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MICHELIN IN VERSIONE GROUPON: POLEMICHE PER LA SCELTA DI PROMUOVERE CENE E RISTORANTI A PREZZI RIDOTTI - ENZO VIZZARI, DIRETTORE DELLE GUIDE DE "L'ESPRESSO": “LA GUIDA MICHELIN DIVENTA UN'AGENZIA COMMERCIALE” - IL CRITICO MASCHERATO DEL "CORRIERE", VISINTIN, ACCUSA: "UNA SVOLTA MERCANTILE IN PALESE CONFLITTO DI INTERESSI"

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Cristiana Lauro per Dagospia

 

I gastropazzoidi sul web sono già partiti col contraddittorio e la rete è, notoriamente, il più grande generatore di polemiche, una centrale idroelettrica della polemica. Di fatto, la guida Michelin con questo colpo ha incasinato gli orizzonti della propria credibilità.

 

Già rivelato al Teatro Regio di Parma durante la presentazione della guida Michelin, è in rete Michelin Days, il sito che veste l'azienda francese da booking agency. Non senza polemiche, ovviamente e dice bene Eleonora Cozzella su repubblica.it  perché se l'orientamento è "un servizio in più ai gourmet in viaggio, il rischio è di presentarsi come un ibrido a metà strada fra Last Minute e Groupon".

 

Con l'iscrizione gratuita al sito riceverete le offerte del giorno. Ad esempio, 39 euro per un pasto all’hotel Bulgari a Milano o 45 euro per Aquerello - che la stessa guida valuta con una stella - e via dicendo, all' insegna del più esteso e intoccabile concetto di democrazia. Stelle e lusso a portata di tutti. Fin qui non fa una piega, benessere e qualità liberi, aperti e diffusi, se ci ha stancati il termine inclusivo. Ma se la guida Michelin assegna le stelle e poi vende suggerimenti diventando, a tutti gli effetti, booking agency, qualche dubbio sulla sua credibilità si sporge inevitabile.

GUIDA MICHELIN 2017GUIDA MICHELIN 2017

 

Nel sito è indicato con chiarezza: " La nostra equipe Michelin Days si basa sulla rigorosa selezione della guida MICHELIN per offrire delle vendite esclusive. In programma per voi: dei menù esclusivi in ristoranti e dei soggiorni in hotel unici...per un prezzo preferenziale!"

 

Perché Bulgari a Milano o un qualsivoglia ristorante stellato accettano un accordo del genere? Perché non si dice NO al colosso francese della critica gastronomica, tutto qua. In un caso col miraggio di acquisire una stella prima o poi, e nell’altro con la speranza di non perderla.

 

Enzo Vizzari, direttore delle guide de L'Espresso, non dà giudizi di valore, ma considera questa novità una svolta epocale: “In sostanza la guida Michelin cambia mestiere e i ristoranti che giudica si possono considerare partner a tutti gli effetti. Un'agenzia commerciale: guadagna consigliando ai lettori i ristoranti che giudica, un vistoso cambiamento di ruolo”.

VALERIO VISINTINVALERIO VISINTIN

 

Il critico mascherato del Corriere della Sera, Valerio M.Visintin va giù pesante, secondo lo stile della casa: "Avevamo già scoperto che il drappello di ispettori (appena 80, sguinzagliati in 12 paesi d’Europa) è aritmeticamente insufficiente per svolgere con credibilità il compito che viene dichiarato. Ho saputo, poi (dalla viva voce del responsabile Michelin per l’Italia, Sergio Lovrinovich), che la leggenda delle visite in anonimato presenta più di qualche falla, se ricondotta dalle vette del mito ai piani bassi della dura realtà.

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Ora, accade che la venerata Michelin si mette a giocare su due tavoli: con la mano destra compila le pagelle dei ristoranti e con la sinistra fa affari con gli stessi. Bello, vero? Vorrei poter dire che questa svolta mercantile, in palese conflitto di interessi, è un colpo definitivo alla supremazia della guida dei gommisti. Vorrei si ridimensionasse il peso politico e commerciale di uno strumento che ha smarrito da tempo il senso

VIZZARIVIZZARI

originario della propria missione. Vorrei veder sparire una volta per tutte l’espressione stellato dal dizionario della ristorazione italiana. Vorrei, insomma, quello che non accadrà mai. Perché, per la brava gente del food, non c’è piatto più prelibato dell’ipocrisia”.

 

Clara Barra, firma autorevole e di riferimento del Gambero Rosso è, invece, favorevole; “ L'idea non è nuovissima, nel senso che su Groupon già si trovavano da un paio d'anni a questa parte offerte di menù in grandi ristoranti (due su tutti Enoteca La Torre di Roma e La Trota di Rivodutri).

 

ISPETTORE GUIDA MICHELINISPETTORE GUIDA MICHELIN

Per me è un buon sistema per avvicinare il grande pubblico che spesso vede come il demonio l’alta ristorazione (porzioni piccole, fuffa e altre critiche del genere). In questo modo tutti possono toccare con mano una realtà, una forma di cultura che merita di essere conosciuta e diffusa il più possibile, si aiutano i grandi ristoranti a coprire i giorni meno frequentati rifacendosi un po' dei costi e magari si può acquisire un nuovo cliente che anche senza offerta può decidere di regalarsi una serata speciale. Purché il tutto, da ambo i lati, avvenga con buoni intenti”.

 

La transazione operata da Michelin Days vale una percentuale e, salvo smentite, il conflitto di interessi è palese. Solo che la rete scrive, talvolta dice, sparla, straparla e sputtana senza la minima cautela. Ma di lì a poco dimentica per poi parlare d’altro.

 

GUIDA MICHELINGUIDA MICHELIN

Non so se Michelin Days sarà un successo oppure un flop, ma la credibilità della guida Michelin a, questo punto, va a ramengo.  

CLARA BARRACLARA BARRA

 

 

GUIDA MICHELINGUIDA MICHELIN

 

VISINTIN MICHELINVISINTIN MICHELIN