DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
A.G. per “la Repubblica”
IL PREMIER FRANCESE MANUEL VALLS A SAN PIETRO
«Ci saranno altri grandi attentati, è una certezza. La minaccia non diventerà minore». Manuel Valls prevede una «battaglia lunga », che potrebbe durare «anche una generazione», contro quello che definisce «iper-terrorismo». Parlando alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il premier francese conferma i timori dell’intelligence francese che negli ultimi rapporti ipotizza un’escalation fino a «un 11 Settembre europeo», attacchi simultanei in diverse città del continente. «Noi dobbiamo dire ai nostri popoli la verità», aggiunge Valls, spesso criticato in patria per i suoi discorsi giudicati troppo allarmistici, come quando ha ipotizzato «attacchi chimici».
video isis e minacce all occidente
Valls ha abituato i francesi al suo approccio muscolare. «Siamo in una guerra perché il terrorismo ci combatte», dice Valls che usa un termine bellico che la cancelliera Angela Merkel ha fatto capire in passato di non condividere. La frattura tra Parigi e Berlino non è solo semantica sulla definizione del terrorismo, ma è anche molto concreta e profonda sull’accoglienza ai rifugiati.
video isis le minacce a londra
A margine della Conferenza sulla sicurezza, Valls ha visitato un centro profughi, cogliendo l’occasione per ribadire l’opposizione della Francia a un meccanismo di quote permanenti come invece chiede la Germania. «Bisogna dare un messaggio molto chiaro che dice: ora non accogliamo più rifugiati», ha spiegato facendo capire che l’alternativa è dire addio a Schengen e «ristabilire le frontiere. Non credo che vi sia una maggioranza in Europa per imporre un meccanismo permanente di rilocalizzazione », ha continuato il premier quando mancano pochi giorni al vertice europeo di Bruxelles del 18 e 19 febbraio, che si concentrerà proprio sulla crisi dei migranti in Europa.
L’emergenza profughi è entrata nelle discussioni della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. «L’Ue si trova quasi di fronte a una minaccia esistenziale», ha commentato il Segretario di Stato americano, John Kerry, lodando la Cancelliera: «Ha mostrato incredibile coraggio ».
Angela Merkel, che deve affrontare sempre più critiche interne, sta cercando di costruire una «coalizione di volontari» che possano accogliere un maggior numero di rifugiati in cambio di una collaborazione accresciuta da parte della Turchia a fermare l’immigrazione illegale. Finora la Francia si è impegnata ad accogliere 30mila rifugiati sui 160mila di cui si è discusso a livello europeo. E non sembra disposta a dare maggiore disponibilità.
«Non faremo di più», ha ribadito il capo del governo, pur riconoscendo che la “quota” francese potrebbe apparire ridicola rispetto al numero dei rifugiati arrivati in Germania.
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Secondo Valls, la linea della fermezza è l’unica possibile: «Bisogna essere realistici: quali paesi saranno pronti ad accogliere ancor piu migranti? La Svezia, la Danimarca, la Finlandia? O forse il Regno Unito? Non credo proprio... O l’Italia, che da un momento all’altro potrebbe trovarsi di fronte a una nuova ondata in arrivo dalla Libia?».
Secondo il premier le soluzioni per la crisi dei rifugiati sono in un maggior pattugliamento delle frontiere esterne e nello sviluppo dei centri di accoglienza e smistamento in Turchia e nel Mediterraneo.
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