DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Michela Allegri per “il Messaggero”
Ostacolare il rapporto padre-figlio, anche con piccoli gesti antipatici e dispetti apparentemente di poco conto, può costare alla madre separata una multa da pagare all' ex ad ogni infrazione.
Ne sa qualcosa una mamma apprensiva - e vendicativa - di Milano, che obbligava il figlio a passare da casa sua per prendere i libri di scuola ogni volta che il bimbo dormiva dal papà per qualche giorno consecutivo, oppure cercava di boicottare le visite paterne. Il piccolo aveva addirittura due cellulari.
Uno di ultima generazione e con i numeri di tutti gli amici in rubrica, che poteva essere utilizzato solo a casa della mamma; l' altro, che gli veniva dato ogni volta che andava dal papà, aveva un unico contatto memorizzato: quello della madre. Per i giudici, si tratta di atteggiamenti «ostativi».
L' AMMONIMENTO
Il Tribunale civile di Milano ha quindi deciso di procedere all' ammonimento della donna, invitandola a «cessare immediatamente ogni condotta pregiudizievole alla frequentazione tra padre e figlio», si legge nel provvedimento.
Ma, soprattutto, il giudice ha previsto nel decreto una sanzione «punitiva, che possa fungere da deterrente di tali comportamenti»: la donna dovrà pagare 30 euro all' ex coniuge ogni volta in cui «il minore sia costretto a passare dall' abitazione materna per recuperare il materiale necessario per la scuola ovvero per l' attività sportiva».
Sanzione che raggiunge i 50 euro ogni volta che, in assenza di una «motivazione oggettiva» - come una malattia del bambino certificata dal pediatra - la madre non consenta al padre di frequentare il bambino «nella giornata con pernottamento a lui assegnata».
Per legge, infatti, sia il papà che la mamma hanno l' obbligo di fare in modo che il figlio mantenga ottimi rapporti con entrambi i genitori.
IL CONTRASTO
Le infrazioni sarebbero andate avanti fino a pochi mesi fa nonostante la frequenza delle visite fosse stata decisa dal Tribunale dei Minori addirittura nel 2012. La decisione del giudice è arrivata in un contesto di «insanabile contrasto tra i genitori».
Vista l' impossibilità di arrivare a un accordo, il Tribunale aveva incaricato un consulente tecnico di studiare il caso. Negli atti si legge che il padre sosteneva che la madre del bimbo continuasse «ad essere ostacolante nel garantire il pernottamento infrasettimanale del minore» e che, soprattutto, non fosse stato possibile «evitare il passaggio dall' abitazione materna per recuperare i libri del giovedì e del lunedì», giorni in cui il bimbo dorme dal papà, che lamentava «atteggiamenti ostruzionistici della madre».
IL CONSULENTE
Il consulente del Tribunale ha sottolineato che la donna - che nega di ostacolare i rapporti tra il figlio e il padre, ma ritiene che l' ex coniuge abbia un «atteggiamento bellicoso» - «è certamente una madre premurosa e attenta, desiderosa di perseguire il bene del figlio, ma poco incline a promuovere una autonomizzazione del bambino rispetto al legame con lei e a condividere il ruolo genitoriale con il padre».
Oltre ai cellulari dedicati, per esempio, il piccolo era obbligato a utilizzare vestiti diversi a seconda che si trovasse con la madre o con il padre: i vestiti «della mamma» dovevano stare a casa di lei e la stessa cosa valeva per quelli «del papà».
Così, il piccolo, «nei weekend di spettanza paterna, viene spogliato al suo arrivo degli abiti che indossa e viene rivestito il lunedì mattina della biancheria materna usata al venerdì». Ora, però, per ogni infrazione scatterà la sanzione.
Gli ex coniugi, comunque, dovranno impegnarsi per arrivare a un «riassetto relazionale» che consenta al figlio di «accedere in modo permanente ad entrambi i genitori».
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