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Paolo Rodari per “la Repubblica”
Un Giubileo low cost. Oltre venti milioni i pellegrini arrivati a Roma nell'Anno Santo ma negli alberghi della Capitale non si sono visti. Così è andato l'Anno Santo, tanti fedeli che hanno varcato le porte sante delle quattro basiliche papali senza tuttavia che il turismo di Roma ne abbia ricevuto benefici: sono quattordici milioni, infatti, i turisti che secondo le stime di Federalberghi e degli operatori del settore risulteranno essere passati da Roma in tutto il 2016. In sostanza gli stessi del 2015.
Ma la spiegazione è tutta in un dato poco considerato: nel tempo di Bergoglio, Papa della sobrietà che ha chiuso il Giubileo invitando ieri a San Pietro gli emarginati e i senza fissa dimora, l' Anno Santo ha visto diversi pellegrini sfuggire a ogni censimento, fedeli giunti a Roma in giornata, spesso con mezzi propri, alloggiando principalmente nelle strutture religiose a basso costo presenti in tutto il Lazio.
SISTEMAZIONI ALTERNATIVE
Lo confermano anche le cifre fornite a Repubblica dagli host di Airbnb: gli ospiti in arrivo dal 1 ottobre 2015 al 31 ottobre 2016 sono stati 1 milione e 250mila, con un tasso di crescita del 55 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Anche se, conferma Airbnb, molti hanno preferito ostelli, strutture legate alla Chiesa o hanno goduto dell'ospitalità gratuita offerta da molte famiglie cattoliche romane. Una valutazione, questa, che combacia coi dati riportati dal portale ospitalitareligiosa.it che ha catalogato le richieste di ospitalità giunte dall' Italia (78%) e dall' estero (22%) alle strutture religiose: il successo è di Roma e Lazio con più del 27 per cento delle richieste totali.
L'ESERCITO DI TURISTI INVISIBILI
Questo è il Giubileo al tempo di Bergoglio, non più adunate oceaniche come fu nel 2000, durante l' Anno Santo indetto sotto Giovanni Paolo II. Piuttosto arrivi alla spicciolata, mordi e fuggi che apparentemente non lasciano il segno. O almeno non lo lasciano nelle tradizionali strutture ricettive.
Mentre per la Chiesa la valutazione è differente. Giusto ieri il cardinale Angelo Bagnasco, chiudendo la porta santa nella cattedrale di San Lorenzo a Genova, ha voluto ricordare che esiste «un popolo che non è oggetto dei riflettori, che non va sulle prime pagine, che resta spesso quasi sempre invisibile». «Quando leggo che il Giubileo è stato un flop - ha detto invece monsignor Rino Fisichella, capo della macchina organizzativa del Giubileo - dico che alla fantasia non c' è limite. Ma le notizie si fanno con i dati dei passaggi della porta santa di San Pietro, al mattino e al pomeriggio ».
papa francesco apre la porta santa 3
LA SETTIMANA DI FUOCO
Fra questi dati, quelli notevoli relativi ai due giorni di maggior affluenza. Sono stati il 29 e 30 ottobre scorsi. Il 29 ottobre dalle 7 alle 13,30 hanno varcato la porta santa di San Pietro oltre 29mila persone. Nel pomeriggio oltre 31mila. Il 30 ottobre al mattino, più di 30 mila fedeli. Nel pomeriggio ancora oltre 31mila. E ancora, 93mila è il numero più alto di pellegrini che ha partecipato a una sola udienza giubilare, il 22 ottobre scorso.
LA DELUSIONE DEGLI ALBERGHI
papa francesco apre la porta santa
Federalberghi snocciola le sue cifre. E fa previsioni non buone per il consultivo finale: nel 2016 la previsione è di non superare le presenze del 2015. «È vero che ci sono stati gli attentati in Francia che molto hanno influito sugli arrivi a Roma », dice Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi. «Ma in ogni caso l' effetto Giubileo nel nostro settore non c' è stato. Il vero successo turistico della Capitale quest' anno è sta- to il congresso mondiale di cardiologia che ha portato a Roma 35mila specialisti, con hotel esauriti, taxi introvabili e un milione di euro di tassa di soggiorno incassato dal Comune». Evidentemente, continua, «il turismo mordi e fuggi ha avuto la meglio».
UN ANNO SANTO GLOCAL
papa bergoglio apre la porta santa
C'è un aspetto di questo Giubileo che pochi tendono a considerare: la volontà del Papa che i 347 giorni dell' Anno Santo venissero celebrati in tutto il mondo e non soltanto a Roma. La Chiesa, infatti, vive ovunque, tanto più nelle periferie. Non a caso è stato Bergoglio a voler aprire le celebrazioni il 29 novembre di un anno fa nella Repubblica centrafricana. E a spingere perché ogni diocesi del mondo avesse le sue porte sante. Le diocesi sono 2898 e se si fa una media di tre porte per ognuna si arriva a quasi 10 mila. Ma potrebbero essere anche di più se si tiene conto del fatto che molte diocesi non si sono accontentate di sole tre porte.
IL PRIMATO DI BERGAMO
Così in Italia, dove diversi vescovi hanno spinto per l' apertura di numerose porte. Il record mondiale è della diocesi di Bergamo: 35 le porte sante aperte. Quindi, in Italia, segue Cosenza con dodici porte. A Milano sono state nove. A Novara sei. A Bari ancora sei, a Palermo quattro.
UN NUOVO SANTUARIO
giubileo della misericordia piazza san pietro
E poi c' è il caso della basilica di Santa Maria in Trastevere, luogo di preghiera della Comunità di Sant' Egidio, divenuta nell' Anno Santo un "nuovo santuario" della preghiera: 91 mila sono state le presenze da ottobre 2015 a ottobre 2016, 16mila in più rispetto all' anno precedente. «Sicuramente - dicono dalla Comunità - emerge fra le tante cose anche la necessità di partecipazione a particolari momenti di preghiera, come quella per i malati del primo lunedì del mese, o quella per la pace del terzo lunedì».
L'OCCASIONE MANCATA
Certo, non tutto è andato come doveva. In totale, infatti, sono stati aperti soltanto 42 dei 146 cantieri previsti. E i 25 milioni di euro ancora disponibili per futuri lavori rischiano di rimanere inutilizzati se non verranno messi a gara entro la fine dell' anno. Cifre che dicono come da questo punto di vista particolare sì, il Giubileo rischia di essere una débâcle.
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