cadavere di una donna ritrovato sulla sponda del fiume entella - chiavari

MORTI SENZA NOME - NEL NOSTRO PAESE CI SONO 1108 CADAVERI NON IDENTIFICATI, 251 SOLO A ROMA - 650 CORPI SONO STATI TROVATI SUI BINARI DELLE FERROVIE, NEI BOSCHI, SULLE SPONDE DEI FIUMI O IN EDIFICI ABBANDONATI: MOLTI SI SONO TOLTI LA VITA GETTANDOSI SOTTO UN TRENO, CI SONO ANZIANI SENZA DOCUMENTI E MIGRANTI IRREGOLARI - LE SALME RIMANGONO PER ANNI NEGLI OBITORI E POI VENGONO SEPPELLITE IN UNA TOMBA CON UNA CROCE DI LEGNO A SPESE DEI COMUNI - MOLTE REGIONI ITALIANE HANNO SOTTOSCRITTO DEI PROTOCOLLI PER PROVARE A DARE UN NOME AI CADAVERI...

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ITALIA HORROR, OLTRE MILLE CADAVERI SENZA NOME CHE NESSUNO RECLAMA: RECORD A ROMA

Silvia Mancinelli per Adnkronos

 

CADAVERE

Sono 1.108 i cadaveri non identificati in Italia al 30 aprile scorso, 251 nell'ultimo anno solo a Roma che registra numeri da record. Oltre 650 di questi corpi 'invisibili', trovati sui binari delle ferrovie, nelle aree boschive, nelle baracche, in abitazioni in stato di abbandono, sulle sponde dei fiumi e negli ospedali di città come Roma, Milano, Genova, sono stati seppelliti a spese dei Comuni grazie al protocollo firmato da nove Regioni italiane, ultima ieri la Sardegna, con il Commissario straordinario per le persone scomparse.

 

cadavere

L'intesa punta a dare un nome a questi cadaveri mai reclamati, non censiti, introducendo procedure uniformi e omogenee volte ad alimentare costantemente la banca dati del dna. La Lombardia per prima, il Lazio poi - a maggio dello scorso anno - la Liguria, l'Abruzzo, la Puglia, il Molise, la Basilicata, la Toscana e da ieri la Sardegna hanno già sottoscritto i protocolli, che sono in definizione anche nelle restanti Regioni, con il coinvolgimento dei Prefetti, della Procura generale e dei Procuratori delle varie province, degli istituti di Medicina legale delle Università, delle Anci, dei Comuni che si fanno carico delle spese per il trasferimento e l'inumazione delle salme e, come detto delle Regioni.

 

cadaveri nel po

A lanciare l'allarme è il medico legale, Dalila Ranalletta, ospite alla trasmissione Forum condotta da Barbara Palombelli. La conferma arriva dai numeri - riferiti all'Adnkronos dall'ufficio del Commissario -impressionanti. In Lombardia, prima regione ad aver sottoscritto il protocollo, sono 180 i cadaveri non identificati: 101 a Milano, 5 a Lecco, 8 a Bergamo, 5 a Como, 4 a Cremona, 9 a Brescia, 5 a Lodi, 12 a Mantova, 5 a Monza Brianza, 22 a Pavia, 1 a Sondrio e 3 a Verese. Solo a 74 è stato prelevato il campione biologico, che in 22 casi è stato inserito in banca dati, 55 avevano effetti personali, 83 segni particolari.

 

Nel Lazio, fino al 30 aprile scorso, sono stati contati 269 cadaveri non identificati, di cui solo 251 solo a Roma, 11 a Latina, 2 a Rieti, 5 a Viterbo. Su 107 di questi sono stati prelevati i campioni biologici e, su disposizione dell'autorità giudiziaria, inseriti nella banca dati del dna, 69 presentano segni particolari utili per il riconoscimento e su 42 sono stati trovati effetti personali, ovviamente non documenti.

 

cadaveri carbonizzati

In Puglia sono 65 i cadaveri non identificati, 12 a Bari, 25 a Foggia, 8 a Lecce, 1 nella provincia di Bat e 17 a Brindisi, questi ultimi per lo più reduci da sbarchi o naufragi. Sul dato complessivo dei 65, solo 6 sono stati inseriti in banca dati, 21 presentano segni particolari e 12 avevano effetti personali.

 

In Toscana i cadaveri senza nome sono 52: 3 ad Arezzo, 16 a Firenze, 6 a Lucca, 2 a Massa Carrara, 10 a Pisa, 5 a Grosseto, 2 a Prato e 8 a Livorno. Per 14 è stato autorizzato l'inserimento in banca dati, in 21 casi presentano segni particolari, e 14 avevano effetti personali.

 

In Liguria sono 41 i cadaveri non identificati: 15 a Genova, 3 a La Spezia, 17 a Imperia, 6 a Savona. Su 10 dna prelevati, 4 sono stati inseriti in banca dati, su 19 corpi sono stati trovati effetti personali.

