treno

MASSACRATO A PUGNI SUL TRENO DEI PENDOLARI – UN BRACCIANTE BENGALESE DI 34 ANNI AGGREDITO E RAPINATO DA UNA BANDA DI BALORDI SUL NETTUNO-ROMA: ”MI HANNO PRESO 200 EURO, VOLEVANO ALTRI SOLDI” – ESCLUSO IL PESTAGGIO PER MOTIVI RAZZIALI

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

TRENO PENDOLARI 10TRENO PENDOLARI 10

Rinaldo Frignani per il Corriere della Sera

 

La cena di Alì Molla, da 36 ore in un lettino dell' affollato pronto soccorso di Anzio, è un succo di frutta donato da un altro giovane ricoverato. Anche lui, ironia della sorte, in ospedale dopo un' aggressione.

 

Altro il bracciante bengalese di 34 anni non può prendere: la frattura della mandibola gli impedisce quasi di parlare, oltre che di mangiare, ma la prima conseguenza dei pugni presi sabato mattina sul Nettuno-Roma, il treno dei pendolari, da una banda di balordi che puntavano ai soldi nel suo marsupio, è la smorfia innaturale sul volto del giovane, in Italia dal 2015.

 

Ha la faccia gonfia Alì, forse ci sono complicazioni per il naso e uno zigomo. Si saprà oggi con certezza al San Camillo di Roma dove il trentenne subirà un intervento maxillo-facciale.

«A ridurmi così sono stati due uomini e una donna. Anzi no, un uomo solo con una donna - racconta

 

Alì in astanteria, ancora frastornato e stanco, circondato da un gruppo di connazionali -, sono saliti alla stazione di Anzio-Colonia, sul vagone c' eravamo solo io e loro. Erano italiani, si sono avvicinati e mi hanno strappato il marsupio. Dentro c' erano 200 euro. Poi volevano altri soldi. Io ho aperto le braccia e ho risposto che non avevo altro, e allora mi hanno picchiato».

TRENO 9TRENO 9

 

Alì abita a Roma, nella zona di Centocelle. Lavora fra il mercato etnico di piazza Vittorio e la raccolta degli ortaggi nei campi a Tre Cancelli, vicino Nettuno. L' italiano lo parla ancora poco e male. Un suo amico spiega per lui che «sabato mattina era venuto da Roma per portare i soldi degli incassi al mercato, poi era tornato indietro subito, con qualcosa per lui. Forse è stato seguito da qualcuno che lo sapeva o qualcuno glielo ha segnalato una volta a bordo».

 

TRENITRENI

Gli agenti della squadra di polizia giudiziaria della Polfer, diretti da Marco Napoli, hanno dei dubbi su tutta la storia. Il movente razziale è escluso, quello di una rapina è plausibile. Ma bisogna capire il contesto in cui è maturata, come anche i rapporti lavorativi della vittima: per alcuni commercia in proprio, per altri in un giro di connazionali, ma per altri ancora avrebbe un datore di lavoro italiano. Per fare chiarezza saranno visionati i filmati della videosorveglianza dentro e fuori il treno diretto a Roma.

 

«Dopo avermi picchiato - fa sapere ancora Alì - i banditi sono scesi subito a Marechiaro (sempre vicino Anzio, ndr ). Non ho proprio idea di chi fossero», assicura. Oggi però parlerà con chi indaga. A trovarlo in stato confusionale, con il volto insanguinato, è stato un passeggero che ha avvisato il capotreno. Alla stazione di Lavinio poi Alì è stato trasferito su un' ambulanza. «In realtà si ricorda bene solo di quel giovane che parlava al telefonino e chiedeva aiuto per lui», taglia corto l' amico.

TRENO 9TRENO 9POLFERPOLFER