DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
1. GLI INVESTIGATORI ESCLUDONO I FAMILIARI DAI SOSPETTI
Mimmo Trovato per “Ansa.it”
il ritrovamento di andrea loris stival foto lapresse 6
E' stata la seconda notte di indagini per polizia e carabinieri sulla morte del bambino di otto anni, il cui corpo è stato trovato due giorni fa a Santa Croce di Camerina dopo non essere entrato a scuola. Gli investigatori non escludono nessuna pista, neppure quella dell'orco, ma al momento, confermano fonti operative, non ci sono riscontri ufficiali su quest'ultima tesi, né su quella che il ragazzo sia deceduto in un altro posto e poi trasferito nel canalone del Mulino Vecchio. Intanto davanti alla scuola frequentata dal piccolo Loris, capannelli di bambini parlano tra loro: "La tv ha detto...", "sul web ho letto che...". I genitori accompagnano i ragazzi per mano con lo sguardo fino al loro arrivo al cancello d'ingresso.
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Altri ragazzi prima di entrare comprano panini e brioche da un chiosco dalla vicina piazza. Tra di loro dubbi e paure: "Ma cosa è successo, ma chi è stato?", sono le domande più frequenti. I genitori dei ragazzi sono restii a parlare anche perché prende corpo l'ipotesi dell'Orco: "Come ci si può difendere da una cosa del genere - dice una mamma - io ho due figli e ho paura. Speriamo che chiunque sia stato gli investigatori lo prendano presto perché abbiamo paura".
(...)
Gli investigatori si muovono con cautela. Hanno ricostruito la giornata di tutte le persone vicine alla vittima. Dalla madre, 25 anni, ancora sotto choc, che lo ha lasciato a scuola, come dimostra anche un video di una telecamera di sicurezza di un panificio. Dopo averlo accompagnato accanto alla Falcone-Borsellino, dove frequenta la terza elementare, ha portato all'asilo l'altro figlio di 4 anni.
il ritrovamento di andrea loris stival foto lapresse 4
Il padre, 29 anni, autotrasportatore, era vicino a Roma. La famiglia lo amava, è fuori da ogni indagine. Ma, spiega la polizia, "guardiamo tutto per non lasciare niente di intentato". La squadra mobile della Questura e i carabinieri sequestrano i video di negozi, scuola e banche, per cercare di vedere se in qualche immagine si veda Loris. L'unica testimonianza in questo senso, ancora non confermata, è quella di una donna amica di famiglia che lo avrebbe visto alle 9 in paese, senza zaino. Un 'ovetto' colore blu, con la scritta Toy Story e le cinghie gialle che non si trova.
il ritrovamento di andrea loris stival foto lapresse 3
Un altro tassello che ancora manca al quadro generale. Come il percorso fatto per arrivare fino al luogo in cui il corpo è stato trovato: un canalone in cemento che parte dalla Fonte Paradiso che è in paese. Ma è un percorso impervio, che - si dice - non avrebbe potuto percorrere da solo. Il decesso sarebbe avvenuto nella tarda mattinata: il rigor mortis registrato dai medici del 118 attestava il 'fine vita' da diverse ore. E a procurare la morte potrebbe essere stato un 'volo' di circa tre metri.
Tutto sembra ricondurre al canalone e alla tarda mattinata. A questo riguardo l'autopsia, oltre a confermare l'ecchimosi sulla fronte già risultata ieri, e sulla cui natura non ci sono al momento certezze, avrebbe evidenziato alcuni graffi: non si sa, però, se procurati da qualcuno o dovuti alla caduta. Informata del segno sul volto, la madre di Loris avrebbe esclamato: "Chi ci ficiru o picciriddu" (che gli hanno fatto al bambino). Aggiungendo: "fatemi vedere mio figlio, voglio vederlo al più presto".
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il ritrovamento di andrea loris stival foto lapresse 2
La famiglia non parla. Chiusa nel suo dolore. La madre ha trascorso la notte dopo il ritrovamento nell'obitorio dell'ospedale di Ragusa piangendo e urlando. In lacrime è arrivata e andata via, sorretta da suo marito, dal luogo dove su figlio è stato trovato morto. Il governatore Rosario Crocetta si dice "sgomento per il dolore". Un vicino di casa, Cristian, 18 anni, che lo conosceva dalla nascita dà voce alla paura che gira nel paese: "ci potrebbe essere un orco...". Una tesi che il sindaco non segue: "E' il momento del dolore e non delle ipotesi, il paese si stringe vicino alla famiglia", dice Franca Iurato, che annuncia il lutto cittadino il giorno dei funerali. Intanto il paese scende in piazza con una fiaccolata e una veglia di preghiera.
