DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Carlos Passerini per www.corriere.it
Alla fine i guanti se li è messi Enzo Perez, che di mestiere fa il centrocampista: i quattro portieri veri erano finiti, tutti contagiati dal Covid, insieme ad altri 21 giocatori della rosa. Viste le premesse il River Plate sembrava spacciato, ma siccome il futbol è il futbol, alla fine è successo che la squadra argentina ha addirittura battuto 2-1 i colombiani dell’Indipendiente di Santa Fe conquistando tre punti fondamentali per il passaggio del turno di Copa Libertadores.
Con undici giocatori contati, senza nemmeno una riserva in panchina, grazie proprio alle parate del centrocampista Perez, che ha pure giocato infortunato. Una classica storia latinoamericana, alla Osvaldo Soriano, da realismo magico, di quelle che non puoi leggere senza sorridere, se non fosse che l’episodio è in realtà una testimonianza di quanto in Argentina la diffusione della pandemia abbia raggiunto livelli tragici.
ARGENTINA, PROTESTE CONTRO LE RESTRIZIONI
Il ministero della Salute argentino ha reso noto mercoledì sera che nelle ultime 24 ore è stato registrato un doppio record di contagi e morti. Dal rapporto quotidiano delle autorità sanitarie è emerso infatti che i contagi sono stati 35.543 che hanno portato il totale generale a quota 3.371.508, mentre 745 persone hanno perso la vita, per un bilancio globale di 71.771 morti. In Argentina vivono meno di 45 milioni di persone, 8 delle quali hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino, soprattutto il cinese Sinopharm, sulla cui efficacia però continua il dibattito.
I contagi però non accennano a diminuire, anzi, come si vede sono addirittura in aumento. Una delle cause individuate dagli esperti sta nelle condizioni di estrema povertà e scarsissima igiene in cui versa chi vive nelle famigerate villas miserias, le favelas che circondano la capitale. Lì la gente vive ammassata e spesso senza nemmeno acqua corrente e scarichi fognari.
Il peggioramento statistico riguarda infatti non tanto il centro della capitale quanto l’enorme provincia - grande come l’Italia - dove 59 comuni sono nella fase 2 del rischio pandemico, 66 in fase 3 e 10 in fase 4.
Lo scenario è estremamente preoccupante, tanto che il governo nazionale sta studiando insieme ai governatori della capitale e della provincia di Buenos Aires una serie di nuove misure che saranno introdotte a partire dal prossimo fine settimana.
L’Argentina ora ha il record mondiale di morti giornaliere, 16.46 per ogni milione di abitanti, più del Brasile che è a 11.82. «Siamo sull’orlo del collasso sanitario» ha detto al Guardian il dottor Arnaldo Dubin, responsabile del reparto di terapia intensiva all’Otamendi private hospital di Buenos Aires.
Il presidente peronista Alberto Fernadez ha promesso «misure più dure» ma lo scontro politico con i governatori locali rallenta tutto.
Ad aggiungere emergenza ad emergenza, ci si è messa anche l’inflazione: il Paese ha ridotto l’export di carne bovina per un mese nel tentativo di contenere l’impennata dei prezzi sul suo mercato interno, col costo della vita aumentato del 46,3% negli ultimi 12 mesi.
Fra Covid e crisi economica, l’Argentina è sul baratro. E purtroppo non è una partita di futbol.
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