FLASH – GIULI, STIVALONE E “POLLICINO”: IL MINISTRO DEL PENSIERO SOLARE PROFANA LA TORRE GARISENDA…
IL MONDO “MAGA” NON E' UN MONOLITE – L’INTERVISTA ALL’INFLUENCER NEONAZISTA NICK FUENTES, DA PARTE DI TUCKER CARLSON, RISCHIA DI CREARE UNA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO – CINQUE MEMBRI DELLA TASK FORCE SULL’ANTISEMITISMO DELLA “HERITAGE FOUNDATION”, BASTIONE DEL CONSERVATORISMO, SI SONO DIMESSI PER PROTESTARE CONTRO IL PRESIDENTE DEL THINK TANK CHE NON HA BIASIMATO I CONTENUTI DELL’INTERVISTA NE' LE MODALITÀ CON CUI CARLSON HA LASCIATO FUENTES LIBERO DI FARE AFFERMAZIONI VIOLENTISSIME PRO-HITLER E ANTISEMITE – L’AMMINISTRAZIONE HA PREFERITO RIMANERE IN SILENZIO, L’UNICO A PARLARE È STATO…
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per www.lastampa.it
Per capire cosa sta succedendo nella galassia conservatrice bisogna andare al 214 Massachusetts Avenue non distante da Capitol Hill a Washington. Qui sorge l’Heritage Foundation, è il think tank bastione del conservatorismo. […]
Venne fondato 52 anni fa e servì all’inizio per creare i capisaldi della dottrina Reagan. Erano gli anni Settanta quelli di passaggio nel mondo repubblicano diviso, politicamente e dottrinalmente, fra la linea dura ma pragmatica di Nixon e poi di Ford e quella più ideologica dell’aspirante presidente.
Oggi la Heritage Foundation, che in cinquant’anni di vita, ha visto oscillare il suo potere di influenza fra i repubblicani ma mai l’ha visto intaccato seriamente, barcolla.
Colpa di un’intervista. […] Quella fra Nick Fuentes, 27enne paladino dell’America bianca, simpatizzante – almeno ad ascoltare le sue parole – di Hitler definito «davvero forte (cool)», antisemita perché ha detto che gli «ebrei perfidi» dovrebbero «essere condannati a morte» dopo «che prenderemo il potere»; e Tucker Carlson, ex imbonitore della Fox News, agitatore del mondo Maga e capace ora con il suo personalissimo show trasmesso su piattaforme come YouTube di attirare 5 milioni di spettatori. […]
Ebbene l’intervista ha segnato la grande spaccatura non solo nel mondo conservatore, quello paludato dei think tank, ma soprattutto nel mondo Maga. Con tanto di silenzi nelle stanze delle istituzioni, l’Amministrazione, dove nessuno parla, commenta e prende posizione se non JD Vance, vicepresidente che invita i conservatori a unirsi contro il nemico comune: i democratici. E non a perdersi in faide intestine.
La Heritage sta vivendo un terremoto di grande magnitudo perché Kevin Roberts, il suo presidente e l’architetto del Project 2025, il programma di governo della destra al potere […] ha fatto un post su X nel quale non ha preso le distanze dai contenuti dell’intervista e dalle modalità con cui Carlson ha lasciato Fuentes esprimersi senza contraddittorio sparando frasi violentissime.
Dentro l’Heritage è scoppiata la rivolta, cinque membri della task force sull’antisemitismo si sono dimessi e Chris DeMuth, in passato presidente dell’altro grande think tank conservatore l’American Enterprise Institute, si è dimesso. Roberts ha provato a spiegare e in una riunione si è scusato ma ha tenuto il punto sul fatto che Carlson è un amico e che Fuentes – persona malvagia, dice – ha un pubblico che potrebbe essere recuperato.
E in fondo sta proprio qui il grande scontro e dilemma nella galassia conservatrice. Il Partito repubblicano è sempre stata una coalizione di pensieri e visioni diverse, talvolta su alcuni temi in contrasto. Ma c’è una direzione, ci sono regole, c’è un’idea filo conduttore che ognuno condivide. Il mondo Maga è frastagliato, crede in Trump essenzialmente, ma spiega in colloquio con La Stampa Charles Kupchan, politologo ed esperto di scenari internazionali, «Trump non è Maga, è un pragmatico che vuole risolvere i problemi a modo suo». Non ha insomma un apparato dottrinale o ideologico ben chiaro da seguire. […]
Il Washington Post sostiene che Fuentes ha innescato una guerra civile in un movimento costituito da una rete di relazioni spesso solo tramite i social dove i vari esponenti si contrastano e si sostengono ovviamente anche a colpi di milioni di seguaci. Con l’obiettivo di creare una “infosfera” alternativa rispetto a quella dei mainstream media.
È una missione che sta funzionando se pensiamo non solo al seguito di Carlson ma anche all’accesso senza precedenti che i blogger ultraconservatori hanno alla Casa Bianca e al presidente Trump che tiene eventi ad hoc con loro e tramite i loro canali social e le dirette streaming contrasta la narrazione degli eventi che viene fatta da NBC, ABC e CNN per citare le tv “più odiate dal tycoon”. […]
Nick Fuentes
donald trump
nick fuentes
NICK FUENTES
NICK FUENTES
Nick Fuentes e Tucker Carlson
Nick Fuentes
Nick Fuentes
NICK FUENTES
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