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LE NOMINATION DEI GIUSTI - GLI EFA, GLI OSCAR DEL CINEMA EUROPEI, CI REGALANO QUALCHE BUONA SORPRESA: DUE NOMINATION A “LA GRAZIA” DI PAOLO SORRENTINO, UNA A “DUSE” DI PIETRO MARCELLO, UNA AL MIGLIOR DOCUMENTARIO, IL BUFFO E STRACULTISSIMO, “FIUME O MORTE” E UNA A GRETA SCARANO PER LA REGIA DI “LA VITA DA GRANDI” - MA NON È CHE ABBIAMO TANTO DA FESTEGGIARE: “LA GRAZIA” NON RIENTRA TRA I MIGLIORI CINQUE FILM DELL’ANNO. TIFIAMO “FIUME O MORTE” ANCHE PER SFOTTERE UN PO’ LA DESTRA E LA SUA PAZZA IDEA DI EGEMONIA CULTURALE DA SVILUPPARE COI FILM A TEMA D’ANNUNZIO… – VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

la grazia

Con due nominations a “La grazia” di Paolo Sorrentino, per la sceneggiatura, di Sorrentino, e il miglior attore, Toni Servillo, una nomination a “Duse” di Pietro Marcello per la miglior attrice, Valeria Bruni Tedeschi, una al miglior documentario, il buffo e stracultissimo “Fiume o morte” di Igor Bezinovic, e una a Greta Scarano per la regia di “la vita da grandi” come Young Audience Award, gli EFA, gli Oscar del cinema europei ci regalano qualche buona sorpresa. Mettiamoci anche il premio alla carriera per Alice Rohrwacher.

la grazia toni servillo e paolo sorrentino foto © andrea pirrello

 

Ma, se vedete bene, non è che abbiamo tanto da festeggiare. “La grazia”, malgrado le due belle nominations, non rientra né tra i migliori cinque film dell’anno, che sono il francese “Un semplice incidente” di Jafar Panahi, il danese “Sentimental Value” di Joachim Trier, lo spagnolo “Sirat” di Oliver Laxe, il tedesco “Sound of Falling” di Mascha Schilinski, il franco-tunisino “La voce di Hind Rajab” di Kaouther Ben Hania, né tra le cinque migliori regie, che sono gli stessi registi dei film già citati, Panahi, Trier, Laxe, Schilinski e Yorgos Lanthimos per “Bugonia” al posto di Kaouther Ben Hania per “La voce di Hind Rajab”.

 

 

la vita da grandi 1

Ecco. Toni Servillo se la vedrà con due giganti come Sergi Lopez e Stellan Skarsgard. “Duse” di Pietro Marcello è un buon successo per la Bruni Tedeschi, arrivata alla sua quarta nomination agli EFA (dopo “Il capitale umano”, “La pazza gioia”, “Cinque per due”), anche se non ha mai vinto. “Fiume o morte” è un film di un regista croato, Igor Bezinovic, che non vede affatto l’impresa di D’annunzio a Fiume come si aspettano i vari Giuli e Sangiuliano che hanno cercato più volte di rilanciare il vate come modello eroico per il cinema italiano (c’è ovunque nel nostro cinema, anche in “Duse”). Il fillm lo potete trovare su Mubi.

 

E fa molto ridere. Bene per Greta Scarano esordiente alla regia. E benissimo per Alice Rohrwacher che ai David viene regolarmente snobbata dalla nostra industry (9 nominations 0 vittorie), mentre ha già vinto un Efa per “Lazzaro felice”. Detto questo trionfa “Sentimental Value” di Joachim Trier, miglior film, regia, sceneggiatura, attore, Stellan Skarsgard, e attrice, Renate Reinsvee. Solo un po’ più sotto “Sirat” di Olibver Laxe con quattro nominations, miglior film, regia, attore, Sergi Lopez, tre a “Un semplice incidente” e a “Sound of Falling” di Mascha Shilinski. Malgrado il numero impressionante di documentari che produciamo e che riempiono le sale dei festival italiani, non ne abbiamo uno in concorso.

duse

 

Ovviamente tifiamo Italia e tifiamo “Fiume o morte” anche per sfottere un po’ la destra e la sua pazza idea di egemonia culturale da sviluppare coi film a tema D’Annunzio. Una pazza idea che ha prodotto, finora, un paio di film che nessuno ha visto, i programmi televisivi di Luca Barbareschi e Pino Insegno e il prolungamento di Cinematografo di Gigi Marzullo. Quanto agli EFA ci rivediamo il 17 gennaio 2026 a Berlino.

