
AZZ! LA DUCETTA CI STA PENSANDO DAVVERO DI PORTARE L’ITALIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026 - PERCHÉ…
1. PENSATE CHE L'ESSERE UMANO SIA QUELLA PARTE INUTILE INTORNO AL PENE E LA VAGINA? SBAGLIATO! DIO HA LAVORATO DA DIO E NEL NOSTRO CORPO NON CI SONO ORGANI INUTILI 2. TUTTO SERVE A QUALCOSA, L’APPENDICE AIUTA A DIFENDERCI DALLE INFEZIONI, I PELI PUBICI NON SONO PER NULLA SUPERFLUI E I CAPEZZOLI DELL’UOMO SONO UNA VISPA ZONA EROGENA
Elena Meli per il Corriere della Sera
Noi uomini non siamo sempre stati come adesso. C' è stato un tempo remoto, milioni di anni fa, in cui avevamo una pelliccia per riscaldarci e la coda per aggrapparci agli alberi, in cui avevamo un senso dell' olfatto potentissimo e riuscivamo perfino a muovere le orecchie.
L' evoluzione ci ha portato a come siamo oggi ma qualche "ricordo" del lungo cammino percorso dai nostri antenati primati (e non solo) rimane: sono gli organi vestigiali , "pezzetti" del nostro corpo che oggi ci appaiono del tutto inutili o quasi e che sono considerati da molti la prova evidente della teoria dell' evoluzione.
Ma siamo proprio certi che non servano veramente più a niente? Qualche volta è vero, si tratta di residui del passato che non hanno ormai una possibile funzione e quindi spesso pian piano stanno perfino scomparendo, come accade ai denti del giudizio; andando un po' a fondo, però, nella maggior parte dei casi si scopre che appendice, tonsille, peli non sono così superflui come potrebbe sembrare a prima vista ma conservano ruoli più o meno rilevanti e non stanno lì per caso. È probabile che fra migliaia di anni saranno spariti, ma per il momento la natura li ha conservati e può essere utile sapere se e a che cosa servono tutti quei pezzi che, guardandoci allo specchio e non solo, ci sembrano accessori in surplus.
L’APPENDICE
Ce ne ricordiamo soltanto quando si infiamma e provoca dolori lancinanti che spesso portano dritti in sala operatoria per rimuoverla: l' appendice è uno degli organi che più spesso sono stati definiti inutili perché non contribuisce ad assorbire il cibo e quindi non pare avere un ruolo nella digestione.
Questo tubicino che sporge dall' intestino crasso, lungo fino a una decina di centimetri, secondo alcuni sarebbe il ricordo di quando mangiavamo molte foglie (in alcuni erbivori c' è e contiene batteri utili a digerire i vegetali); oggi però si sta scoprendo che ha un ruolo probabilmente non secondario nella risposta immunitaria e che potrebbe proteggere la flora batterica buona che vive nell' intestino.
Lo sostiene Heather Smith, ricercatrice della Midwestern University in Arizona, che ha analizzato l' appendice in 533 mammiferi diversi scoprendo che le specie con l' appendice hanno una quantità maggiore di tessuto linfoide nel tratto dell' intestino all' imbocco con l' appendice stessa.
«Questo tessuto ha un ruolo nella risposta immunitaria e stimola la crescita di batteri intestinali "buoni" - dice Smith -. L' appendice potrebbe perciò essere una sorta di "casa sicura" per questi germi preziosi». Quasi isolata dal tubo digerente, in caso di infezioni potrebbe essere un rifugio per i batteri buoni che anche se fossero spazzati via poi potrebbero ripopolare l' intestino; inoltre, nell' appendice stessa ci sono aggregati linfoidi che aiutano la risposta immunitaria producendo linfociti.
Meglio allora non toglierla, se non è strettamente necessario? «Di certo è utile, ma eliminandola se si è infiammata non si corrono rischi specifici», risponde Angelo Vacca, presidente della Società Italiana di Immunologia, Immunologia Clinica e Allergologia (SIICA). Alcuni dati sembrano indicare che esserne privi comporti un recupero un po' più lento da situazioni in cui la flora batterica intestinale sia diminuita (come dopo una terapia antibiotica) e un tasso un po' più alto di infezioni;
secondo Heather Smith, inoltre, le appendiciti sarebbero una diretta conseguenza dell' eccesso di igiene in cui oggi viviamo: «L' appendice è un organo immune, un' immunità non correttamente sviluppata perché non si è stati esposti a sufficienza a virus e batteri da piccoli potrebbe comprometterne un corretto funzionamento e favorire la comparsa dell' infiammazione». Ipotesi da verificare, ma di certo non si può più dire che si tratti di un organo del tutto superfluo.
