
DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA…
“NON ALLARMIAMOCI SE SIAMO INQUIETI. NON SIAMO MALATI, SIAMO VIVI!” – LEONE XIV CITA PAPA FRANCESCO E SANT’AGOSTINO DAVANTI A UN MILIONE DI RAGAZZI RADUNATI NELLA SPIANATA DI TOR VERGATA, A ROMA, PER IL GIUBILEO DEI GIOVANI: “ASPIRATE A COSE GRANDI, NON ACCONTENTATEVI DI MENO. COMPRARE, CONSUMARE, NON BASTA. ABBIAMO BISOGNO DI ALZARE GLI OCCHI, DI GUARDARE ALLE COSE DI LASSÙ, PER RENDERCI CONTO CHE TUTTO HA SENSO” – POI IL RIFERIMENTO A GAZA E ALL’UCRAINA: “CI SONO POSTI DAI QUALI I GIOVANI NON SONO POTUTI VENIRE, PER LE RAGIONI CHE CONOSCIAMO. PORTATE QUESTO SALUTO AI VOSTRI AMICI…” - VIDEO
Estratto dell'articolo da www.corriere.it
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«Ci sono posti dai quali i giovani non sono potuti venire»
(Gian Guido Vecchi) Alla fine, nel salutare i ragazzi, Leone XIV fa riferimento ancora a Gaza e alle altre zone di conflitto: «Ci sono posti dai quali i giovani non sono potuti venire, per le ragioni che conosciamo. Voi siete sale della terra, la luce del mondo, portate questo saluto a tutti i vostri amici , a tutti i giovani che hanno bisogno di un messaggio di speranza».
«Il dialogo al posto delle guerre con Cristo è possibile»
(Gian Guido Vecchi) «In comunione con Cristo, siamo più vicini che mai ai giovani che subiscono i mali più gravi causati da altri esseri umani. Siamo con i giovani di Gaza, siamo con i giovani dell'Ucraina, con quelli di ogni terra insanguinata dalla guerra», dice il Papa all’Angelus. «Voi siete il segno che un mondo differente è possibile, un mondo di fraternità e amicizia, dove i conflitti non si risolvono con le armi ma con il dialogo. Sì, con Cristo è possibile. Con il suo amore, con il suo perdono, con la forza del suo spirito».
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L'annuncio: Giornata mondiale della Gioventù a Seul nel 2027
Il Papa al milione di pellegrini presenti: «Portate i mio saluto ai giovani che non sono potuti essere qui». Il Papa annuncia anche la data della nuova Giornata mondiale della Gioventù, a Seul 2027, dal 3 all'8 agosto.
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Il Papa e l'inquietudine di Sant'Agostino: «In Cristo il cuore riposa»
preghiera elicottero Giubileo dei Giovani 2025 © Massimo Sestini Polizia di Stato
(Gian Guido Vecchi) «Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno». Leone XIV si rivolge ai ragazzi di Tor Vergata citando come modelli Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, che saranno canonizzati il 7 settembre. Parole esigenti, perché a dispetto della «fragilità» che ci accomuna «siamo fatti per questo», scandisce Prevost: «Non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un’esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell'amore. E così aspiriamo continuamente a un "di più" che nessuna realtà creata ci può dare; sentiamo una sete grande e bruciante a tal punto, che nessuna bevanda di questo mondo la può estinguere».
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L’inquietudine di Agostino: «Ci hai creati in te e il nostro cuore è inquieto finché non si riposa in te», scrive il filosofo all’inizio delle Confessioni. E il Papa agostiniano scandisce la sua omelia come un richiamo continuo a non accontentarsi, ad andare oltre: «Non inganniamo il nostro cuore, cercando di spegnere questa sete con surrogati inefficaci! Ascoltiamola, piuttosto! Facciamone uno sgabello su cui salire per affacciarci, come bambini, in punta di piedi, alla finestra dell'incontro con Dio».
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Del resto, «c’è una domanda importante nel nostro cuore, un bisogno di verità che non possiamo ignorare, che ci porta a chiederci: cos'è veramente la felicità? Qual è il vero gusto della vita? Cosa ci libera dagli stagni del non senso, della noia, della mediocrità?». Leone XIV alza lo sguardo al milione abbondante di giovani arrivati a Roma da 146 Paesi di tutti i continenti: «Nei giorni scorsi avete fatto molte belle esperienze. Vi siete incontrati tra coetanei provenienti da varie parti del mondo, appartenenti a diverse culture. Vi siete scambiati conoscenze, avete condiviso aspettative, dialogato con la città attraverso l'arte, la musica, l'informatica, lo sport.
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Al Circo Massimo, poi, accostandovi al Sacramento della Penitenza, avete ricevuto il perdono di Dio e avete chiesto il suo aiuto per una vita buona». Ecco: «In tutto questo potete cogliere una risposta importante, la pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo né da ciò che possediamo. È legata piuttosto a ciò che con gioia sappiamo accogliere e condividere», dice il pontefice.
