratti
Tra i pochi edifici ancora rimasti a Pacific Palisades, il quartiere più colpito dagli incendi che da giorni stanno assediando Los Angeles, c’è il Palisades Village, un centro commerciale con negozi di abbigliamento e ristoranti di lusso.
Si è salvato perché il suo proprietario, l’immobiliarista italo-americano Rick Caruso, ha ingaggiato pompieri privati per proteggerlo.
Nella ricca enclave della ricca Los Angeles il ricorso ai pompieri a pagamento si è diffuso dopo che è diventato evidente che Cal Fire, l’agenzia statale californiana dei vigili del fuoco, non sarebbe riuscita a domare gli incendi. Ma in uno Stato dove le diseguaglianze economiche e sociali sono sempre più insostenibili l’impiego di vigili del fuoco a pagamento ha causato forti polemiche. Secondo i critici, infatti, è l’ennesima forma di privatizzazione di servizi essenziali e salvavita che finisce per togliere risorse alla comunità.
Dietro al dibattito sui pompieri privati, però, c’è la debolezza del sistema americano con il suo governo ridotto al minimo e la carenza di quelli che per noi europei sono servizi essenziali.
Per capirlo basta un raffronto sui numeri. Negli Stati Uniti il servizio dei vigili del fuoco è molto diverso rispetto all’Italia ed è nato come una forma di volontariato. In tutto il Paese, secondo la National Fire Protection Association (Nfpa), ci sono 29.452 dipartimenti dei vigili del fuoco, ma solo il 18% di questi è costituito interamente o prevalentemente da vigili del fuoco professionisti.
La California è uno degli Stati americani con il maggior numero di vigili del fuoco professionisti impiegati dall’amministrazione statale. Cal Fire ha infatti 6.100 dipendenti, 2.600 pompieri stagionali e 600 volontari impegnati nella prevenzione, a cui si aggiungono 3.500 tra detenuti (sì, vengono impiegati nel servizio antincendio) e personale di sorveglianza.
Nei giorni scorsi il governatore della California Gavin Newsom, per dimostrare lo sforzo dell’amministrazione statale ha dichiarato che ci sono «oltre 7.500 pompieri impegnati sul campo, in collaborazione con partner locali e federali, per rispondere agli incendi di portata storica attualmente in corso».
La California però è uno stato che si estende per circa 424 mila chilometri quadrati, quasi una volta e mezzo l’Italia (che ha una superficie di 302 mila chilometri quadrati). E in Italia, per fare un raffronto, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco è composto da circa 36 mila persone, di cui 31 mila sono pompieri con ruoli operativi. Circa quattro volte quelli della California.
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Non sorprende che con l’aumentare della pericolosità degli incendi a causa del surriscaldamento globale si siano diffuse anche le agenzie di vigili del fuoco private. Spiega il New York Times:
«Una squadra di pompieri privati di due persone con un piccolo veicolo può costare 3.000 dollari al giorno, mentre una squadra più numerosa di 20 pompieri con quattro autopompe può arrivare a 10.000 dollari al giorno, secondo Bryan Wheelock, vicepresidente di Grayback Forestry, un’azienda di pompieri privati dell’Oregon. Assumerli non è così semplice come pubblicare un post sui social media: la maggior parte non lavora direttamente con i proprietari di casa. Secondo Deborah Miley, direttrice esecutiva della National Wildfire Suppression Association, che rappresenta più di 300 gruppi di vigili del fuoco privati, circa il 45% di tutti i vigili del fuoco che lavorano oggi negli Stati Uniti sono impiegati privatamente. La maggior parte di loro lavora come appaltatori governativi nella lotta contro gli incendi selvaggi, ha dichiarato, integrando le squadre antincendio locali quando necessario».
In molti casi sono le compagnie di assicurazioni che assumono i pompieri privati e li offrono come servizio aggiuntivo di protezione nel pacchetto assicurativo per gli immobili di maggior valore. Tra coloro che li hanno usati per primi a Los Angeles ci furono, nel 2018, Kim Kardashian e Kanye West che secondo Tmz poterono salvare dalle fiamme la loro villa da 60 milioni di dollari di Calabasas, sulle montagne di Santa Monica, grazie a pompieri privati. In questi giorni è toccato all’immobiliarista Caruso.
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I pompieri privati offrono anche servizi di prevenzione, per esempio ripulendo dalla vegetazione il terreno intorno agli edifici e ricoprendoli con delle coperture ignifughe temporanee. Ieri, riporta il Los Angeles Times, c’erano pompieri privati di 5 diverse compagnie con camion e autopompe anche di fronte alla casa di Caruso a Brentwood, un quartiere lussuoso a est di Pacific Palisades, investito in parte dallo stesso incendio (le case di due dei figli dell’immobiliarista sono invece state distrutte dai roghi iniziati la scorsa settimana). Caruso, a lungo repubblicano poi diventato indipendente, è stato candidato sindaco di Los Angeles alle elezioni vinte dall’attuale prima cittadina democratica Karen Bass. In questi giorni l’ha criticata più volte per la mancata prevenzione degli incendi. Ma non è l’unico tra i ricchi che residenti di Pacific Palisades e Los Angeles che si è avvalso di pompieri privati. Anche perché molti, come spiega Variety, devono proteggere proprietà di immenso valore: non solo le case, ma anche quello che contengono.
«Molte delle persone ricche e potenti che occupano questi spazi hanno oggetti di valore fuori dal comune. “Sai che tipo di opere d’arte possiede la maggior parte di queste persone? Le case sono come musei”, ha detto un agente di spettacolo, parlando a condizione di anonimato. In effetti, persone come l’ex dirigente di Nbc Universal Ron Meyer e il premio Oscar Leonardo DiCaprio hanno collezioni ampie e insostituibili. Pezzi di Murakami, Salvador Dalì e Basquiat sono in possesso di Leo» ricorda Variety.
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