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“FEMMINISTE? NON SCHERZIAMO! VAGNOLI, FONTE E SABENE UTILIZZANO GLI STESSI LINGUAGGI E COMPORTAMENTI SESSISTI E PATRIARCALI CHE AFFERMANO DI VOLER COMBATTERE, TEORIZZANDO ODIO E VIOLENZA VERBALE” – LAURA ONOFRI GRISETTI, PRESIDENTE DI “SE NON ORA QUANDO?” DI TORINO: “SONO UN DANNO PER TUTTE LE DONNE CHE OGNI GIORNO SI IMPEGNANO IN NOME DI ALTRE DONNE: LA PRATICA FEMMINISTA RIPUDIA LA VIOLENZA. IL FEMMINISMO RADICALE, CORRENTE NATA NEGLI ANNI SETTANTA, PORTA AVANTI BEN ALTRI CONTENUTI, NON CERTO LA TEORIA DEL CALL OUT, O DEL LINCIAGGIO MEDIATICO…”
Estratto dell’articolo di Maria Novella De Luca per www.repubblica.it
“Femministe? Non scherziamo. Vagnoli, Fonte e Sabene utilizzano gli stessi linguaggi e comportamenti sessisti e patriarcali che affermano di voler combattere, teorizzando odio e violenza verbale. Sono l’antitesi del femminismo, anzi un danno per tutte le donne che ogni giorno si impegnano in nome delle altre donne».
È ferma e decisa, ma anche, ammette, “sgomenta”, Laura Onofri Grisetti, giurista, presidente di “Se non ora quando?” di Torino, voce autorevole del femminismo italiano, mentre legge e commenta gli insulti della chat “fascistella” e le carte dell’inchiesta che ha indagato per stalking Carlotta Vagnoli, Valeria Fonte e Benedetta Sabene.
CARLOTTA VAGNOLI A OTTO E MEZZO
Onofri, siamo dunque di fronte a un paradosso? Tre “femministe”, così si definiscono, che sarebbero invece portatrici di una cultura maschilista e patriarcale?
«Proprio così. Il loro metodo è esattamente ciò che si intende per cultura patriarcale. Vuol dire utilizzare parole d’odio, svilire, denigrare l’altra o l’altro, teorizzare la violenza verbale, scagliarsi contro chi non è d’accordo con noi. Non è certo questa la pratica femminista “vera” che è fatta di sorellanza e di sostegno pur nelle differenze. E comunque nel ripudio della violenza».
In realtà anche il movimento femminista è stato lacerato nel tempo da profonde divisioni.
«[…] Ci siamo divise sì, anche duramente, sulla gestazione per altri, sulle sex workers, sui temi transgender. Penso allo scontro recente all’università di Verona tra Adriana Cavarero e Judith Butler. È di questi giorni la scelta dolorosa della rete “Dire” che ha espulso il centro “Artemisia” per la decisione di aprire anche agli uomini. Ma tutto questo restando dentro il femminismo, non contro, non per distruggerlo, ma per evolvere e migliorare».
Lei crede davvero che una campagna di insulti social e di veleni come la chat “fascistelle” possa nuocere al movimento?
«[…] non sottovaluto le campagne di odio né la potenza dei social. Basti ricordare cosa è successo in rete dopo la morte di Oria Gargano».
Gargano era una femminista romana, scomparsa da pochi giorni, fondatrice della cooperativa Be Free, una vita dedicata al contrasto della violenza di genere e della tratta sulle donne.
«Oria era straordinaria, amata e stimata da tutto il movimento, ma in rete, sotto i messaggi di cordoglio, sono apparse frasi d’odio, come “una femminista in meno, avanti così”, o “una nazista in meno, bisogna festeggiare”. Il clima è questo[…]».
Vuol dire che anche il modo di esprimersi di Vagnoli, Fonte, Sabene e delle altre e altri che partecipavano alla chat, può contribuire all’odio verso il femminismo?
«Sì, è così, altri le seguiranno purtroppo. Poi vorrei ricordare che il femminismo è da sempre antifascista, perché il patriarcato è una deriva del fascismo. Quindi soprannominarsi “fascistelle” non mi sembra davvero una scelta felice».
Tra i tanti bersagli della chat ci sono oltre a Mattarella e Segre, anche Michela Murgia e Vera Gheno. Insomma un pezzo del femminismo.
«[…] Si possono condividere o meno le tesi di Murgia o Gheno, ma qui non c’è pensiero critico, l’unica arma è l’offesa».
Vagnoli, Sabene e Fonte si definiscono “sorelle di chat”, lamentano di essere vittime di attacchi misogini, parlano di “propaganda e violenza” e di “radicalizzare, attaccare, accusare”.
«Il femminismo radicale, corrente nata negli anni Settanta, porta avanti ben altri contenuti, non certo la teoria del call out, o del linciaggio mediatico […]».
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