2. ORRORE IN SICILIA: BIMBO VIOLENTATO E UCCISO
Francesco Grignetti per “la Stampa”
il ritrovamento di andrea loris stival foto lapresse 1
Cominciano a vederci più chiaro, gli investigatori alle prese con il mistero della morte del piccolo Andrea Loris Stival. E quel che vedono, li inorridisce. I risultati dell’autopsia sono sconvolgenti. Il piccolo Andrea Loris è stato violentato e ucciso. Una morte violenta dovuta a un colpo terribile al cranio. E quindi la procura della Repubblica ha avviato un’indagine per omicidio volontario. Al momento l’indagine è contro ignoti, ma ciò non significa che chi indaga brancoli nel buio.
NESSUNA TELECAMERA
Il procuratore capo Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota stanno lavorando a tempo pieno. Sanno che il tempo è cruciale. Misurano le notizie. Sperano anche nel colpo di fortuna: qualche telecamera tra le oltre trenta del paese, a visionarle con pazienza, può regalare un’immagine importante. Si cerca il bimbo in un’auto. Loris infatti è morto per mano di qualcuno che conosceva bene. Così bene da fidarsi di lui, marinare la scuola, e andare via assieme. Su questo aspetto in famiglia sono categorici: Andrea Loris era un bambino introverso, non si sarebbe mai allontanato con uno sconosciuto. Ma finora le telecamere sono state avare. Il bimbo non si vede mai.
il ritrovamento di andrea loris stival
CACCIA ALLO ZAINETTO
L’ipotesi dell’incidente è stata scartata fin da subito per una serie di motivi. Il principale: è scomparso lo zainetto che il bambino aveva sulle spalle quando la madre l’ha accompagnato a scuola e l’ha salutato come accadeva ogni mattina. Dov’è ora lo zainetto con dentro i quaderni, le penne, le due merendine che la mamma aveva amorevolmente infilato tra i libri? Nel canalone dove è stato trovato il corpo di quel cucciolo d’uomo, lo zainetto non c’è.
La magistratura ha dato ordine a polizia e carabinieri di fare il possibile e anche l’impossibile per trovarlo. Lo zainetto può diventare la chiave per risolvere il mistero. Si potrebbe trovare un’impronta che non dovrebbe esserci, una traccia genetica, un segno lasciato dall’assassino. È divenuto così importante, lo zainetto, che i rifiuti di Santa Croce Camerina per qualche giorno non verranno portati in discarica. Prima i cassonetti dovranno essere vagliati.
il ritrovamento di andrea loris stival
È un mistero atroce, in verità, la scomparsa di un bimbo che avrebbe dovuto fare appena pochi passi, dalla portiera di un’auto al cancello della scuola, e che invece non varca il portone e se ne va da tutt’altra parte. Dove? Con chi? Perché? Nel frattempo si procede alla vecchia maniera, bussando porta a porta, interrogando commercianti, contadini, passanti. Ci sono molti che pensavano di aver visto qualcosa, ma quando poi si entra nel dettaglio di quella certa felpa o quel certo colore di pantaloni, le certezze di colpo vacillano.
SEQUESTRATA UN’AUTO
Gli investigatori hanno voluto riascoltare anche il cacciatore che ha scoperto il cadavere di Andrea Loris. Avvolgono e riavvolgono il film del suo racconto. C’è qualcosa che non li convince. A qualcuno pare che sia stato troppo fortunato, quel ritrovamento in un canneto come mille altri, quando si era all’imbrunire, in un luogo pochissimo frequentato. Sia chiaro: il signor Orazio Fidone è un testimone e non un indagato. In serata, uscendo dalla questura, affermerà: «Sono sereno».
QUALCUNO CE L’HA PORTATO
Proprio lì dove è stato trovato il corpo, un anziano di 87 anni, Peppino Caggia, un ex carabiniere, proprietario del vecchio mulino che dà il nome alla zona, è solito passare le sue mattinate a zappare l’orto.
Da due giorni non si dà pace: era stato in campagna anche sabato mattina, tra le 8 e le 11, quando Andrea Loris era già scomparso, ma non ha visto né sentito nulla. Se Andrea Loris è arrivato fino a quel canalone di cemento, di sicuro non ci è arrivato da solo. Sono quasi tre chilometri dalla scuola. E poi la strada è pericolosa, è una provinciale dove le auto corrono. E nessuno l’ha visto.
il ritrovamento di andrea loris stival
In conclusione, qualcuno ce l’ha portato, molto probabilmente in auto, e l’ha buttato giù. Loris probabilmente era già morto. Il referto dei medici legali parla di graffi sul corpo e dice che il cranio è gravemente danneggiato. Alla base del canalone ci sono tracce di sangue, ma non abbastanza copiose.
