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Maxi blitz antidroga della polizia in zona stazione-quartiere Piave a Mestre: i camioncini hanno bloccato via Monte San Michele e via Trento, gli elicotteri hanno sorvolato costantemente la zona, sul posto anche i Reparti Speciali, 500 in tutto gli uomini impiegati nell'operazione.
L'area è stata completamente isolata e gli agenti sono entrati in azione alle 14.41. I provvedimenti restrittivi (a carico in totale di una quarantina di persone) sono stati disposti, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata allo spaccio e riciclaggio, 25 gli arresti (ma il conteggio è ancora in corso), 3 i negozi con attività sospesa su ordinanza firmata dal questore di Venezia tra via Monte San Michele e via Trento. Una donna ha lamentato un malore ed è stata trasportata in ambulanza all'Angelo, ma nulla di grave.
Si è trattato di un'operazione pianificata nei minimi dettagli, che ha fatto seguito a mesi di indagini.
Gli agenti hanno passato al setaccio i locali delle strade bloccate, alla ricerca di nigeriani che gestiscono lo spaccio di droga nei quartieri di Mestre e in provincia.
Non solo, i poliziotti hanno controllato anche la Stazione ferroviaria, il parco di Villa Querini e l'ex Ospedale Umberto I, aree dove ci sono stati molti casi di spaccio e dove gli spacciatori trovano abitualmente rifugio.
L'OPERAZIONE NEL DETTAGLIO
L’operazione, con l’impiego di Reparti Speciali, giunge all’esito di una complessa attività di indagine diretta dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dalla Squadra Mobile lagunare e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato: le investigazioni hanno consentito l’emissione di provvedimenti restrittivi a carico di cittadini nigeriani ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio, riciclaggio e di diversi decessi per overdose registratisi negli ultimi nove mesi a Mestre nonché delle lesioni personali conseguenti ad altre cessioni.
Il complesso dispositivo di Polizia, oltre alle esecuzioni dei provvedimenti restrittivi, coinvolge l’Ufficio Immigrazione, la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale e la Divisione Polizia Anticrimine, che stanno provvedendo ad adottare le misure di propria competenza in ordine al degrado in cui versava la zona.
Il blitz è idealmente iniziato un anno fa, quando la squadra mobile di Venezia, coordinata dalla Procura distrettuale antimafia, ha messo gli occhi sui primi decessi causati dall'eroina gialla.
FIUMI DI DROGA - C'E' ANCHE L'EROINA KILLER
L'azione delle forze dell'ordine parte da un'inchiesta che fa capo al pm Paola Tonini che avrebbe indagato oltre quaranta persone ritenute ai vertici di un gruppo che, facendo base alla stazione di Mestre, riforniva di droga tutta la città e provincia.
Lo stupefacente trattato, secondo quanto si è appreso, è la cosiddetta eroina gialla e cocaina, responsabile di numerosi decessi in città negli ultimi mesi. Nel corso dell'operazione, tutt'ora in corso, sono state bloccate nell'immediato alcune persone mentre altre, che si sono date alla fuga, sono attivamente ricercate.
LA REAZIONE DEI CITTADINI
I residenti e i tanti che lavorano nelle zone interessate dal blitz si sono trovati oggi blindati nelle proprie case e nei negozi. Pasquale Caiazzo, titolare della trattoria tana di Oberix, proprio all’angolo tra via Trento e via Monte San Michele, commenta l'operazione: «Pensavano ai soliti controlli, adesso invece gli daranno il foglio di via... noi eravamo all'esasperazione, questi stanno qua dalla mattina alla sera...».
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