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L’ULTIMA TELEFONATA DI ORNELLA VANONI – IL GIORNALISTA MAURIZIO PORRO RACCONTA CHE UNA SETTIMANA FA LA GRANDE CANTANTE, MORTA IERI A 91 ANNI, LO AVEVA CHIAMATO E AVEVA CONFIDATO: “NON STO BENE, HO UN DOLORE A UNA VERTEBRA, NON SO, MI SENTO STRANA, MA VADO LUNEDÌ IN CLINICA. ORA DEVO STARE FERMA, HO UN DOLORE, SAI COME UN COLTELLO CHE TI TRAPASSA LA SCHIENA ” – QUANDO VANONI PARLÒ DEL SUO FUNERALE DA FABIO FAZIO: “IL VESTITO CE L'HO, È DI DIOR. LA BARA DEVE COSTARE POCO PERCHÈ VOGLIO ESSERE BRUCIATA. POI BUTTATEMI NEL MARE, MAGARI A VENEZIA...” – VIDEO
Ornella parla del suo funerale: "Il vestito ce l'ho, è di Dior. La bara deve costare poco perchè voglio essere bruciata. Poi buttatemi nel mare, magari a Venezia"
Questa donna è un mito #CTCF pic.twitter.com/sP88u5FsbK
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) December 10, 2023
QUELLE ULTIME TELEFONATE «NON STO BENE, HO DOLORI MA IN CLINICA MI CURERANNO»
Estratto dell’articolo di Maurizio Porro per il “Corriere della Sera”
Ogni tanto Ornella mi chiamava per un consiglio sui film da andare a vedere, era un’appassionata anche se lei, personalmente, ne aveva fatto pochi: un peplum, anni fa, uno di Tognazzi, di recente 7 donne e un mistero.
Ma una settimana fa squilla il telefono e sento che mi dice: «Non sto bene, ho un dolore a una vertebra, non so, mi sento strana, ma vado lunedì in una clinica di Pavia dove sono bravissimi, mi fido, li conosco, mi metteranno a posto. Ora devo stare ferma, ho un dolore, sai come un coltello che ti trapassa la schiena. No, domenica non vado da Fazio, ci sono a settimane alterne, ci andrò domenica prossima».
ornella vanoni - che tempo che fa
Quella domenica non è mai venuta: dentro di me avevo capito che non era la solita chiamata «cinematografica», mi chiamava credo perché io le ricordavo sempre il debutto in teatro, una commedia che lei aveva recitato benissimo, «L’idiota» di Achard e le avevo mandato foto del programma di sala («Era stata una sfida che avevo vinto, anche con mio marito, l’impresario Lucio Ardenzi») poi il Rugantino di Garinei e Giovannini, con la tournèe in America («bello, bellissimo, però tutte le sere “Roma non fa’ la stupida stasera… che palle») e con loro fece anche «Amori miei»: una carriera teatrale coi fiocchi.
Ci univa la memoria del Piccolo e di Strehler, la sala di via Rovello era casa sua. «Ho vissuto qui per alcuni anni, ho visto tutte le prove del maestro, una scuola unica». Ero l’unico che le ricordava ancora la sua prima apparizione quando, uscita dalla scuola di recitazione, salì sul palco per cantare i motivi rivoluzionari dei «Giacobini», un lunghissimo dramma di Federico Zardi sulla Rivoluzione Francese allestito da Strehler nel 1956. «Avevo una paura che non puoi neanche immaginare, mi dovette spingere in scena. Giorgio mi diceva sempre: hai grande talento, ma sei troppo nervosa».
Si sbagliava, avrebbe fatto sempre poker, ma la paura l’aveva davvero, come ce l’hanno tutte le vere artiste di talento, ogni sera. Al telefono, quel giorno le dissi naturalmente che avrebbe anche questa volta risolto tutto e l’avrei richiamata per sapere come stava.
«Come sto? Ma scherzi? Non sai che sono stata tutta l’estate in ospedale per il cuore?». Ma poi, siccome era coraggiosa, vitale e aveva voglia di una vita normale, mi chiedeva dei film, perché andava al cinema, a teatro, assidua al Parenti e amica di Ruth Shammah alle presentazioni di libri.
«Dimmi com’è quello della Guerritore sulla Magnani», era molto curiosa. Le dissi: «Sai che c’è un film, “Il sentiero azzurro” che assomiglia molto a quello che girasti tu tanti anni fa con Tognazzi, “I viaggiatori della sera” dal libro di Simonetta, ti ricordi?» «Certo che me lo ricordo. Andrò a vederlo. Era una bella idea e non è cambiato molto il discorso sulla terza età».
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Era un pezzo unico, amata da tutti, specie ora che Fazio l’aveva fatta conoscere come la vecchia signora che va in salotto a mettere insieme, con studiata smemoratezza da attrice brillante, momenti sparsi della sua vita: «Mi diverto molto e confesso che non mi costa una gran fatica. Mi appunto, mentre raggiungo gli studi, cosa posso raccontare a quel programma cui sono molto grata perché quella è oggi la mia vera immagine».
COME È MORTA ORNELLA VANONI E COSA HA DECISO PER IL SUO FUNERALE
Estratto dell’articolo di Alessandro D’Amato per www.open.online
ornella vanoni a che tempo che fa
[...] L’ultima apparizione di Ornella Vanoni in tv è datata 2 novembre a Che tempo che fa. Elegantissima in grigio chiaro, Vanoni si era presentata con una corona di fiori. E aveva ironizzato con Fabio Fazio sull’invito nel giorno della ricorrenza per i morti. «Sei in grande forma», le aveva detto Fazio.
«Sembra», aveva risposto la cantante. «Sono stata male. Tu mi trovi in forma ma fingo, recito la parte ma sto malissimo», aveva aggiunto, sorridendo. «Ma io nella vita sono una persona seria ho fatto cose importanti perché devo far sempre ridere qua?», aveva poi scherzato congedandosi dal pubblico. L’ultima partecipazione tv invece è stata come giudice ad Amici, nella puntata registrata il 6 novembre.
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Per il suo funerale Vanoni aveva chiesto di indossare un vestito di Dior, la musica di Paolo Fresu e di cospargere le sue ceneri nel mare di Venezia. Ne aveva parlato in una puntata di Che tempo che fa che risale al 2023: «Adesso scelgo il vestito, la bara deve costare poco perché devo essere bruciata. Poi buttatemi in mare, quello che vi pare… Mi piacerebbe Venezia, fate come volete. Il vestito ce l’ho, è di Dior. Poi ho chiesto a Paolo Fresu di suonare durante il funerale». Fazio le aveva risposto: «Ma dove la troviamo una così? Perché siamo su questo argomento?». E lei: «Siamo lì vicini».
In un’intervista concessa nel settembre 2024 al Corriere della Sera in occasione del suo novantesimo compleanno, aveva chiesto di venire ricordata con un’aiuola. «Il teatro Lirico l’hanno dedicato a Gaber, le due sedi del Piccolo a Strehler e a Grassi, la Palazzina Liberty a Fo e a Rame, lo Studio alla Melato. Per me non è rimasto niente. Per questo rivolgo un appello al sindaco Sala: mi dedichi un’aiuola in centro», le parole dell’artista.
E infine: «La voglio da viva. Adesso. ‘Aiuola Ornella Vanoni, manutenuta da lei’. Me ne prenderei cura di persona. Pianterei fiori e pomodori». Nel salotto di Fazio a Che Tempo Che Fa aveva ribadito il concetto: «Danno tutto da morti, lo facessero da vivi uno è anche più contento».
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