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“LA LEGGE SU TELEFONINI E TABLET RISCHIA DI OSTACOLARE LE INCHIESTE ANTIMAFIA” - IL PROCURATORE DELLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA E ANTITERRORISMO GIOVANNI MELILLO RIFILA UNO SCHIAFFONE AL GOVERNO CHE HA APPROVATO IN SENATO UNA PROPOSTA DI LEGGE CHE ESTENDE LE “GARANZIE DIFENSIVE” PER CHI SUBISCE IL SEQUESTRO DELLE "MEMORIE DIGITALI": IN PRATICA I PM PER METTERE LE MANI SU SMARTPHONE, COMPUTER E TABLET AVRANNO BISOGNO DI DUE AUTORIZZAZIONI DEL GIP CON ALLUNGAMENTO DEI TEMPI E MODALITÀ PIÙ FARRAGINOSE – UNA MOSSA CHE AVRÀ RIPERCUSSIONI SU UNA SFILZA LUNGHISSIMA DI REATI E…

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Estratto dell’articolo di Conchita Sannino per "la Repubblica"

 

NICOLA GRATTERI E GIOVANNI MELILLO

La stretta sui sequestri di smartphone, pc e tablet? Avrà «un impatto devastante» sul lavoro dei magistrati, rischia di bloccare «le inchieste antimafia», appare «eccessiva e ingiustificata», fino a tramutarsi per la collettività in «un sacrificio obiettivamente irragionevole ».

 

Un’autentica (e inaspettata) doccia gelata arriva ieri da Gianni Melillo, il procuratore della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, audito in commissione Giustizia alla Camera sulla proposta di legge voluta dalla destra (e già approvata al Senato in prima lettura) che estende le «garanzie difensive» per chi subisce il sequestro delle cosiddette memorie digitali: ma rischia di paralizzare, secondo l’autorevole toga, il lavoro dei pm su una serie di offensive criminali.

 

sequestro smartphone

Poco dopo, sempre in commissione, ecco la bocciatura (più lieve) del presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Cesare Parodi, che segnala «gravi dimenticanze » di reati «nella norma». E la destra reagisce risentita. Mettendo nel mirino — per la prima volta — il numero uno di via Giulia.

 

«Critiche infondate e pretestuose quelle di Melillo», replica Pierantonio Zanettin, di FI […]

Cosa prevede in concreto il provvedimento? Che i sequestri di smartphone, computer, tablet, oggi disposti dal pm che può mettere le mani su quei dati, saranno resi molto più lunghi nei tempi e farraginosi nelle modalità, perché avranno bisogno di ben due autorizzazioni del gip, oltre ad una serie di altre garanzie riservate alla difesa.

giovanni melillo 3

 

Melillo, magistrato di riconosciuto equilibrio e doti dialettiche, argomenta un giudizio durissimo. «Il disegno di legge già approvato dal Senato costituisce una preoccupazione che riguarda anche la sorte delle indagini in materia di criminalità mafiosa, perché alcune soluzioni prefigurate destano davvero allarme ». Risultato? «Un impatto disastroso », visto che — analizza Melillo — «la documentazione informatica, faticosamente acquisita, non costituirebbe più prova» per numerosi delitti.

 

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Una sfilza lunghissima: quelli che riguardano notizie segrete legate alla sicurezza dello Stato, corruzione, manipolazione delle gare d’appalto, favoreggiamento, procurata evasione, associazioni per delinquere per reati in materia di immigrazione, traffico illecito di rifiuti, revenge porn, associazione per reati di sfruttamento sessuale dei minori o detenzione di materiale pedopornografico. Per non parlare degli «accessi abusivi a sistemi informatici e telematici anche da parte di un pubblico ufficiale e in diversi delitti di agevolazione mafiosa». […]

giovanni melillo giovanni melillo 2Giovanni MelilloGiovanni Melillo Fabio Pinelli - foto lapresse