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Estratto dell'articolo di Anna Campaniello per il "Corriere della Sera"
«La trascinava per i capelli, non la lasciava. Non mollava la presa. Ci siamo messi in mezzo e siamo caduti a terra. Non so come sarebbe finita se non fossimo intervenuti. Forse ora guarderemmo un telo bianco a terra».
Sono le parole di due operai di un’azienda di Erba, intervenuti ieri pomeriggio dopo aver sentito le urla disperate di una donna. La giovane, 23 anni, stava rientrando al lavoro in un altro stabilimento quando è stata aggredita dall’ex fidanzato, che le ha lanciato acido muriatico in faccia. È ricoverata all’ospedale Sant’Anna di Como e non risulta in gravi condizioni. Grazie ai due operai l’ex è stato bloccato e poi fermato dai carabinieri: ad agosto era già stato arrestato per stalking.
Said Cherrah, 25 anni, origini marocchine, residente in provincia di Pavia, aveva il divieto di avvicinamento alla ex fidanzata. La relazione tra i due era finita lo scorso anno e l’uomo aveva iniziato a perseguitarla. Appostamenti davanti all’azienda in cui lavora, minacce, insulti. La 23enne lo aveva già denunciato. Nel mese di agosto, mentre la ragazza era nella caserma dei carabinieri l’uomo si era presentato fuori e aveva colpito la macchina della giovane con il crick. Era stato arrestato e aveva poi ottenuto l’obbligo di dimora, con un provvedimento di divieto di avvicinamento. Misura che non lo ha fermato.
[…] «Eravamo a 70 metri di distanza ma abbiamo sentito le grida della ragazza — hanno raccontato i due operai —. Allora siamo intervenuti di corsa, senza pensarci un attimo.
Il ragazzo l’avrà trascinata per venti metri, non la lasciava. Abbiamo cercato di bloccarlo, si è avvicinato al bagagliaio dell’auto e ha preso un sacchetto giallo. Abbiamo temuto che avesse un coltello o altro ma ha preso una bottiglia di acido e l’ha rovesciato in testa alla ragazza. Ci siamo messi in mezzo e siamo caduti a terra. Non si fermava, ma lo abbiamo tenuto fino all’arrivo dei carabinieri».
[…] Cherrah è stato portato in caserma, poi arrestato, in carcere. […] «L’uomo era già stato denunciato tre volte e anche arrestato, proprio per i comportamenti nei confronti della ragazza — attacca il parlamentare della lega Eugenio Zoffili, erbese —. Doveva già essere in galera, e non libero di commettere atti di questo tipo».
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