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1. "LI CHIAMAVO MACACHI MA NON LI HO OFFESI"
Fabio Tonacci per ''la Repubblica''
Quale razzismo? Ma per favore, non ho offeso nessuno, tanto meno quei ragazzi. Sara Felpati è la vicepresidente della cooperativa che gestisce il centro di Cona, al centro della bufera per il sovraffollamento, il decesso (avvenuto per cause naturali) di una 25 enne ivoriana e la rivolta di una parte degli ospiti. Tant' è che l' Autorità nazionale anticorruzione sta valutando se aprire un' indagine sulla assegnazione degli appalti alla sua coop, la Edeco.
Sto leggendo sui giornali un sacco di falsità - ribatte però Felpati - non è vero che facciamo i soldi con i migranti: la nostra missione è di accoglierli tutti e se ci sono ospiti in più rispetto a quanto previsto nel bando, non è una scelta della coop. In un filmato registrato col telefonino si vede lei nel suo ufficio mentre discute con alcuni richiedenti asilo africani. Li chiama per tre volte "macachi". L' episodio è avvenuto nel novembre del 2015, e tre dei presenti sono stati poi denunciati per sequestro di persona. Il processo è ancora in corso a Padova.
Perché ha usato quel termine?
In veneto non vuol dire scimmia, "macaco" e '"baucco" sono due modi gentili che significano sprovveduto. Stavo solo cercando di spiegare a quei ragazzi che si stavano mettendo nei guai, perché si rifiutavano di obbedire ai carabinieri che intimavano loro di lasciarmi andare.
Non trova inopportuno chiamare macachi persone di colore che arrivano dall' Africa?
Assolutamente no! Perché sarebbe inopportuno avvertire qualcuno che sta sbagliando?.
Non è quello il punto. È usare una parola che può offendere anche se detta nell' accezione veneta.
Appunto, siamo in Veneto, mica in Puglia. Abbiamo i nostri modi dire, le nostre espressioni gergali. Io li tratto come se fossero figli miei.
In questo caso era equivocabile.
Forse sì, ma ripeto: non li ho offesi.
Ma cosa è successo, esattamente?
Sono stata sequestrata, mi hanno impedito di uscire dall' ufficio per ore.
Dalle immagini non sembra una situazione violenta.
Non è diventata violenta perché ho mantenuto la calma.
Cosa volevano?
La carta di identità, ma la cooperativa non gliela può fornire, ovviamente. È compito del comune.
E perché allora erano così arrabbiati?
Non erano arrabbiati, ma non riuscivano ad accettare il fatto che non potevo farci niente.
2. CENTO POSTI E VICINI A UN AEROPORTO COSÌ FUNZIONERANNO I NUOVI CIE
Fiorenza Sarzanini per il ''Corriere della Sera''
La linea non cambia: i Cie si faranno. Mentre Beppe Grillo attacca sostenendo che questi Centri piacciono a "Mafia Capitale" e monta la polemica politica sulla loro riapertura, il ministro Marco Minniti pianifica gli interventi urgenti. Anche perché sono ricominciati gli arrivi, con 500 migranti salvati ieri pomeriggio nel Mediterraneo, e migliaia di persone sono ammassate sulle coste libiche in attesa di partire verso l' Italia.
Tra qualche giorno il titolare del Viminale andrà a Tripoli con l' obiettivo di siglare l' accordo per cercare di fermare i trafficanti di uomini. E intanto si limitano le regolarizzazioni: potrà iscriversi all' anagrafe soltanto chi ha un regolare permesso di soggiorno e non - come avviene adesso - chi è in attesa di conoscere il proprio destino.
Cento posti fuori città
Le nuove regole sono state fissate. Le strutture dove identificare gli irregolari per arrivare alla loro espulsione, dovranno essere piccole: 80, 100 posti al massimo. Ce ne sarà almeno una in ogni Regione, ma fuori dalle città, preferibilmente vicino a uno scalo aeroportuale. A controllare la regolarità delle procedure e soprattutto il rispetto dei diritti umani sarà delegato un garante.
Quasi scontato che il coordinamento di queste verifiche venga affidato a chi già se ne occupa, il garante dei detenuti Mauro Palma che regolarmente effettua ispezioni sia nei Cie sia prima dei voli per i rimpatri visto che il suo compito è sovrintendere al trattamento di chi è privato della libertà.
Si tratta con le Regioni
Per evitare nuove proteste e barricate dei cittadini sarà convocata la conferenza Stato-Regioni. E così si cercherà di trovare una condivisione individuando i luoghi ritenuti maggiormente idonei ad ospitare gli irregolari che attendono di essere riportati nel Paese d' origine. Un modello già seguito nell' accordo con l' Anci, l' associazione dei Comuni, che si cercherà di far rispettare anche con incentivi economici.
La cifra fissata è di 500 euro per migrante da assegnare a quelle amministrazioni locali che hanno accettato di entrare nel sistema dell' accoglienza dei profughi.
La bordata di Grillo
Dopo le polemiche all' interno del Pd e le critiche della Caritas e dell' Arci, arriva l' attacco di Grillo. Che sul suo blog scrive: Aprire un Cie per regione, come propone il Ministro Minniti, rallenterebbe solo le espulsioni degli immigrati irregolari e non farebbe altro che alimentare sprechi, illegalità e mafie con pesanti multe (pagate dai cittadini italiani) per la violazione di sentenze della Corte di Giustizia Europea e della Corte Costituzionale in materia di diritti umani.
È necessario identificare chi arriva in Italia, scovare i falsi profughi, espellere rapidamente gli immigrati irregolari nel giro di qualche giorno, senza parcheggiarli in inutili Cie spesso gestiti dalle mafie, accogliere chi ha diritto d' asilo ed integrare seriamente gli immigrati regolari.
capodanno malindi beppe grillo
Sono cose che il M5S afferma con buonsenso da anni. Gli irregolari identificati dopo questo processo vanno subito rimpatriati, altro che riaprire i Cie che piacciono a "Mafia Capitale".
Minniti a Tripoli
Nei prossimi giorni il ministro dell' Interno sarà ricevuto a Tripoli per concordare un percorso comune che serva a fermare l' attività dei trafficanti di uomini, fermando le partenze. Nel corso del negoziato avviato nelle scorse settimane le autorità libiche avevano chiesto al governo la concessione di aiuti che vanno dalle autovetture e i macchinari per il pattugliamento di coste e confini terrestri, alle motovedette per la guardia costiera.
Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha confermato che la Marina Militare ha avviato la procedura per addestrare la Guardia Costiera libica e anche la polizia potrebbe essere impiegata per l' addestramento dei colleghi locali proprio come avveniva quando il regime era guidato dal colonnello Gheddafi e l' Italia garantiva piena collaborazione.
500 nuovi arrivi
Nonostante le condizioni del mare non siano ottimali, sono ripresi i viaggi verso la Sicilia. Sono 131 i migranti soccorsi dalla nave Gregoretti della Guardia costiera, mentre l' imbarcazione della Ong Sos Méditerranée Aquarius ha portato a terra 386 stranieri. È soltanto il primo di una serie di sbarchi annunciati per i prossimi giorni visto che le notizie provenienti dalla Libia parlano di migliaia di persone in attesa di imbarcarsi.
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