matilde daverio

“SE LA SOGLIA DI TOLLERANZA PER LA PRESENZA DI DUE BAMBINI È COSÌ BASSA, ALLORA FORSE CI MERITIAMO DAVVERO L’ESTINZIONE” – UNA MAMMA SCRIVE AL “CORRIERE DELLA SERA” PER RACCONTARE LA SUA DISAVVENTURA SU UN TRENO DI “ITALO” DA ROMA A MILANO – LA 32ENNE STAVA VIAGGIANDO INSIEME AI SUOI DUE FIGLI QUANDO È STATA AGGREDITA VERBALMENTE DA UN UOMO SEDUTO VICINO A LORO, SCOCCIATO PER IL COMPORTAMENTO DEI BIMBI: “GLI HO CHIESTO SCUSA PER IL DISTURBO E HO ANCHE FATTO SCUSARE MIO FIGLIO. MA LUI…”

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Estratto dell’articolo di Alessandro D’Amato per www.open.online

 

matilde daverio

Matilde Daverio, 32 anni, ha quattro figli. Ha scritto una lettera al Corriere della Sera per raccontare quello che le è accaduto alle 15 di venerdì 12 giugno 2025. Viaggiava a bordo di un treno Italo 9940 da Roma a Milano. Aveva occupato tre posti, uno per sé e gli altri per due dei suoi quattro figli. […] Il viaggio va avanti tranquillamente […] Poi […] l’arrivo alla Stazione Centrale. E qui accade il fattaccio.

 

IL RACCONTO

«Ci prepariamo a scendere. Nell’alzarsi dal suo posto, Giacomo accidentalmente sfiora con il piede la gamba del quarto passeggero del tavolino, seduto con le gambe accavallate di fronte a lui, il quale manifesta un irrequieto disappunto per essere stato sfiorato. Noto che controlla di non essere stato sporcato e, con un gesto gratuitamente teatrale, si spolvera con la mano il pantalone chino color ecru, quasi a liberarlo dalla contaminazione che fa capire di aver subìto», dice. L’uomo aveva già espresso nervosismo per i movimenti dei bambini. E per le tre volte in cui i bambini erano andati in bagno e poi alle macchinette del caffè. Lei chiede scusa per il disturbo e fa anche scusare il figlio. Ma la storia non finisce qui.

 

LO SFOGO

Perché il vicino, […] a quel punto sbotta. Sostiene di aver sopportato per tre ore e che le colpe non sono dei bambini ma dei genitori. «Io pazientemente lo invito a moderare i toni, e gli suggerisco, in futuro, di sollevare eventuali problematiche riguardanti il buon vicinato di viaggio con maggior tempestività, non a tre minuti dall’arrivo, non foss’altro che per trovare una soluzione e mantenere intatto il sacro diritto al (suo) pisolino: non so, avrei potuto chiudere i bambini in bagno cosicché non disturbassero nessuno», dice Matilde.

PASSEGGERI - TRENO

 

LA SOGLIA DI TOLLERANZA

Poi conclude: «Se la soglia di tolleranza per la presenza e gli inconvenienti di due o più bambini è davvero così bassa, allora forse ci meritiamo davvero l’estinzione, per lasciare spazio finalmente alla quiete e al silenzio (eterno)».