RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Michela Allegri e Marco De Risi per il Messaggero
Un cadavere quasi mummificato, trovato in un'intercapedine del policlinico Gemelli. All'interno di un vano di collegamento per condotte di areazione situato all'ottavo piano, per l'esattezza. Una scoperta choc: si tratta di un paziente di 45 anni, romeno, che in agosto era stato ricoverato per cirrosi epatica e che era sparito nel nulla.
La procura - del caso si occupa il pm Stefano Luciani - oggi disporrà l'autopsia ipotizzando, per il momento, l'omicidio colposo. La vittima è un senza fissa dimora, Hant Valer. Il suo ultimo accesso al Gemelli risale al 10 agosto scorso. Hant era stato accompagnato da un volontario della Caritas. Negli ultimi giorni, alla malattia legata all'alcolismo si erano aggiunti gravi problemi alla vista.
Dopo l'accettazione al Pronto Soccorso, il romeno era stato trasferito nel reparto di Medicina Interna e Gastroenterologia, e nei tre giorni seguenti era stato sottoposto a terapia idratante e a supporto nutrizionale. Il paziente, il 13 agosto, aveva chiesto di interrompere le cure.
Dopo un colloquio con i medici, però, sembrava deciso a proseguire il ricovero. Ma verso le due di notte si sarebbe allontanato dal reparto. Il personale sanitario - raccontano dal Gemelli - avrebbe tentato di rintracciarlo, perlustrando scale, stanze, corridoi e allertando anche il servizio di vigilanza.
Non trovandolo, i medici hanno chiuso il ricovero per «dimissione volontaria». Rintracciarlo era impossibile: Hant non aveva parenti in Italia, nessuno - a parte i volontari della Caritas - lo aveva mai accompagnato in ospedale. E nessuno, dopo la sua scomparsa, si è informato sul suo conto presso il nosocomio. Invece, Hant sarebbe morto proprio in quelle ore, durante l'ultimo ricovero.
LE IPOTESI
Ora saranno gli inquirenti a stabilire se per il decesso ci siano responsabilità, o se si sia trattato di un tragico incidente. Una delle ipotesi è che lo straniero si sia allontanato dal reparto usando l'uscita di sicurezza, introducendosi nel vano e cadendo: avrebbe fatto un volo di circa 6 metri, che lo avrebbe ucciso praticamente sul colpo. Ma la polizia, per il momento, non esclude nessuna ipotesi, nemmeno quella dell'omicidio volontario. Una ricostruzione che trasformerebbe questa storia in una sceneggiatura degna da film di Hitchcock, il maestro del thriller.
L'AUTOPSIA
Per avere certezze, comunque, sarà necessario attendere i risultati dell'autopsia, che potranno chiarire le dinamiche del decesso. «Si tratta di un episodio che addolora un'Istituzione che da sempre è vicina alle condizioni di fragilità e che ancor più recentemente ha voluto esprimere questa vocazione impegnandosi nella realizzazione di una struttura di ristoro per persone che vivono l'esperienza della marginalità - commentano dal policlinico - Nonostante si sia certi di aver fatto tutto il possibile per questa persona, resta il rammarico per un epilogo tristemente inaspettato».
Il corpo senza vita - e in avanzato stato di decomposizione - è stato trovato ieri mattina alle 9. Alcuni operai stavano facendo lavori di manutenzione straordinaria all'ottavo piano di uno dei palazzi dell'ospedale, la struttura P. Sono stati proprio loro ad accorgersi il cadavere. Una scena da film horror. Gli operai, nauseati, hanno dovuto indossare le mascherine per proteggersi dall'odore insopportabile che arrivava dall'intercapedine. Poi, quando hanno ispezionato il vano, hanno fatto la scoperta choc: incastrato all'interno, in mezzo ai fili elettrici e alle canne fumarie, c'era un corpo mummificato. Terrorizzati, hanno dato l'allarme e l'area è stata isolata.
IL GIALLO
Sul posto è arrivata subito la polizia, che ha effettuato i primi rilievi e ha comunicato la notizia di reato in procura. Inizialmente, gli investigatori hanno pensato che il corpo senza vita potesse essere stato nascosto da qualcuno, intenzionalmente, dentro l'intercapedine, ampia pochi metri. Se così fosse, la procura dovrebbe procedere anche per occultamento di cadavere.
Un'ipotesi che, almeno per ora, non ha trovato conferme. Ma sarà il medico legale a dare risposte più precise. «Difficile che l'occultamento di un cadavere non sia legato ad una morte violenta», riflette a voce alta un investigatore della polizia, tra i primi ad arrivare sul posto. E che sottolinea come, in caso di delitto premeditato, si tratti di un'operazione studiata nei dettagli: un nascondiglio perfetto, visto che per mesi nessuno si è accorto di nulla, neanche del cattivo odore del corpo in decomposizione.
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