IL COCCIGE: LA CODA OSSIFICATA
Il nostro scheletro è cambiato molto da quando i nostri antenati erano primati che vivevano sugli alberi, ma qualcosa ancora ci ricorda quei tempi in cui, per esempio, avevamo una coda per aggrapparci e "parlare" coi nostri simili: il coccige, la parte terminale della colonna vertebrale, è ciò che ne rimane.
Quando abbiamo assunto la posizione eretta, che ha modificato completamente lo scheletro, la pressione evolutiva ha smesso di premere sulla coda che ha così assunto un' altra forma: oggi resta sotto forma di quattro-cinque vertebre sacrali fuse in una sorta di triangolo che però non è proprio irrilevante, perché oltre a proteggere la parte terminale del midollo spinale è anche la sede di inserzione di muscoli come il grande gluteo o gli elevatori dell' ano.
I CAPEZZOLI NELL'UOMO
I capezzoli nell' uomo sono per molti l' emblema dell' inutilità: restano anche nel maschio perché la differenziazione sessuale degli embrioni, dopo tre mesi dal concepimento, è successiva al momento della loro formazione, ma essendo parecchio innervati secondo alcuni sarebbero una zona erogena importante per la sessualità maschile.
IL MIGNOLO
Non è inutile neppure il mignolo dei piedi: i nostri antenati lo usavano per aggrapparsi agli alberi, ma è rimasto perché aumenta la larghezza della pianta del piede scaricando meglio il peso e favorendo l' equilibrio.Non potremmo farne a meno, quindi, anche se non è indispensabile per la postura eretta
LE UNGHIE
Altrettanto utili le unghie, che restano a protezione delle dita di mani e piedi e in passato, secondo gli antropologi, erano invece artigli per difendersi e offendere che si sono ritratti per consentirci una miglior manipolazione degli oggetti.
IL MUSCOLO PALMARE GRACILE
Anche certi muscoli sembrano rimasti senza che ve ne sia molta necessità: il muscolo palmare gracile fra mano e avambraccio, per esempio, sviluppatissimo nei nostri antenati arrampicatori e oggi utile come fascio muscolare di supporto per flettere la mano, oppure il plantare gracile nel piede che contribuisce poco al movimento ma serve per migliorare la consapevolezza della posizione nello spazio.
TONSILLE E ADENOIDI
Toglierle è stata quasi una moda, fino a qualche anno fa: difficile trovare un ragazzino che arrivasse al liceo avendo ancora le tonsille. Si trovano sul retro della bocca e, come le adenoidi localizzate fra naso e bocca, sono state spesso ritenute superflue e addirittura solo fonte di fastidi, perché sottoposte a infezioni ricorrenti; risultato, spesso e volentieri dopo due o tre tonsilliti si propone di eliminarle.
Non è pericoloso farlo ma l' immunologo Angelo Vacca, presidente SIICA, sottolinea: «Le tonsille sono preziose perché sono un organo immune: contrastano l' ingresso dei germi e sono importanti per una buona difesa dell' organismo. Quando si tolgono non sempre il problema delle infezioni ricorrenti viene risolto, ma solo spostato nelle vie respiratorie più basse. In caso di tonsilliti frequenti è bene chiedersi se vi siano altre cause a provocarle: quelle comuni sono per esempio allergie subcliniche non ancora identificate, che inducono gonfiore delle tonsille e fanno sì che i batteri locali siano più aggressivi, oppure un reflusso gastroesofageo anch' esso responsabile di edema generalizzato dei tessuti e infezioni tonsillari ripetute - spiega Vacca -. Inutile se non dannoso, quindi, privarsi di un organo importante per il sistema immunitario nei casi in cui il motivo delle infezioni è in realtà altrove».
Come le tonsille, pure le adenoidi bloccano germi e virus prima che possano scendere nelle vie aeree; anch' esse sono piccole masse di tessuto linfatico, quindi con un significato immunitario. «Hanno però meno "peso" rispetto alle tonsille e si possono eliminare più a cuor leggero, se si ingrossano e si infiammano», sottolinea Vacca. Succede soprattutto nei bambini, dove le adenoidi sono mediamente più grandi: con l' età la massa linfatica man mano si riduce e i problemi di infiammazione e gonfiore, che impediscono di respirare bene col naso soprattutto di notte, diminuiscono.
Fastidi possono arrivare anche dai seni paranasali, quattro cavità collegate al naso che possono infiammarsi a seguito di raffreddori non ben curati dando luogo alla sinusite. È sicuro che possano dar problemi, controversa la loro utilità: secondo alcuni aiutano a sostenere il peso del cranio, altri ritengono che servano a riscaldare e umidificare l' aria in ingresso nel naso o a dare il timbro alla voce.
PELI
Un tempo il freddo non era un problema, perché avevamo una folta pelliccia. Oggi ci sono rimasti i peli superflui, inutili (a nostro parere) fin dal nome. La loro presenza è però un po' meno vana di quanto si potrebbe pensare: intorno al bulbo pilifero infatti sta il muscolo orripilatore, altro residuo del passato che tuttora ha un piccolo ruolo.
