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SI E' SEMPRE CAPORALI DI QUALCUNO - DALL'INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO IN CUI TOD'S È ACCUSATA DI CAPORALATO EMERGE CHE ALCUNI CITTADINI CINESI SFRUTTAVANO I LAVORATORI PAKISTANI, PAGANDOLI POCHE CENTINAIA DI EURO PER UN TURNO DA 60 ORE SETTIMANALI IN UN OPIFICIO - NEL PROCEDIMENTO NEI CONFRONTI DELLA SOCIETA' PRESIEDUTA DA DIEGO DELLA VALLE SONO INDAGATI TRE MANAGER, CHE NON HANNO TENUTO "MINIMAMENTE CONTO DEI RISULTATI" DI ALCUNE "ISPEZIONI" NEGLI OPIFICI CINESI CHE "DAVANO ATTO DI NUMEROSI INDICI DI SFRUTTAMENTO..."
Inchiesta caporalato Tod's, 'cinesi sfruttavano pakistani'
opifici cinesi che realizzavano in subappalto prodotti per tods
(ANSA) - MILANO, 03 DIC - Un opificio gestito da cinesi in cui sarebbero stati sfruttati anche lavoratori pakistani. Emerge pure questa forma di caporalato 'a catena' dai nuovi atti depositati nell'inchiesta del pm di Milano Paolo Storari che vede indagata Tod's e tre suoi manager e con al centro la filiera produttiva e in particolare i sub-fornitori del colosso della moda.
"Sono arrivato a piedi entrando da Trieste (...) ho dovuto pagare circa 8mila euro a persone in Pakistan (...) credo che mi fa lavorare troppe ore al giorno (...) sono costretto a lavorare a queste condizioni perché devo vivere e mandare soldi nel mio Paese", ha spiegato un pakistano di 34 anni ai carabinieri del Nucleo ispettorato del Lavoro di Milano, che il 18 novembre - giorni dopo il deposito della richiesta interdittiva dei pm a carico della spa - hanno effettuato un'ispezione in un laboratorio a Scandicci (Firenze), che sarebbe stato sub-fornitore di un fornitore della catena produttiva di Tod's.
In quel laboratorio, scrivono i carabinieri negli atti depositati dalla Procura al gip Domenico Santoro, sono state rilevate "molteplici situazioni di pericolo" e "pessime condizioni". In quell'opificio, si legge ancora negli atti, sono stati trovati anche "pezzi di pelletteria a marchio 'Gucci'", società estranea alle indagini.
opifici cinesi che realizzavano in subappalto prodotti per tods
"Inizio a lavorare alle ore 8.30 fino alle 19 con 30 minuti di pausa pranzo, da lunedì al sabato - ha messo a verbale il lavoratore pakistano - non ho mai frequentato corsi sulla sicurezza e non ho ricevuto alcun dispositivo, non ho fatto nessuna visita medica". Un cinese di 31 anni ha raccontato: "Io mi sento un po' sfruttato, però mi serve lavorare". Per arrivare in Italia aveva pagato "circa 10mila euro a un mio connazionale".
Anche a un altro lavoratore pakistano il gestore cinese dell'opificio aveva promesso "una paga di 1500 euro mensili", ma dopo più di due mesi di lavoro, hanno scritto gli investigatori, "a 60 ore settimanali" ha avuto in contanti solo "poche centinaia di euro". Negli atti vengono riportate anche ispezioni, con verbali simili di lavoratori, in un altro laboratorio in provincia di Firenze, il 19 novembre, e poi ancora, il giorno successivo, in un opificio in provincia di Prato.
DIEGO DELLA VALLE - TODS
DIEGO DELLA VALLE - TODS
opifici cinesi che realizzavano in subappalto prodotti per tods
DIEGO E ANDREA DELLA VALLE - TODS
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