Anche in questo, ragazze e ragazzi di Tor Vergata possono essere l’immagine di un mondo differente: «Comprare, ammassare, consumare, non basta. Abbiamo bisogno di alzare gli occhi, di guardare in alto, alle cose di lassù, per renderci conto che tutto ha senso, tra le realtà del mondo, solo nella misura in cui serve a unirci a Dio e ai fratelli nella carità, facendo crescere in noi sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, di perdono e di pace, come quelli di Cristo».
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«Affacciamoci alla finestra per l'incontro con Dio»
Il Papa invita i giovani ad affacciarsi alla finestra dell'incontro con Dio: «Dopo la veglia vissuta ieri sera insieme ci ritroviamo per celebrare l'Eucarestia. Possiamo immaginare di ripercorrere in questa esperienza il cammino dei discepoli di Emmaus, che prima si allontanavano da Gerusalemme intimoriti e delusi, andavano via convinti che dopo la morte di Gesù non ci fosse più niente in cui sperare, e invece lo hanno accolto come compagno di viaggio e lo hanno riconosciuto, i loro occhi si sono aperti e l'annuncio gioioso della Pasqua ha trovato posto nel loro cuore. La liturgia odierna ci aiuta a riflettere sull'incontro con Cristo Risorto».
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E ancora il Santo Padre ricorda che «la fragilità di cui ci parlano» i discepoli di Gesù «è parte della meraviglia che siamo»: «Noi pure siamo fatti così, siamo fatti non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un'esistenza che si rigenera nel dono e nell'amore, e costantemente speriamo in un di più, sentiamo una sete grande e bruciante che nessuna bevanda può estinguere. Di fronte ad essa non inganniamo il nostro cuore, cercando di spenderla con surrogati inefficaci, ascoltiamola e facciamone uno sgabello su cui salire per affacciarci alla finestra dell'incontro con Dio».
La citazione di Francesco: «Se assetati, non siete malati ma vivi!»
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Il Papa poi ricorda, parlando in spagnolo, le parole pronunciate da Papa Francesco alla Gmg di Lisbona: «Non allarmiamoci allora se ci troviamo interiormente assetati, inquieti, incompiuti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!». Poi in inglese aggiunge: «Nei giorni scorsi avete fatto molte belle esperienze. Vi siete incontrati tra coetanei provenienti da varie parti del mondo, appartenenti a diverse culture. Vi siete scambiati conoscenze, avete condiviso aspettative, avete dialogato con la città attraverso l'arte, la musica, l'informatica, lo sport. Al Circo Massimo, poi, accostandovi al Sacramento della Penitenza, avete ricevuto il perdono di Dio e avete chiesto il suo aiuto per una vita buona».
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«Contagiate chiunque incontrate con il vostro entusiasmo!»
Leone XIV ai giovani: «Tornando nei prossimi giorni nei vostri Paesi, in tutte le parti del mondo, continuate a camminare con gioia sulle orme del Salvatore, e contagiate chiunque incontrate con il vostro entusiasmo e con la testimonianza della vostra fede! Buon cammino!».
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Il saluto di Leone XIV: «Buongiorno a tutti, buona domenica!»
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(Gian Guido Vecchi) «Buongiorno a tutti, buona domenica!». Prima della messa Leone XIV, vestito ancora in bianco senza i paramenti della celebrazione, saluta dal palco ragazze e ragazzi di Tor Vergata. Sono un milione e hanno passato la notte nella spianata ai piedi dei Castelli romani. Prevost lo ripete in spagnolo, in francese, in tedesco. «Spero che abbiate riposato un po’», dice in inglese: «Fra poco inizieremo la celebrazione della messa che è il più grande dono che Cristo ci ha lasciato, la sua stessa presenza reale nell’Eucaristia. Che Dio vi benedica tutti e che questa sia un’occasione davvero memorabile per ciascuno di voi. Quando siamo insieme come Chiesa di Dio , noi seguiamo, camminiamo insieme, viviamo con Gesù Cristo. Buona celebrazione a tutti!».
tor vergata Giubileo dei Giovani 2025 © Massimo Sestini Polizia di Stato
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Hanno passato la notte tra le tende e i sacchi a pelo, le borracce e i rosari, alla vigilia della lunga veglia di preghiera e poi per la messa del mattino i giovani del Giubileo. Sono arrivati da 146 paesi e hanno raggiunto Roma in ogni modo per ascoltare le parole di Leone XIV e poi trovare, in qualche modo, una traccia di Cristo.
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elicotterista Giubileo dei giovani 2025 © Massimo Sestini Polizia di Stato
elicottero polizia giubileo 2025 © Massimo Sestini Polizia di Stato
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