DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Fra. Gri. per “la Stampa”
Una grande amicizia, quella tra Giovanni Malagò e Luca Parnasi, cementata negli ovattati ambienti del circolo Aniene, che è come dire il salotto buono dove si fanno i veri affari a Roma. Malagò risulta indagato per lo strano andirivieni di un parere sui parcheggi per il nuovo stadio che un Comitato tecnico del Coni prima concede, poi nega, alla fine ridà. È il settembre scorso quando Parnasi sente che al Coni stanno nascendo problemi. Taglia corto con il suo interlocutore: «Mandami le carte, ci penso io».
Due mesi dopo, la grana non esiste più. Gli stessi parcheggi che non rispondevano alle norme, ora sono secondo le norme. I carabinieri del Nucleo investigativo di Roma però da quel momento ricostruiscono l' intensa frequentazione tra i due. Come quando Malagò, ad esempio, si propone di presentargli «Luca».
In tutta evidenza si riferisce al dem Luca Lotti, ex ministro dello Sport. Oppure quando s' informa su come vanno le cose con lo stadio del Milan perché lui con quei dirigenti ha un rapporto «eccezionale». Parnasi ci conta sulla spinta che può venire dal presidente del Coni (e commissario straordinario della Lega calcio dal febbraio 2018) su un progetto che gli sta tanto a cuore. Ma Mauro Baldissoni, l' amministratore delegato della Roma, un po' lo gela. Una parola di «Giovanni» può aiutare ancor più la cosa? E Baldissoni: «Mah, ne dubito che ci possa aiutare più di quanto il ministro sia già coinvolto».
Ancora Baldissoni: «Giovanni è una brava persona e siamo amici, ma poi sembra che deve risolvere lui i problemi del mondo per cui è meglio non chiedergli quando non serve». Epperò il presidente del Coni ha anche lui qualcosa da chiedere a Parnasi. Il 10 marzo si vedono al bar - regolarmente intercettati - perché Malagò ci tiene a presentargli il compagno della figlia. Dapprima qualche convenevole sulla politica. Grillo ha appena sdoganato le Olimpiadi a Milano. Malagò racconta che la sera prima era a cena con Luca Cordero di Montezemolo, il quale avrebbe voluto fare dichiarazioni contro i Cinque Stelle.
Commentano che questi ultimi dovranno per forza «ammorbidirsi» se vanno al governo, per questo hanno Di Maio «che è un nulla, ma sa mediare». Poi si va sul sodo. Non è che Parnasi sa di qualche occasione di lavoro per il compagno di sua figlia? Nel frattempo il giovanotto si presenta. E Malagò: «Se giù si fa qualcosa, sono contento! Se non si fa ... proprio... problemi per me non esistono! Perché ripeto... per me nessuno...».
E Parnasi: «Però, dico ora... io e Giovanni siamo... c' è un' amicizia vera. Significa che ci si dice le cose in faccia. Anche quando fanno male». Intanto ordinano un caffè. Parnasi prosegue: «Io credo alla proprietà transitiva delle persone capaci. Bisogna fare una rete di persone capaci, a prescindere da sesso, religione, colore politico... ecc... perché bisogna rifondare la classe!».
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