traffico a milano - fase due coronavirus

TUTTI IN MACCHINA! – A MILANO LE TELECAMERE DI AREA B HANNO REGISTRATO UN AUMENTO DELL’80% DEI MEZZI IN ARRIVO. LE AUTO SONO LA METÀ DEGLI INGRESSI PRE-CORONAVIRUS, UN INDICE MOLTO ALTO – TE CREDO, LE PERSONE HANNO PAURA DEI MEZZI PUBBLICI, CHE CON LE LIMITAZIONI DIVENTANO PRATICAMENTE IMPOSSIBILI DA PRENDERE. E CHI NON HA LA MACCHINA SI ATTACCA…

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Maurizio Giannattasio per www.corriere.it

 

coronavirus bicicletta milano

Sono i primi dati della mobilità registrati in città nella giornata di lunedì, avvio della Fase 2. A comunicarli, l’assesore alla Mobilità, Marco Granelli, con l’avvertenza che si tratta di dati grezzi e limitati a un solo giorno. Messi insieme però raccontano qualcosa di come le persone affrontano la nuova fase: con prudenza, se non con paura. Il dato che colpisce di più è quello registrato dalle telecamere di Area B, cioè dei mezzi che arrivano a Milano dal resto della regione. Rispetto alla fase del lockdown si è registrato un più 80 per cento, percentuale che significa poco o niente visto che si veniva da una fase di chiusura quasi totale.

 

MARCO GRANELLItraffico milano coronavirus

Colpisce però l’altra percentuale, ossia il numero di ingressi paragonato alla fase pre-coronavirus. Lunedì si è raggiunto il 50 per cento degli ingressi pre-Covid. Un indice molto più alto rispetto a quello registrato ad esempio sul trasporto pubblico. Fatto cento il trasporto di un giorno pre-coronavirus, lunedì la percentuale di persone che sono salite in metrò è stata del 15-20 per cento. Tanto che in metropolitana non ci sono stati particolari picchi, «solo un incremento nelle ore di punta tra le 7 e le 8. Per il resto c’è stata una sostanziale spalmatura dei cittadini in metro nelle diverse fasce orarie» ha detto l’assessore. Significa, e non ci voleva la palla di cristallo, che chi deve venire a Milano per lavoro preferisce la sicurezza della propria auto piuttosto che il trasporto pubblico anche perché Trenord, a differenza di Atm, ha limitato il numero delle corse. Da qui l’appello di Granelli: «Auspico che anche Trenord raggiunga il cento per cento dell’’offerta, cosa che non ha fatto in questi giorni, perché ci aiuterebbe molto non sovraccaricare le linee del metrò».

 

CORONAVIRUS, FASE DUE A MILANOparchi a milano fase due coronavirus

Che la linea della prudenza, se non della paura, caratterizzi questa prima fase della «nuova normalità», lo si vede anche dalla scelta di sharing da parte delle persone. Anche qui, vista la penuria di dati, è necessario confrontare il tipo di mezzo: la bicicletta da una parte, l’auto dall’altra. Lunedì, l’uso delle due ruote in condivisione ha segnato un 67 per cento in più, rispetto al 37 del car sharing. Anche qui, il motivo sembra facilmente intuibile: le persone preferiscono un mezzo «aperto» rispetto all’abitacolo chiuso di un automobile, anche se le aziende di sharing garantiscono le sanificazioni necessarie. «Il dato sullo sharing è incoraggiante rispetto alla strategia che abbiamo messo in campo di potenziare la ciclabilità» continua Granelli.

traffico a milano fase due

 

coronavirus milano fase due

L’unico dato in controtendenza riguarda l’indice di congestione. Rispetto alla fase di lockdown, lunedì è cresciuto del 30 per cento, ma è ancora inferiore di due terzi rispetto a quello registrato in un periodo di normalità. Ci possono essere però diverse letture dei dati, ossia che il maggior numero di auto provenienti da fuori città è stato bilanciato dalle scelte di trasporto diverse dei milanesi. «Per avere un trend più sicuro bisognerà aspettare una settimana», conclude Granelli.

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