Quando eravamo coperti di pelliccia serviva a drizzare i peli per farci sembrare più aggressivi e isolarci meglio dal freddo; oggi la pelle d' oca che deriva dalla contrazione degli orripilatori è una risposta emotiva a sensazioni di piacere o di paura e contribuisce, seppure di poco, a mantenere più alta la temperatura corporea interna quando sentiamo freddo.
E se questo tutto sommato è un piccolo aiuto, non lo è la funzione dei peli rimasti più folti e abbondanti sotto le ascelle e attorno ai genitali: in queste zone i peli si associano alle ghiandole apocrine che producono odori particolari, assimilabili ai feromoni degli animali e quindi con una valenza sessuale tuttora presente, pure se non più dirimente per l' accoppiamento come in passato (anche perché abbiamo un olfatto sempre meno sviluppato).
I peli pubici inoltre sono una sorta di cuscino protettivo per la pelle sensibile della zona, mantengono adeguate condizioni di umidità impedendo il proliferare di lieviti e funghi e "intrappolano" i germi esterni, evitandone l' ingresso. Probabilmente quindi non resteremo completamente glabri e continueremo anche ad avere capelli, ciglia e sopracciglia: la capigliatura ci evita scottature in testa e migliora la termoregolazione in un' area delicata, le ciglia e le sopracciglia trattengono sudore, detriti e impurità impedendo che finiscano negli occhi.
IL TUBERCOLO DI DARWIN
Gli animali spesso hanno la possibilità di muovere le orecchie: lo potevamo fare anche noi, in passato, e il ricordo resta nel tubercolo di Darwin, un ispessimento sul bordo del padiglione dell' orecchio esterno che non tutti possiedono e che potrebbe essere un residuo dell' articolazione per orientare le orecchie.
I DENTI DEL GIUDIZIO
Si può dire che stiano sparendo proprio perché non servono: i quattro denti del giudizio, i molari che emergono fra i 18 e i 25 anni, erano utili quando mangiavamo cibi molto duri o il rischio di perdere denti era concreto a causa delle pessime condizioni igieniche.
Oggi lo sono assai di meno, tanto che il 35 per cento della popolazione non li ha più e si pensa che nel corso delle prossime generazioni siano destinati a sparire.
Meglio toglierli sempre, allora? «Se non ci sono disturbi specifici, come ascessi o carie, e sono emersi allineati senza creare problemi di spazio non si devono eliminare, potrebbero rivelarsi utili per esempio da anziani come "aggancio" per un apparecchio dentale - risponde Angelo Itro, direttore del Dipartimento di Scienze Odontoiatriche della Seconda Università di Napoli -. È opportuno toglierli se non escono bene, come quando per mancanza di spazio restano fermi, non ruotano per emergere correttamente e quindi puntano verso il dente davanti, provocando infiammazione».
Oggi gli alimenti sono diventati più facili da masticare e mandibola e mascella sono più piccole: ecco perché i denti del giudizio non servono granché e trovano maggiori difficoltà a emergere. La buona notizia è che già in adolescenza si può capire se e come questi molari usciranno, così da decidere molto presto se sia il caso di toglierli.
«Con una semplice radiografia si può capire la posizione dei molari in bambini e ragazzini: se il bimbo è figlio di genitori brevilinei e quindi non avrà mandibola e mascella spaziosi, ma anche se si vede la gemma degli ultimi molari storta, si può decidere di fare una germectomia, ovvero togliere i denti prima che emergano - spiega Itro -.
«Ciò consente un intervento delicato ma più semplice, risparmiando osso e riducendo la ferita; quando i denti sono fuori è più complesso e doloroso toglierli, anche perché vicino passano nervo e arteria mandibolare a cui si deve fare molta attenzione. Togliere un dente del giudizio è pur sempre una procedura invasiva: va scelta quando serve davvero, anche se si tratta di molari di scarsa utilità».
LA TERZA PALPEBRA
Si chiama piega semilunare ed è la nostra terza palpebra: si trova all' angolo dell' occhio, vicino alla ghiandola lacrimale, ed è ben diversa dalle due palpebre dotate di ciglia, caratteristica speciale dell' essere umano ( gli altri animali ne hanno in genere una sola). La piega semilunare sarebbe quanto ci resta della membrana nittitante degli uccelli, di alcuni pesci e dei rettili, un tessuto trasparente che consente di proteggere e idratare l' occhio senza impedirgli di vedere. Secondo alcuni è del tutto inutile, ma pare che contribuisca a detergere e lubrificare l' occhio, proteggendolo da particelle di polvere che potrebbero graffiarlo e facilitando l' azione "pulente" delle lacrime.
denti del giudizio
karl marx si taglia le unghie
appendice
trapianti di peli vaginali
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