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"NON SONO IO IL GESTORE DI PHICA.NET" - LA DIFESA DELL'IMPRENDITORE ROBERTO MAGGIO: "SONO STATO ASSOCIATO AL SITO SOLO PERCHÉ LA MIA SOCIETÀ, 'HYDRA', GESTISCE SISTEMI DI PAGAMENTO DI UN SITO ESTERNO A CUI PHICA RIMANDAVA. LE NOSTRE ATTIVITÀ SI CONCENTRANO SULLE TRANSAZIONI NON SUI CONTENUTI" - LA PIATTAFORMA, CHE RACCOGLIEVA LE FOTO HOT DI VIP E SVIPPATE VARIE, OTTENEVA 600 MILA VISUALIZZAZIONI AL GIORNO, GLI UTENTI CHE FREQUENTAVANO IL SITO ERANO 20 MILIONI AL MESE...

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SITI SESSISTI: IMPRENDITORE, "NON SONO IL GESTORE DI PHICA.EU" 

Roberto Maggio

(ANSA) -  "Non sono io il gestore del sito". Lo ha spiegato al Tg5 Roberto Maggio, l'imprenditore di origini romane che vive tra Dubai e Sofia, in merito alla vicenda delle foto rubate e pubblicate sul sito Phica.eu.

 

L'imprenditore racconta di essere stato associato al sito Phica.eu solo perché la sua società Hydra (una 'società di consulenza' con sede legale a Sofia in Bulgaria che attraverso un complesso lavoro di ricerca fatto da esperti di sistemi digitali sarebbe risultata collegata al sito sessista) "gestisce i sistemi di pagamento all'estero".

 

"La nostra attività - spiega - si concentra solo sulle transazioni, non sui contenuti". Poi dice di non essere stato contattato dalla polizia postale, "ma sono sicuro - afferma - che abbiano gli strumenti per identificare chi è il vero proprietario del sito".

 

SITI SESSISTI, PUBBLICITÀ E RICATTI SI INDAGA SUL BUSINESS DEI SOLDI

Giuliano Foschini e Viola Giannoli per “la Repubblica”

 

phica.net.

Non c'è solo il voyeurismo, il sessismo, il machismo di 700mila e più uomini affamati di immagini di donne, più o meno ignare, pubbliche e private, nel pozzo di album trafugati e di commenti osceni del sito "Phica", chiuso dai gestori lo scorso giovedì. Dietro c'è, soprattutto, un grande business. Che potrebbe per di più essere solo il primo acino di una rete a grappolo di siti e forum assai redditizi.

 

Di questo è convinta la polizia postale che ha inviato una prima informativa alla procura di Roma, pronta, nei prossimi giorni, ad aprire un fascicolo e ad ascoltare il gestore del sito, un italiano con server e società registrate all'estero. La postale è riuscita a rintracciarlo e a ricostruire la sua intera rete commerciale. Nelle sue tasche finivano tutti i flussi di pagamento provenienti dai domini di Phica.net e Phica.eu.

 

phica.net

Un fiume di soldi arrivato non solo grazie ai click — 600mila visualizzazioni al giorno, 20 milioni di visite al mese da vent'anni in qua, secondo le stime di Hypesat — , ma anche da un sistema raffinato di raccolta pubblicitaria, che poggiava sulla vendita di banner di siti porno estremamente remunerativi.

 

Non solo: quel che ipotizzano gli inquirenti è che Phica.net e Phica.eu fossero solo due siti di un network più ampio che utilizza anche l'intelligenza artificiale per sviluppare domini gemelli che reindirizzavano traffico e vendite. Simile il modus operandi: usare dei forum, ben indicizzati per ricavare guadagni anche da Google, utili a deresponsabilizzare a livello penale gli admin. Inoltre, per rimuovere gli account e cancellare i thread misogini, di cui il sito era totalmente padrone, gli utenti erano disposti a pagare cifre a due o tre zeri.

boss miao - phica master

 

E alle donne, finite a loro insaputa in vetrina sul forum, venivano proposti addirittura dei pacchetti da 250 a mille euro al mese, più extra, per garantire loro una sorta di sorveglianza digitale e la cancellazione delle foto e dei commenti, come Repubblica ha potuto raccontare. Testimonianze che potrebbero spingere i magistrati capitolini a indagare su diverse fattispecie di reato: dal revenge porn alla diffamazione aggravata, dalla violazione della privacy alla diffusione di immagini a contenuto erotico fino all'estorsione.

 

thread su phica.net

Dal punto di vista legale, questa sarebbe anche la grande differenza tra il gruppo Facebook "Mia moglie" e siti come "Phica": entrambi indecenti contenitori di volgarità e violenze digitali, nel secondo caso aggravati da ingiusti profitti. Nei prossimi giorni partiranno le perquisizioni e i sequestri. Il compito più difficile è rintracciare i server su cui sono poggiate tutte le foto.

 

Ma oltre ai responsabili del sito, la polizia postale sta cercando di rintracciare le vittime dei ricatti a sfondo sessuale e di identificare gli autori dei post fotografici e dei commenti sessisti che hanno spinto decine di donne a presentare esposti in tutta Italia. Dovrebbe invece concludersi entro fine anno l'inchiesta che sarà attivata dalla Commissione parlamentare sul femminicidio che il 9 settembre si riunirà per decidere le date delle audizioni, dalla polizia postale ai gestori fino alle vittime. [...]

commenti su phica.net phica.net. thread su phica.net. pacchetti rimozione foto phica.net