Miglior film

fiume o morte 5

Un semplice incidente di Jafar Panahi (Francia/Iran/Lussemburgo)

Sentimental Value di Joachim Trier (Norvegia/Francia/Danimarca/Germania/Svezia)

Sirat di Oliver Laxe (Spagna/Francia)

Sound of Falling di Mascha Schilinski (Germania)

La voce di Hind Rajab di Kaouther Ben Hania (Francia/Tunisia)

 

 da quest'anno rientrano nella categoria miglior film anche i cinque miglior documentari e i cinque migliori film di animazione

 

Fiume o morte! di Igor Bezinovic (Croazia/Slovenia/Italia)

Pomeriggi di solitudine di Albert Serra (Spagna)

Riefenstahl di Andres Veiel (Germania)

Songs of Slow Burning Earth di Olha Zhurba (Ucraina/Francia/Danimarca/Svezia)

With Hasan in Gaza di Kamal Aljafari (Germania)

Arco di Ugo Bienvenu (Francia)

Dog of Gods di Raitis Abele, Lauris Abele (Lettonia/USA)

La piccola Amélie di Maïlys Vallade, Liane-Cho Han (Francia)

Olivia and the invisible earthquake di Irene Iborra Rizo (Spagna/Francia/Belgio/Svizzera/Cile)

Tales from the Magic Garden di David Súkup, Patrik Pašš, Leon Vidmar, Jean-Claude Rozec (Repubblica Ceca/Slovacchia/Slovenia/Francia)

fiume o morte 4

Miglior regia

Yorghos Lanthimos – Bugonia (GB/USA/Irlanda)

Óliver Laxe – Sirat (Spagna/Francia)

Jafar Panahi – Un semplice incidente (Francia/Iran/Lussemburgo)

Mascha Schilinski – Sound of Falling (Germania)

Joachim Trier – Sentimental Value (Norvegia/Francia/Danimarca/Germania/Svezia)

Miglior attore

Idan Weiss – Franz (Repubblica Ceca/Germania/Polonia)

Mads Mikkelsen – Mio fratello è un vichingo (Danimarca/Svezia)

Toni Servillo – La grazia (Italia)

Stellan Skarsgård – Sentimental Value (Norvegia/Francia/Danimarca/Germania/Svezia)

Sergi López – Sirat (Spagna/Francia)

Miglior attrice

Léa Drucker – Dossier 137 (Francia)

la vita da grandi 3

Valeria Bruni Tedeschi – Duse (Italia/Francia)

Leonie Benesch – L’ultimo turno (Svizzera/Germania)

Vicky Krieps – Love Me Tender (Francia)

Renate Reinsve – Sentimental Value (Norvegia/Francia/Danimarca/Germania/Svezia)

Miglior sceneggiatura

Santiago Fillol, Óliver Laxe – Sirat (Spagna/Francia)

Jafar Panahi – Un semplice incidente (Francia/Iran/Lussemburgo)

Mascha Schilinski – Sound of Falling (Germania)

Paolo Sorrentino – La grazia (Italia)

Eskil Vogt e Joachim Trier – Sentimental Value (Norvegia/Francia/Danimarca/Germania/Svezia)

Miglior scoperta europea – Premio Fipresci

 

My Father’s Shadow di Akinola Davies Jr. (GB/Nigeria)

On Falling di Laura Carreira (GB)

One of Those Days When Hemme Dies di Murat Firatoglu (Turchia/Germania)

La ragazza del coro di Urška Djukic (Slovenia/Italia/Croazia/Serbia)

Sauna di Mathias Broe (Danimarca)

Sotto il cielo grigio di Mara Tamkovich (Polonia)

 

Miglior documentario

Fiume o morte! di Igor Bezinovic (Croazia/Slovenia/Italia)

la vita da grandi 2

Pomeriggi di solitudine di Albert Serra (Spagna)

Riefenstahl di Andres Veiel (Germania)

Songs of Slow Burning Earth di Olha Zhurba (Ucraina/Francia/Danimarca/Svezia)

With Hasan in Gaza di Kamal Aljafari (Germania)

 

Miglior lungometraggio d’animazione

Arco di Ugo Bienvenu (Francia)

Dog of Gods di Raitis Abele, Lauris Abele (Lettonia/USA)

La piccola Amélie di Maïlys Vallade, Liane-Cho Han (Francia)

Olivia and the invisible earthquake di Irene Iborra Rizo (Spagna/Francia/Belgio/Svizzera/Cile)

Tales from the Magic Garden di David Súkup, Patrik Pašš, Leon Vidmar, Jean-Claude Rozec (Repubblica Ceca/Slovacchia/Slovenia/Francia)

Young Audience Award

Arco di Ugo Bienvenu (Francia)

I Accidentally Wrote a Book di Nóra Lakos (Ungheria)

La vita da grandi di Greta Scarano (Italia)

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