tucker carlson vladimir putin

NELL’INTERVISTA RILASCIATA A TUCKER CARLSON, PUTIN HA LANCIATO DUE MESSAGGI – IL PRIMO E’ SULLA FINE DELLA GUERRA (“PRIMA O POI RUSSIA E UCRAINA ARRIVERANNO A UN ACCORDO. SAREBBE STATO POSSIBILE GIÀ QUANDO CI SIAMO RITIRATI DA KIEV”) E L’ALTRO E’ SU UNO SCAMBIO DI PRIGIONIERI – PER LIBERARE EVAN GERSHKOVICH, IL REPORTER DEL “WALL STREET JOURNAL” IN CARCERE IN RUSSIA DA 300 GIORNI, PUTIN VUOLE IN CAMBIO VADIM KRASIKOV, AGENTE DELL’FSB CONDANNATO ALL’ERGASTOLO IN GERMANIA PER L’ASSASSINIO DI UN DISSIDENTE CECENO A BERLINO, NEL COSIDDETTO “DELITTO DEL TIERGARTEN”

 

 

Estratto dell’articolo di Mara Gergolet per il “Corriere della Sera”

 

 

TUCKER CARLSON - VLADIMIR PUTIN

L’intervista di Tucker Carlson a Putin sollevava, nella piccola comunità globale dei giornalisti, una domanda particolarmente sentita: gli avrebbe chiesto anche di Evan Gershkovich, il reporter del Wall Street Journal in carcere in Russia da 300 giorni, semplicemente perché faceva il suo mestiere? Ebbene sì, Tucker Carlson l’ha fatto. E forse nell’atteso incontro tra l’anchorman trumpiano, licenziato perfino da Fox News perché troppo fazioso, e il presidente russo arriva da lì la vera «notizia».

VLADIMIR PUTIN INTERVISTATO DA TUCKER CARLSON

 

Per il resto, la prima intervista dall’inizio della guerra di Putin a un giornalista occidentale — che però non sta con l’Occidente — è un monologo di 2 ore e 7 minuti che fluisce tra nazionalismo e risentimento. Una brodaglia ideologica piena di citazioni storiche distorte, dove sono i «polacchi» ad avere iniziato la Seconda guerra mondiale. E dove l’Ucraina […] non esiste.

 

TUCKER CARLSON

[…] un passaggio merita attenzione: «Prima o poi Russia e Ucraina arriveranno a un accordo. Sarebbe stato possibile già quando ci siamo ritirati da Kiev». È solo propaganda o è un messaggio in bottiglia? Ma su Gershkovich, Putin ha parlato in modo preciso, da ex colonnello del Kgb quale è stato. Ha ribadito che il reporter è stato «colto in flagrante» con informazioni riservate. Ma ha anche spiegato che «non è un tabù risolvere questa questione» e che i servizi russi e americani ne stanno parlando. Poi ha prospettato lo scambio. Si tratta, ha detto Putin, di «una persona che sta scontando una condanna in un Paese alleato degli Stati Uniti». Un uomo che «per motivi patriottici ha eliminato un bandito in una delle capitali europee».

 

evan gershkovich arrestato in russia

Anche se lo Zar non ha fatto nomi, è chiaro che si tratta di Vadim Krasikov. Un agente dell’Fsb condannato all’ergastolo in Germania per l’assassinio di un dissidente ceceno a Berlino, nel cosiddetto «delitto del Tiergarten». Era il 2019: Krasikov sparò all’oppositore ceceno Zelimkhan Khangoshvili dalla bici, poi provò a liberarsi dell’arma gettandola nella Sprea. Un’azione così maldestra che i passanti lo videro e la polizia lo arrestò in pieno giorno. Ma è lui che i russi vogliono: un killer del Fsb in cambio del reporter Evan. […]

 

evan gershkovich

Mosca-Washington-Berlino. In questo triangolo si è aperta la trattativa. Ieri il cancelliere Olaf Scholz era in visita da Biden alla Casa Bianca. Hanno discusso di missili per l’Ucraina, forse di negoziati, probabilmente di Gershkovich. Ma quando un giornalista gli ha chiesto cosa ne pensa dell’offerta di Putin, il cancelliere ha risposto: «Domande così delicate devono […]  essere discusse in modo molto confidenziale e in molte sedi. Ma non qui».

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