DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Estratto dell'articolo di Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”
Dice che è stata « una storia larga, grande, piena de paura ». Parla così, con qualche inciampo spagnolo, Panfilo Colonico, lo chef italo-canadese originario di Sulmona sequestrato due settimane fa in Ecuador e liberato dopo cinque giorni. Globetrotter di 49 anni sbarcato nel Paese sudamericano tre anni fa dopo un lungo periodo trascorso in Canada, Colonico è tornato a gestire il suo ristorante.
Da lì, dal «Sabore mio» di Guayaquil che luccica in quest’angolo di mondo affacciato sull’oceano Pacifico, ha accettato di raccontare il suo anomalo rapimento: un commando di finti poliziotti entrati nel locale e usciti con lui poco dopo.
(...)
E lei ha pagato?
«Sì, 200 mila dollari senza però avere la certezza che mi liberassero perché ne volevano di più ma io non ne avevo e gliel’ho detto: non so che fare, uccidetemi».
Chi ha versato il denaro?
«Li ha trovati un amico mio che loro avevano contattato. È iniziata una trattativa con lui che cercava di prendere tempo per raccogliere i soldi. Si sono aggiunte un paio di persone».
(...)
Dove l’hanno portata?
«I primi due giorni a una decina di chilometri dal ristorante, in una casa abbandonata. Stavo per terra, mangiavo riso e acqua, mi hanno picchiato. Volevano tagliarmi un orecchio o un dito per provare il sequestro. Ho avuto paura. Poi ho potuto togliere il cappuccio: erano davvero ragazzini. Mi hanno spostato altre due volte, sempre di notte e sempre nella zona».
La sua ex moglie dall’Italia adombrava la messinscena.
«Stupidaggini, per cercare di liberarmi hanno pure ucciso uno dei sequestratori e ne hanno arrestati altri due. Si è mosso anche il presidente dell’Ecuador. Proprio una messinscena. La mia ex non la vedo da vent’anni, figurati cosa può sapere».
Lei ora sembra sereno, non teme che possano tornare?
«Avendo pagato dovrebbero lasciarmi stare. In ogni caso ho 4 poliziotti di scorta».
Il ristorante più bello della città, 50 dipendenti, come ha fatto in soli due anni?
«Sacrifici e fortuna. Quando l’ho aperto per il lancio ho fatto un video con l’attrice Carolina Jaume, tutti hanno pensato che fossi il suo nuovo compagno e così sono diventato famoso pure io e la gente veniva qui».
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