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Elisabetta Rosaspina per il “Corriere della Sera”
La contessa Margherita Cassis Faraone e il marito Ulrich Goess Enzenberg
Il gotha austriaco è in lutto: quasi nessuna delle più blasonate famiglie dell'ex impero asburgico è indenne dal triplice omicidio che ha devastato il 13 dicembre la stirpe dei Von Goëss-Enzenberg, intrecciata con quella friulana dei Cassis Faraone e di storiche casate come i Liechtenstein, gli Auersperg, gli Hohenberg, i Thun und Hohenstein, oltre ai belgi De Witt, discendenti diretti del re Leopoldo II.
Ma, a Terzo d'Aquileia, in provincia di Udine, Margherita Cassis Faraone, a lungo presidente dell'Associazione nazionale per Aquileia, era forse più nota come l'erede delle «maghe di Grado», le aristocratiche bagnanti protagoniste di uno dei più bei racconti di Ippolito Nievo. E lei, a 87 anni, era orgogliosa della sua certificata parentela con le contessine Cassis che tanto avevano colpito l'immaginazione dello scrittore e patriota, in vacanza sulle spiagge della laguna nell' estate del 1856.
La contessa Margherita Cassis Faraone
Ma l'albero genealogico della nobildonna friulana, assassinata giovedì scorso dal figliastro Tono Von Goëss-Enzenberg, nel castello di Bockfliess, a Stetten, trenta chilometri da Vienna, assieme al marito, il conte Ulrich, 92 anni, e al figlio minore di questi, Ernst, 52, ha rami che risalgono a tempi ben più remoti.
Uno dei suoi avi è il «gran doganiere» Antonio Cassis Faraone, nato a Damasco nel 1745, musulmano convertito al cristianesimo, ministro delle finanze di Ali Bey, sultano d'Egitto, e transfuga con tutte le sue ricchezze a Trieste, 40 anni dopo, forse perché implicato in una congiura di palazzo. Nel Nord Est era diventato un business man dell'import-export con l'Oriente e un mecenate culturale, primo proprietario del Teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste, della cui Fondazione la pronipote era tra i soci costituenti.
OMICIDIO DI MARGHERITA CASSIS FARAONE - LA TENUTA IN AUSTRIA
Nata a Vienna e vedova di Manfred Mautner von Markhof, da cui ha avuto quattro figli, Margherita Cassis Faraone si era risposata con Ulrich Von Goëss-Enzenberg, che nel 2010 aveva perso la prima moglie, Maria von Abensberg und Traun, madre di Anton, conosciuto come «Tono», e di Ernst. I fratelli si erano riuniti la scorsa settimana per festeggiare il compleanno del padre ma l'atmosfera era diventata presto molto tesa per le discussioni sull'avvenire dell' azienda vitivinicola della famiglia e dello splendido maniero ereditato dalla madre e di cui Tono si reputava l'autentico e legittimo castellano: da bambino, si legge in una pagina web dedicata a Bockfliess, il primogenito offriva a pagamento visite segrete della fortezza, normalmente chiusa al pubblico, di cui conosceva già ogni angolo, e in cui ha trascorso tutta la sua vita.
Ma i rapporti con il padre non erano mai stati idilliaci. Prima di imbracciare un fucile da caccia, dopo pranzo, tre giorni fa, e scaricare cinque pallettoni su di lui, sul fratello e sulla matrigna, Tono avrebbe riempito un paio di fogli formato A4, sfogando rabbia e frustrazione contro quel «padre padrone» da cui si sentiva oppresso. E verso il quale riconosceva di avere maturato «un profondo sentimento di odio». In quella che appare ora quasi una confessione anticipata, il conte si lamentava del proprio stato di salute e di lancinanti dolori alla testa.
Testimonianze raccolte dagli investigatori fra le persone che frequentavano il castello confermano il progressivo deterioramento dei rapporti; e Margherita Cassis Faraone può aver involontariamente peggiorato la situazione cercando di mediare o di difendere il marito dal rancore del figliastro. Tono Von Goëss non ha tentato di sfuggire all'arresto, quando la polizia è arrivata in forze al maniero di Bockfliess, le cui mura spesse avevano fatto giungere soltanto attutita l' eco degli spari.
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