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Da “la Stampa.it”
Nuovo duro colpo in Messico al narcotraffico: le forze di sicurezza hanno arrestato Hector Beltran Leyva, 49 anni, tra i più potenti boss del crimine organizzato e ricercato sia in patria che negli Stati Uniti. L’arresto di Beltran Leyva - catturato a San Miguel de Allende, nello Stato centrale di Guanajuato - è stata confermata dal presidente Enrique Peña Nieto, il quale ha «ringraziato l’opera congiunta» dei diversi corpi della sicurezza che hanno permesso l’arresto.
IL SUPER-RICERCATO
Il boss della droga - conosciuto anche come “El H” - era alla guida del cartello che porta il suo cognome dopo l’uccisione del fratello, Arturo Beltran Leyva, durante un’operazione portata a termine dagli uomini della marina messicana. L’uomo era tra i più ricercati in Messico e negli Stati Uniti, dove sulla sua testa pesava una taglia da 5 milioni di dollari. Il nome del boss appare negli ultimi 5 anni in 29 indagini sul narcotraffico in America Centrale, Sudamerica, Stati Uniti ed Europa.
UNA STORIA DI SANGUE
I fratelli Beltran Leyva erano stati, in passato, tra i principali collaboratori di Joaquin “El Chapo” Guzman, capo del cartello di Sinaloa, il più potente del Messico, fino all’arresto di Alfredo, nel 2008. Un arresto che i fratelli Beltran Leyva hanno imputato a un tradimento del “Chapo” e che ha dato il via a una vera e propria guerra tra narcos che ha fatto migliaia di morti. Nel gennaio del 2011, Hector era poi riuscito a sfuggire a un’operazione dei militari nel quartiere Del Valle della capitale messicana, dove viveva con molta discrezione.
IL BASSO PROFILO
A differenza del fratello Arturo, che ha sempre privilegiato dimore molto lussuose a Citta’ del Messico o a Cuernavaca, Hector preveriva nascondersi in quartieri di classe media. Di recente, a San Miguel Allende, si faceva passare per “un imprenditore del settore immobiliare e dedito alla vendita di opere d’arte”. Il procuratore Tomas Zeron ha rivelato che Leyva aveva allargato la sua rete di attività alla corruzione e al riciclaggio di denaro e aveva un’alleanza con altri gruppi che gli avrebbero consentito di produrre anche droghe sintetiche.
SEQUESTRI, TORTURE E OMICIDI
Negli Usa era inoltre ricercato per contrabbando di armi e munizioni, oltre che per il traffico di tonnellate di droga, in particolare cocaina. Il cartello di Beltran Leyva è accusato in Messico di numerosi casi di sequestro, tortura e omicidi, in particolare negli Stati di Morelos e Guerrero. Nel novembre del 2013 le autorità statunitensi avevano avvertito che negli ultimi due anni il cartello dei Beltran Leyva si era rafforzato, riuscendo ad aumentare la propria influenza.
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