Tutto lascia pensare che Loris sia stato ucciso altrove e che l’omicida si sia disfatto del cadavere al mulino vecchio. D’altra parte, l’autopsia ha chiarito che il bambino è morto quasi subito dopo essere scomparso. Chi ha provveduto a disfarsi del corpo probabilmente sapeva che il carabiniere in pensione a una certa ora rientra in paese. Tanti piccoli tasselli per comporre un puzzle: questo è il lavoro degli investigatori.
3. SEQUESTRATA L’AUTO DEL PENSIONATO CHE HA TROVATO IL CORPO
A.Z. per “la Repubblica”
Quella Suzuki bianca con lo sportello aperto ferma sulla stradina a fianco del canalone del Vecchio mulino era saltata subito agli occhi degli agenti della Volante che sabato pomeriggio poco prima delle cinque stavano battendo la campagna subito fuori dal paese. Poi subito, dal canneto era saltato fuori agitando le braccia quell’uomo urlando: «Aiuto, aiuto, ho trovato il bambino, l’ho trovato» e i sospetti erano subito svaniti.
davide e veronica stival genitori del piccolo andrea loris
Ventiquattro ore dopo la macchina è finita sotto sequestro e il “supertestimone”, l’uomo del ritrovamento, è stato prelevato a casa dagli uomini della squadra mobile di Ragusa e portato in questura. Da testimone, persona informata dei fatti. Orazio Fidone, 65 anni, ex impiegato dell’Enel, cacciatore per passione, non è indagato ma è da lui che partono le indagini condotte dal sostituto procuratore Marco Rota e coordinate dal procuratore Carmelo Petralia per trovare l’assassino del piccolo Loris.
«Sono in Questura per collaborare alla indagini, e ho messo la mia auto a disposizione degli investigatori. La mia intenzione è di chiarire tutto nel più breve tempo possibile», dice Fidone ostentando tranquillità mentre, a casa sua, la figlia caccia in malo modo i cronisti gridando: «Lasciateci in pace, non rilasciamo dichiarazioni, ho due figli e mio padre non è in casa, è andato in questura solo per completare la sua dichiarazione ».
Dalla questura, Fidone è uscito solo alle dieci e mezzo di sera: «Sono sereno, ho chiarito tutto, e non sono indagato: adesso torno a casa». Eppure anche lui ha capito da subito che c’è più di una cosa che non ha convinto del tutto gli inquirenti: innanzitutto il luogo in cui, da “volontario” impegnato nelle ricerche del piccolo Loris, è andato a cercare, quasi a colpo sicuro, il bambino. Poi, la troppa precisione nelle indicazioni date, a cominciare dall’orario ( le 16,55) e infine una “strana” accorata dichiarazione rilasciata sabato sera subito dopo il ritrovamento del bambino: «Se avessi potuto dargli la mia vita lo avrei fatto».
Che intendeva dire Orazio Fidone con quelle parole? Sì, perché sabato sera, mentre le fotoelettriche degli investigatori illuminavano il canalone con il corpicino del piccolo Loris e gli inquirenti non gli prestavano attenzione piu’ di tanto, Fidone rispondeva al telefono a tutti i cronisti che lo chiamavano e raccontava così la sua versione dei fatti: «Ero a casa seduto sul divano davanti la televisione e mia moglie mi ha chiesto di organizzarmi con altri cacciatori, come me, per cercare il bambino. E cosi ho fatto.
Mi sono diretto da solo, in attesa di coinvolgere altre persone, d'istinto, verso la zona del Vecchio mulino. È una zona conosciuta per la caccia, che frequento spesso. C’è un vecchio mulino in disuso, un canalone con soli 10 centimetri di acqua, tutto intorno è pieno di sterpaglie. Non so perché ma mi sono affacciato e ho visto un corpo supino. Mi sono avvicinato e ho riconosciuto il bimbo. Sono entrato nel panico, poi mi sono calmato e ho chiamato i carabinieri. A Santa Croce ci conosciamo tutti. Mi sono sentito gelare il sangue nelle vene».
Ma perché mai, a sole quattro ore dall’inizio delle ricerche di Loris, Fidone si è fiondato a colpo sicuro in una zona di campagna lontana dal luogo in cui era sparito il bambino: «L'ho cercato in quel posto perchè pensavo che era una zona dove nessuno sarebbe andato – è stata la sua spiegazione - La mia disponibilità a collaborare è massima ».
Ma il proprietario del Vecchio Mulino, Peppe Caggia, 87enne ex maresciallo dell’Arma che ogni giorno metodicamente siede per ore sulla sua poltrona a pochi metri dal canalone, dice: «Cacciatori qui? E che dovrebbero cacciare? Di qui passano solo gli agricoltori della zona e io questo signor Fidone non lo conosco e non l’ho mai visto da queste parti».
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