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LO STREAMING DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA? 59 MILIONI DI SPETTATORI SONO INCOLLATI DAVANTI ALLE NUOVE QUATTRO PUNTATE DI "STRANGER THINGS" - SU "PRIME VIDEO" TROVIAMO ANCHE UN CAPOLAVORO COME "IL VEDOVO" CON FRANCA VALERI E ALBERTO SORDI: LEI RICCA E MILANESE, LUI, CHIAMATO “CRETINETTI” DA LEI, ROMANO E DI CLASSE SOCIALE INFERIORE - PER I POCHI FANATICI DEL CINEMA CLASSICO C'E' "LA NOTTE SENZA LEGGE", STRAMBO WESTERN IN BIANCO E NERO GIRATO SULLA NEVE...

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Marco Giusti per Dagospia

 

zootropolis

Che vediamo stasera? In Cina siamo in piena Zootropolismania. I ragazzini portano i loro cani al cinema a vedere le avventure di Nick e Judy. Quindi andrebbe rivisto su Disney + il vecchio “Zootropolis”. Era molto carino.

 

Ma tanto lo so che già state rivedendo, come hanno fatto già 59 milioni di spettatori, le quattro puntate della prima parte dell’ultima stagione di “Stranger Things”, una è diretta addirittura dal geniale Frank Darabont, il regista di “Il miglior verde”, grande fan della serie, lui e la moglie, al punto che ha deciso di dare una mano ai fratelli Duffell, sceneggiatori e registi della saga solo per passione per i personaggi della serie.

stranger things 3

 

Credo che il fascino di una serie così lunga che vede protagonisti dei ragazzini è proprio il vederli crescere di stagione in stagione, sapendo che non sarà più possibile ritrovarli così tra un anno o due. Millie Bobby Brown, Finn Wolfhard, Joe Keery, Maya Hawke, Gaten Matarazzo, Sadie Sink sono già delle star. Alcuni di loro sono già degli adulti.

 

Detto questo tra il sopra e il sotto non ci capisco assolutamente nulla. Ma potrebbe essere una svolta usare il tappeto visivo della serie, cioè il caminetto di Stranger Things, che trovate sempre su Netflix, per queste feste di Natale. So bene che ci penserete. Su Netflix trovate anche “Troll 2”, sequel del primo “Troll” del 2022, diretto ancora da Rear Uthaug con Ine Marie Wilman, Kim Falck, Mads Slogard Petterson. Leggo che non è bello come il primo, ma è piuttosto divertente.

 

stranger things 1

Serissimo, e terribile, il mediometraggio “All The Empty Rooms”, documentario diretto da Steve Hartman e Lou Bopp dove vengono riprese le camerette di molti dei ragazzi uccisi nelle assurde sparatorie nelle scuole e non si riesce proprio a bloccare la vendita delle armi in America.

 

Su Amazon trovate qualche recupero interessante, come “Il terrorista” diretto da Gianfranco De Bosio, prodotto dal critico Tullio Kezich con Gian Maria Volonté in uno dei suoi primi ruoli da protagonista, Philippe Leroy, Giulio Bosetti, Tino Carraro, José Quaglio, Franco Graziosi, tutto ambientato durante l’occupazione tedesca di Venezia con Volonté capo partigiano che compie attentati contro i nazisti. De Bosio era un po’ teatrale, ma il cast è di primissimo livello.

trolls

 

Su Amazon troviamo anche un capolavoro come “Il vedovo” di Dino Risi con Franca Valeri e Alberto Sordi, lei ricca e milanese, lui, chiamato “Cretinetti” da lei, romano e di classe sociale inferiore. La possibilità di rimaner vedova gli mette in mette in testa un pericoloso tarlo… Vedo che su Amazon torna una serie memorabile come "Chernobyl", diretta da Johan Renck, ideata e scritta da Craig Mazin, musicata da Hildur Guðnadóttir con un cast meraviglioso formato da Stellan Skarsgård, Emily Watson, Jessie Buckley,

Ralph Ineson, Berry Keoghan e Jared Harris.

 

 

ALBERTO SORDI IL VEDOVO

 

Fu la prima volta che ci rendemmo conto che una serie poteva sviluppare un racconto della realtà su temi importanti che nessun film avrebbe potuto trattare con tale precisione. Trovate anche “2001 odissea nello spazio” di Stanley Kubrick con Keir Dullea, Gary Lockwood e William Sylvester appena reinserito. Per non parlare di “Un tram chiamato desiderio” di Elia Kazan con Vivien Leigh, Marlon Brando e Kim Hunter che consiglio a Dago di rivedere.

 

2001 odissea nello spazio

O “Se mi lasci ti cancello”, diventato un film di culto parecchio tempo dopo la sua uscita, diretto da Michel Gondry con Jim Carrey, Kate Winslet e Kirsten Dunst. Sarebbe da dare un’occhiata anche a un raro film scritto e diretto da Ryan Murphy, oggi uno dei più grandi showrunner dello streaming, “Correndo con le forbici in mano” con Annette Bening, Joseph Cross, Brian Cox, Joseph Fiennes, Evan Rachel Wood, Gwyneth Paltrow, Jill Clayburgh, dove spiega il suo rapporto con una madre egocentrica.

