DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Davide Tamiello e Tomaso Borzomì per “il Gazzettino”
Quando il guinzaglio del cane gli è scivolato tra le mani ha reagito d' istinto. L' ha inseguito, come sarà successo altre centinaia di volte, cercando di riacciuffarlo prima che potesse mettersi nei guai. Se si sia reso conto di quel che stava rischiando, o se sperasse che a quell' ora il traffico ferroviario fosse in pausa in attesa del mattino, è impossibile saperlo.
Per lui, trentunenne di Cuneo, è stata una questione di attimi: il macchinista non è riuscito nemmeno a vederli. Il treno ha travolto entrambi, mentre stavano correndo lungo la massicciata, sotto gli occhi della fidanzata del ragazzo, una giovane spagnola.
PROBLEMA SICUREZZA
La tragedia è avvenuta ieri poco dopo la mezzanotte. I due, che si trovano in zona da qualche tempo, stavano passeggiando a Marghera con i loro tre cani.
Uno dei tre, all' altezza della stazione di Porto Marghera, è scappato e l' uomo l' ha inseguito vicino ai binari. Troppo vicino: in quel momento, infatti, stava arrivando il regionale da Verona, con a bordo una sessantina di passeggeri. Il treno ha agganciato cane e padrone e per loro non c' è stato più nulla da fare.
INVESTITO DAL TRENO SUI BINARI
«Non ci posso credere, non è possibile», le urla strazianti della fidanzata. Il traffico ferroviario è stato momentaneamente sospeso ma l' unico treno ad accumulare ritardo è stato proprio quello che ha investito il giovane: per assurdo, era davvero l' ultimo treno della notte.
Sul posto, la Polfer del Veneto per le indagini del caso. Non è un bel periodo, questo, per le linee ferroviarie veneziane: è il terzo incidente nel giro di una settimana, con un bilancio di due morti e una giovane che ha subito l' amputazione delle gambe. Quasi sempre si tratta di gesti volontari, ma si dovrà comunque affrontare la questione dal punto di vista della sicurezza.
I TESTIMONI
Tra i testimoni dell' accaduto anche una coppia di giovani veneziani, Nicolò e Lisa, che stavano per prendere l' autobus per Venezia alla fermata di fronte alla stazione. «Abbiamo visto due ragazzi camminare dietro la ringhiera di cemento che fa da barriera lungo i binari. Ci siamo accorti di una testa che percorreva la strada in direzione Venezia, ma la stazione era parecchio più avanti. Nel silenzio sentivamo il rumore dei sassi, stava camminando sulla massicciata».
Quindi i due hanno pensato di chiamare le forze dell' ordine: «Appena ho preso il telefono in mano ho sentito dire cuidate el tren, che vuol dire attento al treno, neanche il tempo di capire cosa succedesse e ho visto dai fori della ringhiera alcune scintille, il treno era passato a tutta velocità. Abbiamo sentito urlare la ragazza: Non è possibile, è morto per il cane, ripeteva».
I SOCCORSI
Nicolò prosegue nella ricostruzione: «Nei primi secondi non avevamo capito se fosse finito sotto al treno il cane o qualcun altro e ho chiamato il 118». I due non erano i soli a essere sul posto: «Altri due ragazzi si sono avvicinati, uno dei due ha scavalcato il guard rail per andare dall' altro lato, cercando di dare supporto alla ragazza, poi siamo andati anche noi».
Nicolò era l' unico a parlare spagnolo: «Ho dato un po' d' acqua a Natalia (questo il nome della giovane) e le ho chiesto cosa fosse successo». Inizialmente non si era capito se il treno avesse frenato o meno, salvo intuirlo dopo: «Sono arrivati i ferrovieri con una luce, ho richiamato altre due volte il 118 e le forze dell' ordine, intanto ho visto passare una volante della polizia e l' ho fermata sbracciandomi, mi hanno invitato a stare lì per dare aiuto all' ambulanza».
A quel punto la ragazza si è tolta la cintura per legare gli animali «prima che arrivasse l' accalappiacani». Dopo lo choc i testimoni si sono calmati: «Oltre alle urla della ragazza, a colpirmi è stato il rumore del treno. È come un tuono, lo senti solo dopo che è passato. Al momento non riesci a capirlo, te ne accorgi quando è troppo tardi».
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