SUICIDIO SOTTO A UN TRENO

 

In Sardegna sono stati trovati 38 cadaveri non identificati: 11 a Cagliari, 13 a Sassari, 7 a Nuoro, 7 a Oristano. Sei sono stati inseriti in banca dati, ma i campioni biologici sono stati presi su 17. Nessuno presenta segni particolari, mentre in 3 casi sono stati trovati effetti personali.

 

In Abruzzo sono 7 i cadaveri senza nome, 3 a Chieti, 3 a Pescara, 1 a Teramo. Di questi è stato autorizzato l'inserimento in banca dati in soli 3 casi, 4 presentano segni particolari e a 3 sono stati trovati effetti personali.

 

In Basilicata i cadaveri senza nome sono 2: 1 a Potenza e 1 a Matera. Solo a 1 di questi è stato prelevato il dna ma non inserito nella banca dati. Effetti personali sono stati trovati in uno dei due casi. In Molise è 1 il cadavere senza nome, nessun prelievo è stato fatto, nessun segno particolare né effetti personali.

SUICIDIO SOTTO A UN TRENO

 

"Il protocollo è frutto di un lavoro intenso, che ha visto la Regione Lazio particolarmente attiva - spiega all'Adnkronos il medico legale Dalila Ranalletta e delegata della Regione Lazio all'attuazione dell'intesa - Ogni comune ha dedicato uno spazio nei propri cimiteri alle persone scomparse - spiega - dove i corpi vengono trasferiti solo dopo che la scientifica ha ultimato gli accertamenti e una volta arrivati i risultati di tutte le analisi. A Roma poi, a parte il numero di abitanti, abbiamo anche una notevole quota di extracomunitari, oltretutto non censiti, e il problema è che non si riesce a identificarli perché non ci sono i confronti e la Capitale è destinata ad avere un numero importante di queste persone non identificate".

 

Più in generale, aggiunge Ranalletta, "il nodo da sciogliere è sulle spese da sostenere. La questione, infatti, è che il commissario straordinario del governo è senza portafoglio, ma c'è da far fronte a diversi oneri, come il prelievo del dna e gli accertamenti anche odontoiatrici. L'Anci ha accettato che siano i Comuni a pagare trasporto e seppellimento della salma, con funerali per beneficenza a carico delle diverse amministrazioni. Ma nei comuni più piccoli la spesa per trasferire e seppellire ogni cadavere non identificato può essere difficile da sostenere, considerato il bilancio limitato". (di

SUICIDIO SOTTO A UN TRENO

 

 

LA SPOON RIVER DEI SENZA NOME

Estratto dell'articolo di Pierangelo Sapegno per "la Stampa"

 

La Spoon River dei morti senza nome è un filare di croci invisibili. Quei cadaveri non li piange nessuno, perché nessuno li cerca. La morte li ha cancellati per sempre. In Italia, al 30 aprile scorso, erano 1.108, un piccolo esercito di vite sconosciute. Rimangono per anni negli obitori, o vengono seppelliti in una tomba anonima con una croce di legno spezzato quando il Comune in cui li hanno trovati può farsi carico delle spese, regalando anche un triste funerale per beneficenza. Seicento e 50 di loro hanno avuto questa sepoltura, grazie a un protocollo firmato da 9 Regioni, che si accollano anche i costi necessari per cercare di dare un'identità a queste morti.

 

cimitero 3

Sono anziani che non hanno più fatto ritorno a casa, persone scomparse e dimenticate, qualche barbone, qualche migrante irregolare, e molti suicidi, soprattutto, impiccati o straziati dalle ruote di un treno. Uomini e donne che hanno vissuto piccole e grandi tragedie, vittime di reati tremendi o di sventure accidentali, accomunati insieme nella morte da un destino comune: quello di essere diventati invisibili. Li hanno trovati sui binari delle ferrovie, nei boschi, nelle baracche, sulle sponde di fiumi e negli ospedali di città come Roma, Milano, Genova.

 

I numeri sono impressionanti. Nel Lazio sono stati contati 269 cadaveri non identificati, di cui 251 solo a Roma. Su 107 di questi sono stati prelevati campioni biologici, inseriti nella banca dati del dna (69 presentano segni particolari utili per il riconoscimento). Quando non si riesce a dare un nome a questi morti, i loro corpi possono restare in obitorio anche per un tempo indefinito. [...]

 

cimitero 2

Tutti questi dati, già di per sé abbastanza sconvolgenti, si sommano a quelli sulle persone scomparse, 24mila solo nell'ultimo anno. È un esercito di vite perdute che vaga dentro alle nostre esistenze. La morte che non dà un nome alle sue vittime cancella anche le loro vite.

 

Non si può conoscere la storia di chi non esiste, i suoi dolori, i suoi sogni, la felicità e le ingiustizie patite, le cose che ha fatto o che voleva fare nello spazio del suo tempo e quello che è rimasto di lui, perché tutti noi lasciamo qualcosa quando ce ne andiamo. Per loro non vale nemmeno quello che diceva Sant'Agostino, che «la morte non è niente. Sono solamente passato dall'altra parte: è come se fossi nascosto nella stanza accanto». [...]

cimitero 1