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“SE HAI PROBLEMI DI CORNA, ROMPI LE OSSA A QUELLA ZOCCOLA DI TUA MOGLIE” - NEL PARCHEGGIO DI BAGNAIA, FRAZIONE DI VITERBO, APPARE UN CARTELLO DESTINATO A “IMBECILLI E CORNUTI” CON CONSIGLI E AMMONIMENTI - SISTEMATO ACCANTO A UN CANTIERE DA IGNOTI, IL CARTELLO E’ STATO RIMOSSO DOPO MOLTE POLEMICHE…
Stefania Moretti per www.corriere.it
Adesso è sparito dalla circolazione ma fino a lunedì mattina era appeso in bella vista al parcheggio di Bagnaia, frazione di Viterbo. Scritte bianche su fondo azzurro: «Parcheggio riservato agli imbecilli e ai cornuti. Ps – Se non lo sai sallo: ricordati che la madre degli imbecilli è sempre incinta».
Ma non è questa la parte peggiore, che suonerebbe al massimo come goliardica. Il passaggio inaccettabile viene subito dopo: «Ah, dimenticavo! Se hai problemi di corna e sei un uomo con le palle (a questo punto non credo che ce le hai) non prendertela con questo cartello ma torna a casa e rompi le ossa a quella z… di tua moglie».
BAGNAIA - CARTELLO PER IMBECILLI E CORNUTI
ALESSANDRA TRONCARELLI È INTERVENUTA PER FARLO TOGLIERE
Il cartello della vergogna era stato posizionato nel parcheggio principale della frazione, vicino a un cantiere, su uno dei pilastri di un cancello. Un biglietto da visita terribile per i turisti che arrivano a Bagnaia per visitare villa Lante e lasciano l’auto in sosta proprio nel parcheggio.
L’assessora regionale a Politiche sociali, welfare e enti locali Alessandra Troncarelli, lunedì mattina, è intervenuta per chiedere che fosse tolto: «Non si possono offendere le donne in questo modo – ha dichiarato in una nota - né si può consentire che questo messaggio brutale resti affisso. La Regione Lazio ribadisce la contrarietà a ogni forma di violenza, verbale e non, di cui invece questo cartello è un emblema».
LA FOTO SU FACEBOOK È STATA RILANCIATA DAL QUOTIDIANO LOCALE «TUSCIAWEB»
La foto della discutibile insegna ha iniziato a circolare ieri, nel tardo pomeriggio, su Facebook, poi rilanciata dal quotidiano locale Tusciaweb. «L’involuzione della specie», commenta l’utente che l’ha diffusa. Che ha provato a immaginare una qualche motivazione razionale all’origine dell’affissione: «Probabilmente chi lo ha posto avrà avuto le sue ‘buone’ ragioni e, non avendo fiducia delle istituzioni, ha pensato di farsi giustizia da solo». L’ira funesta per un parcheggio selvaggio, insomma? Probabile, ma non è chiaro: al momento non si sa né chi lo abbia voluto appendere, né perché. L’unica certezza è il maschilismo e la violenza dei contenuti. Oltre alla rimozione del cartello, a distanza di qualche ora dalla circolazione della foto.
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