Mario pellegrini, vicesindaco dell'isola del giglio nel 2012, ricorda il disastro della costa....

8 apr 2025 14:46

Estratto dell'articolo di Pino Di Blasio per "la Stampa"

«Quando sono salito sulla Costa Concordia, i passeggeri sembravano tranquilli. Qualcuno aveva paura, qualcuno rideva, le luci di emergenza erano accese, la nave era illuminata e si era solo appoggiata agli scogli delle Scole. Il terrore è calato all'improvviso, la Concordia si è ribaltata, tutto è diventato buio, le lamiere che si piegavano facevano un rumore orribile. E il panico si è impadronito dei passeggeri ancora a bordo».

naufragio costa concordia 4

Mario Pellegrini, operatore turistico, oggi presidente dell'Edilizia popolare di Grosseto, era vicesindaco dell'Isola del Giglio nel 2012. Ricorda bene la notte della Concordia, che è anche il titolo del libro scritto con Sabrina Grementieri. Da albergatore e politico, Pellegrini si ritrovò a essere un eroe per caso. Al fianco di Giuseppe Girolamo, giovane batterista dell'orchestra sulla nave morto da eroe per aver ceduto il posto in barca a una madre e due bambini, aiutò 500 passeggeri della Concordia a salvarsi. Quasi tutti gli ufficiali, a partire dal comandante Schettino, erano già su una scialuppa.

mario pellegrini

[…] È salito ma non ha visto gli ufficiali. Erano già scesi?

«Il ponte sul lato destro era lungo 200 metri. Ho scoperto mesi dopo, dai video girati quella notte che, mentre salivo, gli ufficiali erano sulla scialuppa. Ho visto Giuseppe Girolamo, il musicista, che indicava ai passeggeri come scendere. Ho cominciato a dare una mano anch'io, poi mi sono spostato sul lato sinistro. E lì è iniziato il terrore, con la Concordia che si è girata. L'acqua sfondò le grandi vetrate dei ristoranti, formava gorghi spaventosi che risucchiavano tutto».

Ha più visto Girolamo?

COSTA CONCORDIA

«Girolamo è stato travolto, schiacciato sotto la nave. Assieme a Simone Canessa, ufficiale di rotta, cercavamo di portare tutti i passeggeri rimasti dall'altro lato. Ricorda quelle formichine che si vedono scendere dal fianco della Concordia? Eravamo io, Canessa e il medico Cinquini a spiegare cosa dovevano fare, come tenersi alle corde, come camminare per non scivolare. Le luci si erano spente dopo il ribaltamento, il buio alimentava il panico, alleviato un po' dalla luna. Abbiamo aiutato almeno 500 persone a scendere».

FRANCESCO schettino

[…] Il Tribunale di Sorveglianza deciderà oggi sulla semilibertà per Francesco Schettino. Lei cosa pensa dell'ex comandante della Concordia?

«Diciamo che ha dimostrato di non essere un lupo di mare. I giudizi dei parenti delle vittime contano molto più del mio. Gli atteggiamenti di Schettino, quel suo fare guascone e l'aver chiesto scusa poche volte, pesano su questa storia. Ma non posso dare giudizi, ci sono leggi e codici e vanno rispettati. Ho perso mia madre quando avevo 5 anni, era su un aliscafo che andò a sbattere sugli scogli. Non porto rancore a quel comandante, chiese mille volte scusa. Se Schettino avesse dimostrato più pentimento, sarebbe stato meglio».