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“SHEIN? PER L’INDUSTRIA TESSILE ITALIANA È L’EQUIVALENTE DELL’INVASIONE DELLE CAVALLETTE AI TEMPI DI MOSÉ” – LUCA SBURLATI, PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA MODA, SI SCAGLIA CONTRO IL COLOSSO CINESE DEL “FAST FASHION” E CHIEDE AL GOVERNO ITALIANO E A BRUXELLES DI FERMARLO: "GLI STATI UNITI HANNO COMBATTUTO SHEIN, CON I COSTI POSTALI E I DAZI. IN FRANCIA IL GOVERNO HA BLOCCATO LA PIATTAFORMA, USANDO LE NORME SUI CONTENUTI PEDO-PORNOGRAFICI. SONO REAZIONI CHE EVIDENZIANO LA GRAVITÀ DI QUESTA INVASIONE”

Estratto dell’articolo di Pino Di Blasio per “la Stampa”
La modella è giovanissima, parla con spiccato accento toscano e indossa un lungo cappotto che offre a prezzi stracciati: 26 euro, se ne compri due li paghi 39 euro e la spedizione è gratuita, «dal magazzino a casa tua».
È uno dei tanti video postati su TikTok, girati in uno delle centinaia di capannoni del Macrolotto di Prato, il più grande distretto del fast fashion in Europa e anche nel mondo, Asia esclusa. Meno di 20 euro per un cappotto lungo è un prezzo che cancella tutte le definizioni di dumping, libera concorrenza, qualità della produzione, mercato regolamentato e rapporto costi-ricavi, accumulatesi in decenni di letteratura economica.
È la nuova frontiera di una lotta commerciale, nel settore del pronto moda, che vede combattere da una parte le migliaia di aziende, cinesi in larghissima maggioranza, che hanno sede nel Macrolotto pratese e che possono usare l'etichetta Made in Italy per i loro prodotti, e i produttori cinesi che vendono i loro abiti sulla piattaforma Shein.
Per chi non lo sapesse Shein è l'equivalente, per usare una definizione di Luca Sburlati, presidente di Confindustria moda, «dell'invasione delle cavallette ai tempi di Mosè».
[…] «In Europa avevamo due industrie di eccellenza - fa notare il presidente Sburlati -: la prima era l'automotive e l'abbiamo messa in crisi anche per le regole che ci siamo imposti. La seconda grande industria, prettamente italo-francese, è quella del tessile e della moda.
Possiamo ancora salvarla, ma agendo in fretta. Gli Stati Uniti hanno combattuto Shein, con i costi postali e i dazi, aumentando di 20 dollari il prezzo di ogni pacco. In Francia il Governo ha bloccato la piattaforma, usando le norme sui contenuti pedo-pornografici. Sono reazioni che evidenziano la gravità di questa invasione, Bruxelles e il Governo italiano devono adeguarsi e adottare contromisure efficaci».
[…] Prezzi bassissimi per prodotti di bassissima qualità, confezionati senza rispettare le norme basilari sul lavoro e sulla salute pubblica, un sistema sotterraneo, capillare, che prospera da decenni distante dai margini della legalità e che diventa sempre più invasivo, dominante.
Ma la risposta da Prato non è nel mirino di Confindustria Moda. «Le proporzioni sono uno contro un milione - fa notare il presidente Sburlati -, l'arma letale dell'ultra fast fashion è Shein e va disinnescata subito. Prima prevedendo tariffe postali di alcuni euro su ogni pacco fuori dalla Ue, e poi fermare la pubblicità ingannevole rivolta soprattutto ai giovani, evidenziando la scarsa qualità e spesso la tossicità di quei prodotti. Che ci costano anche tanto come smaltimento».
L'amara sensazione che resta è la poca celerità delle reazioni europee contro «la silenziosa invasione delle cavallette nelle nostre case» dalla Cina. A Prato e a Pechino sono due passi avanti, il ministro per le imprese e il Made in Italy Adolfo Urso sta preparando il suo pacchetto di misure contro il fast fashion. «Le contromisure degli Stati Uniti hanno avuto successo - rivela Sburlati - e la chiusura di Shein decisa dal Governo francese è una notizia sensazionale.
Proprio mentre Shein aveva aperto il suo primo negozio fisico al mondo, a Parigi, al BHV Marais. Martedì presenteremo al ministro Urso e al Parlamento il piano strategico nazionale della Moda italiana fino al 2035. Siamo stati i primi a sollevare i problemi gravissimi generati dalle piattaforme.
Chiederemo dazi e tariffe doganali, costi postali maggiorati, il varo di una legge sulla tracciabilità, collegata alla responsabilità estesa dei produttori, che dovranno pensare all'intero ciclo di vita dei prodotti tessili. E infine una tutela della filiera sul diritto del lavoro, per scongiurare il caporalato».
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proteste contro l'apertura del negozio shein a parigi 3
proteste contro le bambole pedopornografiche in vendita su shein
LUIGI MANGIONE - SHEIN
bambole pedopornografiche in vendita su shein
MILENA GABANELLI - INCHIESTA SU SHEIN - FAST FASHION
MILENA GABANELLI - INCHIESTA SU SHEIN - FAST FASHION
proteste contro l'apertura del negozio shein a parigi 5
MILENA GABANELLI - INCHIESTA SU SHEIN - FAST FASHION
proteste contro l'apertura del negozio shein a parigi 2
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