 

ALBERTO SORDI IL VEDOVO

Vedo che passa pure il “Giulio Cesare” di Joseph L. Mankiewicz con Marlon Brando, James Mason, Louis Calhern, Deborah Kerr, Greer Garson e John Gielgud. Leggo che venne girato in 35 giorni con le scenografie dell’antica Roma di “Quo vadis?” fatte arrivare dalla MGM da Roma a Los Angeles. In un primo tempo Mankiewicz aveva scelto Paul Scofield come Marc’Antonio, poi vide il provino di Marlon Brando e cambiò idea. Per James Mason la recitazione migliore del film era quella di Edmond O’Brien come Casca. La stessa cosa pensava Spencer Tracy. Ci fu un problema sulla musica.

 

2001 odissea nello spazio 4

A Mankiewicz non era piaciuta quella scritta da Miklos Rozsa, e avrebbe preferito chiamare Bernard Herrmann, ma il capo del reparto musicale della MGM non lo accettò. Già pagavano Rozsa 1500 dollari a settimana… Welles aveva idea di girare un suo “Giulio Cesare” indipendente, quando arrivò questo kolossal prodotto dalla MGM. E ritirò il progetto.

 

Magari vi diverte di più rivedere “Monty Python. Il senso della vita”, classico diretto da Terry Gilliam e Terry Jones con Graham Chapman, John Cleese e Terry Gilliam. Vedo che hanno inserito un folle, favoloso spaghetti western come “Se sei vivo spara”, diretto da Giulio Questi, scritto assieme a Kim Arcalli e montato da Kim, con Tomas Milian, Ray Lovelock, Roberto Camardiel e Patrizia Valturri. Il western più violento, strano e pop che sia mai stato girato in Italia, concepito da Giulio Questi e Kim Arcalli come folle operazione sul genere. E gran fatica per il suo regista, che lo considerava: “sudore, polvere e sangue”.

 

 

marco antonio in giulio cesare 1953

 

Per Tomas Milian era davvero un film d’autore. “Era come lavorare con Antonioni, in un certo senso, perché Questi è un intellettuale rivoluzionario. É stato aiuto regista, sceneggiatore, tutto.” Ricorda Questi: “Era uno dei tanti film prodotti da uno di quei piccoli avventurieri, il peggio della spazzatura cinematografica romana che oggi non è più concepibile, un ex produttore fallito, che non aveva più la firma per gli assegni e si era messo con un macellaio che aveva soldi.”

 

È questo produttore, probabilmente Alessandro Jacovoni, prima legato a Tonino Cervi, a convincerlo a fare un western, che Questi scriverà con l’amico di sempre Franco Arcalli. “Ci venne un’idea e mettemmo da parte La morte ha fatto l’uovo e lavorammo a Se sei vivo spara. Fu un lavoro molto intenso”, mi disse Questi quando lo intervistati riguardo al suo rapporto con Arcalli negli anni ’70. “Era un film su commissione. L’invenzione ci venne dalla disperazione. Siamo sfuggiti al genere.

 

se sei vivo spara

C’è uno spirito di manipolare i generi in chiave pop. Eravamo già nella dimensione de La morte ha fatto l’uovo. Ci venne in mente anche la chiave di lettura psicanalitica per i personaggi”. Più tardi Questi racconterà anche di un’origine storico-politica dietro il film. “Era per me un film molto autentico e la ragione sta nel fatto che volevo in qualche modo raccontare le mie esperienze della guerra partigiana in montagna che combattei nel Valtellinese a diciotto anni.”

 

Comunque sia, il produttore trovò un socio simile spagnolo, la Hispamer, e il film venne girato in Spagna. Gianni Amelio, aiuto regista sul film, racconta che alcune cose considerate troppo estreme non vennero potute girare. Ad esempio. “Il giovanissimo Ray Lovelock è stato rapito e viene usato come merce di scambio per l’oro che ha nascosto il padre. Si organizza questa allucinante fiesta che si concluderà con la morte violenta del ragazzo.

 

la notte senza legge

Milian, ebbro di alcool, doveva abbandonarsi sulla sedia di fronte ad una ballerina che lo seduceva stando sul tavolo. Una danza infiammata che anticipava una sorpresa: la danzatrice era un travestito! Quando il produttore capì che volevamo inserire una sequenza simile per poco non sveniva e naturalmente ci impedì di realizzarla.” Occhio anche a “Ovunque nel tempo”, diretto da Jeannot Szwarc, ma scritto e prodotto dal geniale Richard Matheson, un fantasy sentimentale con Christopher Reeve, Jane Seymour e Christopher Plummer.

 

chernobyl, la serie 1

Solo per Dago e per i pochi fanatici del cinema classico “La notte senza legge”, strambo western in bianco e nero girato sulla neve da André De Toth, uno dei grandi registi con un occhio solo di Hollywood (con John Ford e Raoul Walsh), scritto da Philip Yordan con Robert Ryan, Burl Ives, Jack Lambert e Tina Louise.

chernobyl, la serie 3chernobyl, la serie 2