australia - i pacchetti di sigarette senza logo

DIVIETI IN FUMO - LA FRANCIA INTRODUCE NUOVE REGOLE PER LE SIGARETTE: DA MAGGIO DOVRANNO ESSERE VENDUTE IN CONFEZIONI PRIVE DI LOGO E CON IMMAGINI CHOC - L’OBIETTIVO È SCORAGGIARE I CONSUMI MA IN AUSTRALIA, LA STESSA INIZIATIVA, HA FATTO AUMENTARE LE VENDITE

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Sergio Luciano per “Panorama”

 

AUSTRALIA - I PACCHETTI DI SIGARETTE SENZA LOGOAUSTRALIA - I PACCHETTI DI SIGARETTE SENZA LOGO

Un classico boomerang, e non a caso siamo in Australia: il governo di Sidney ha introdotto nel 2012 il «pacchetto generico» obbligatorio per scoraggiare il consumo di sigarette. Dopo tre anni ha dovuto constatare che imponendo l’uso di confezioni senza marchi ha fatto salire di due punti percentuali il consumo di tabacco illegale, dello 0,5 per cento il consumo legale e di oltre tre punti quello da parte dei ragazzi under 17.

 

Perdendo nel frattempo (secondo dati di Kpmg) 1,2 miliardi di dollari in mancate accise. «Ti à piaciato? Più cretini di così si muore» avrebbe commentato Ettore Petrolini.

AUSTRALIA - I PACCHETTI DI SIGARETTE SENZA LOGO AUSTRALIA - I PACCHETTI DI SIGARETTE SENZA LOGO

Peccato che il grande comico Petrolini non sia conosciuto in Francia, dove hanno a loro volta appena adottato la formula del pacchetto generico, insistendo in una linea para -proibizionista che, statistiche alla mano, ha sempre sortito effetti opposti a quelli perseguiti.

 

Anche Regno Unito, Irlanda, Slovenia ed Ungheria stanno pensando di adottare la bizzarra normativa, interpretando estensivamente la direttiva europea 2014/40. Mentre prescrive di stampare «avvertenze sanitarie» ancora più minacciose sui pacchetti e soprattutto accompagnarle, per il 65 per cento della superficie della confezione, con immagini scioccanti di parti anatomiche deturpate dagli effetti del fumo, la direttiva non obbliga all’introduzione del pacchetto generico, grazie al voto contrario del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri della salute, espresso proprio a seguito dell’esperienza australiana.

AUSTRALIA - I PACCHETTI DI SIGARETTE SENZA LOGO    AUSTRALIA - I PACCHETTI DI SIGARETTE SENZA LOGO

 

E a seguito dei timori di chi paventa l’estensione di questa «censura commerciale» anche ad altri prodotti potenzialmente nocivi come gli alcolici. L’Italia dovrebbe essere al riparo da quest’ondata di autolesionismo proibizionista.

 

Il 20 maggio 2016 entrerà in vigore anche nell’ordinamento italiano il nuovo pacchetto «dissuasivo», ma il governo non ha introdotto il pacchetto generico: «Abbiamo assunto una posizione contraria alle fughe in avanti di altri Paesi» ha spiegato Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo economico «perché il pacchetto generico non solo danneggia il made in Italy (l’Italia è il primo produttore europeo di tabacco, ndr), ma omologa anche prodotti di qualità a prodotti scadenti che non hanno alle spalle gli stessi controlli».

 

AUSTRALIA - I PACCHETTI DI SIGARETTE SENZA LOGO     AUSTRALIA - I PACCHETTI DI SIGARETTE SENZA LOGO AUSTRALIA - I PACCHETTI DI SIGARETTE SENZA LOGO  AUSTRALIA - I PACCHETTI DI SIGARETTE SENZA LOGO

La Vicari alludeva all’aiuto di fatto che viene dato dal pacchetto generico al commercio illecito di tabacco, originale ma di contrabbando o addirittura contraffatto, che secondo la Guardia di Finanza ammonta a 4,4 miliardi di euro e sottrae 900 milioni di entrate fiscali allo Stato: agevolato dalle confezioni anonime, che sono più facili da contraffare e rendono più attraenti quelle «di marca agli occhi dei consumatori.