DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Caterina Pasolini per “la Repubblica”
Un Capodanno più silenzioso e sicuro dalle Alpi alla Sicilia. Niente botti quest' anno, in nome degli animali, da Cortina a Messina passando per Trento, Torino, Genova, Bologna, Pescara, Siena, Pozzuoli, Bari e Reggio Calabria. Già 850 comuni piccoli e grandi hanno infatti emesso ordinanze che vietano i giochi pirotecnici seguendo l' invito delle associazioni animaliste che da tempo denunciano migliaia di animali da compagnia morti di paura per quelle esplosioni sotto le feste.
Come dire: gli animalisti questa volta sono riusciti a smuovere coscienze e politica ottenendo risultati dove gli agghiaccianti bollettini che ogni anno raccontavano di bambini feriti, mutilati da bombe, fontane, razzi, avevano fallito. E il numero dei comuni "fireworks free" rischia di crescere: in Lombardia l' assessore regionale all' ambiente ha invitato le città a vietarli per combattere l' inquinamento.
Brescia e Bergamo hanno già aderito. Ma andiamo con ordine, seguendo la lunga marcia degli animalisti che ha portato all' ondata di divieti. «Siamo partiti da zero, nessuno ci dava retta, ci prendevano per pazzi, poi qualcosa ha cominciato a cambiare e quattro anni fa erano già 300 i comuni che avevano emesso ordinanze. Ora sono già più di 850 e ancora ne aspettiamo per i prossimi giorni», commenta entusiasta Piera Rosati della Lega nazionale in difesa del cane, mentre Milano si appresta ad uscire con i divieti e Venezia pensa di mettere off limits il centro storico ai botti.
Ma come se la spiegano l' inversione di tendenza gli esponenti di Lav, Enpa e Lipu che tante campagne avevano fatto anche sui social network denunciando almeno mille bestiole uccise dalla paura dei botti ogni anno? «La sensibilità della gente è cambiata verso gli animali e i sindaci non possono far altro che accoglierla. In questo modo ci guadagnano non solo gli animali ma i giovani, i bambini, gli adolescenti che finivano per pagare sulla loro pelle il comportamento sbagliato e incosciente degli adulti». E infatti nella maggior parte delle ordinanze si parla di protezione degli animali ma anche di sicurezza per anziani e bambini.
FUOCHI D ARTIFICIO AL CONCERTO DEI MUSE ALLO STADIO OLIMPICO DI ROMA
E, nei casi di Cortina e Trento, la motivazione del divieto, accanto alla salute dei cuccioli di casa, è il forte pericolo di incendi. Nella mappa nazionale dei divieti, che prevedono multe dai 20 ai 500 euro per chi trasgredisce, ci sono alcune vistose eccezioni: Firenze, Roma, Napoli e Palermo. Se a Palermo pare che il divieto non sia stato mai in discussione e a Roma la situazione è in alto mare ma l' orientamento sarebbe di limitare i fuochi d' artificio, a Napoli sul sito del Comune c' è semplicemente uno spot per «festeggiare il Capodanno senza botti », un fumetto animato a mo' di invito.
FUOCHI D ARTIFICIO FOTO DA FLICKR AMBASCIATA USA
Perché, dicono in Comune, è inutile e demagogico vietare quando poi non avremmo uomini per far rispettare la legge. Sulla stessa linea Firenze che, a differenza di Siena, Lucca e altri comuni toscani (multe fino a 500 euro), preferisce affidarsi ad una sorta di gentile dissuasione. «Per Capodanno voglio invitare a tenere un comportamento rispettoso ed educato verso la città. In particolare per quanto riguarda i botti, come ogni anno non faremo un' ordinanza per vietarli, dato che sarebbe di difficile applicazione, ma mi auguro che vengano limitati e che i festeggiamenti siano occasione di allegria e non di pericolo». Così il sindaco Dario Nardella.
La lista dei comuni "botti free" è destinata ad allungarsi dopo che l' assessore all' ambiente della Regione Lombardia Claudia Maria Terzi ha spedito a sindaci, prefetture, comandanti delle polizie locali un appello a vietare i fuochi d' artificio per combattere le polveri sottili che assediano la pianura padana e che, secondo l' assessore, sono destinate a salire a causa dei metali utilizzati come propellenti e coloranti dei botti.
«I giochi pirotecnici sono una fonte importante di inquinamento, lo dimostrano i dati degli anni passati: peggiora di molto la qualità dell' aria nei giorni successivi alle feste. Vietarli aiuterebbe a combattere l' inquinamento che è a livelli pazzeschi qui in Lombardia oltre a garantire incolumità e benessere alle persone, ai bambini, agli animali». E le prime adesioni sono già arrivate.
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