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Flaminia Giurato per la Stampa
Non solo le grandi e celebri opere d’arte dei più grandi artisti che rendono da sempre l’Italia uno dei paesi più belli al mondo. Anche chi è in cerca di alternative ai canonici musei può trovare nel Belpaese di che stupirsi. E sono davvero tante le esposizioni poco conosciute che attirano principalmente per il loro lato bizzarro e divertente, cancellando la concezione di museo come luogo puramente istruttivo e, per molti, noioso.
Se nel Verbano Cusio Ossola si visita il Museo dell’ombrello e del parasole dove sono custoditi i più antichi cimeli risalenti al XIII secolo, a Barolo c’è il Museo del Cavatappi che contiene più di 500 cavatappi di tutti i tipi. A Milano particolare è il Museo dei Bonsai Crespi, punto d’incontro di culture tra Occidente e Oriente, che vanta il primato di essere l’unica esibizione permanente al mondo che si occupa di Bonsai.
Al suo interno non vi sono solo Bonsai Crespi ma anche rigogliose piante secolari, vasi e libri antichi che provengono dall’Estremo Oriente. Novara, per l’esattezza San Maurizio d’Opaglio, ospita il Museo del Rubinetto che affronta l’atavico rapporto dell’uomo con l’acqua. Oltre alla scoperta e l’evoluzione dei rubinetti, è possibile conoscere i trucchi del mestiere degli idraulici, ripercorrendo la storia dell’igiene personale da pratica di lusso a fenomeno di massa.
museo dell'ombrello e del parasole
Gli appassionati trovano a Bologna il Museo del Flipper, che racchiude oltre 400 flipper, videogiochi, macchine a moneta che esistevano in bar e luoghi di ritrovo: qui i visitatori possono anche giocare, divertendosi e rimanendo ancorati ai vecchi tempi. Particolarmente indicati per i bambini sono l’Esapolis di Padova, che porta i visitatori alla scoperta del mondo degli insetti in un viaggio che si struttura in sezioni tematiche dedicate alle api, ai bachi da seta, ai “fossili viventi” e ai ragni, e il The Shit Museum di Castelbosco, vicino Piacenza.
museo dell'ombrello e del parasole 3
Questo particolare museo è originato in un vecchio castello ristrutturato su un progetto di un gruppo di imprenditori agricoli che hanno analizzato l’importanza delle deiezioni in differenti usi. A dispetto del nome offre un istruttivo percorso sulla materia che viene affrontata con massima serietà come un progetto ecologico, grazie anche alle sue proprietà.
In Sardegna esistono molti musei, ma quello del Coltello Sardo di Cagliari è decisamente particolare: i coltelli in esso custoditi vengono conservati come vere e proprie opere d’arte con manici intarsiati a forma di cervo, cinghiale e aquila, e con lame di diverse dimensioni e affilatura.
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