francesco valdiserri

“LA RESPONSABILITÀ DI CHIARA SILVESTRI È GRAVE E STRUTTURATA” – ARRIVANO LE MOTIVAZIONI DELLA CONDANNA A CINQUE ANNI DI CARCERE NEI CONFRONTI DELLA GIOVANE CHE INVESTÌ E UCCISE FRANCESCO VALDISERRI, A ROMA: CUI SI TNON CI FURONO FALLE SOTTO IL PROFILO DELLA VETTURA, NÉ PARTICOLARI DISTRAZIONI. LE COLPE SONO TUTTE NELLA POSITIVITÀ AI CANNABINOIDI E NEL TASSO ALCOLEMICO. AVEVA BEVUTO UNO SHOTTINO E BIRRA MA LE ANALISI HANNO ANCHE INDIVIDUATO…

Estratto dell’articolo di Ilaria Sacchettoni per www.corriere.it

 

INCIDENTE MORTE FRANCESCO VALDISERRI

Tutto fuorché una tragica fatalità. «Emerge con chiarezza la responsabilità esclusiva, nel causare l’incidente, di Chiara Silvestri» scrive il giudice Valerio Savio.  Un anno dopo ecco le motivazioni della condanna a cinque anni di carcere nei confronti della giovane che investì e uccise Francesco Valdiserri lungo un marciapiede di Via Cristoforo Colombo (il 20 ottobre 2022). Non vi furono falle sotto il profilo della vettura, non nuova ma complessivamente in buone condizioni. Né particolari distrazioni intervenute durante l’itinerario. 

 

FRANCESCO VALDISERRI 2

[…] Le colpe di Chiara Silvestri sono tutte nella positività ai cannabinoidi e nel tasso alcolemico superiore a quanto consentito dalla legge.  La responsabilità della giovane è «grave e strutturata». La sua condotta «fa ritenere sussistenti le aggravanti contestate».

 

Ma cosa avvenne quella sera?  Silvestri si mise alla guida dopo aver consumato qualche shottino alcolico e birra ma le analisi hanno anche individuato una positività, nei giorni precedenti, a «cocaina, ecstasy e cannabinoidi».

 

In questo modo finì contro il marciapiede uccidendo una persona. Sottolineano i giudici che guidare «nelle condizioni fisiche in cui si trova, (sono, ndr) un gesto contro la comunità e anche contro se stessa.

 

Si mette al volante, le sue condizioni fisiche, la sua sostanziale inesperienza alla guida le imporrebbero una guida estremamente prudente e così le condizioni della sua autovettura: guida infatti un’auto che ha i suoi anni e ha percorso 250mila chilometri e, che nei giorni precedenti, ancora il giorno prima (è lei a riferirlo con grande onestà riscontrata dall’amico) “era slittata” con accensione della spia che segnala lo slittamento delle ruote...» 

FRANCESCO VALDISERRI

 

[…] A detta del giudice, insomma, Silvestri accettò il rischio di mettersi alla guida benché rallentata nei riflessi e nei movimenti. In queste condizioni non stupisce che, come racconta Datan Pensa, il suo amico e passeggero,  la vettura avesse sbandato poco prima dell’incidente mortale nel corso di una curva. «Nessuno avendo la “colpa” o “il destino” di trovarsi nel punto sbagliato al momento sbagliato, soprattutto se quel “momento” è passeggiare con un amico di notte, su un marciapiede».

luca valdiserri foto di bacco (1)il saluto dello stadio olimpico a francesco valdiserri il saluto dello stadio olimpico a francesco valdiserri luca valdiserri e paola di caro sposi in campidoglioINCIDENTE MORTE FRANCESCO VALDISERRI

 

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