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“NON SONO STATO UN PADRE MOLTO PRESENTE” – ADRIANO PANATTA SI CONFESSA A “CIAO MASCHIO”: “CI SONO SEMPRE STATO, NEI MOMENTI IN CUI CI DOVEVO STARE. QUANDO I FIGLI ERANO MOLTO PICCOLI IO STAVO SEMPRE IN GIRO PER IL MONDO. PURTROPPO ERA IL MIO LAVORO, NON POTEVO FARE ALTRIMENTI”. POI CONFESSA DI AVER AVUTO UN PERIODO BUIO: “NON USCIVO PIÙ DI CASA. ANDAVO A LAVORO, MA POI NON C’ERA VOGLIA DI VEDERE NESSUNO. COSA MI MANCA? VORREI AVERE 30 ANNI MENO PER NON MORIRE TRA QUINDICI ANNI…”
Estratto dell'articolo di Federica Bandirali per www.corriere.it
Adriano Panatta si racconta a «Ciao Maschio», il salotto di Nunzia De Girolamo, nella puntata di sabato 22 novembre. Ed è un racconto a 360 gradi. Alla domanda di De Girolamo – «Hai tre figli. Che voto ti dai come papà?» – Panatta risponde senza filtri: «Non sono mai stato un padre molto presente, per ovvi motivi, perché stavo un po’ sempre in giro. Però ci sono sempre stato, nei momenti in cui ci dovevo stare.
Quando erano molto piccoli io stavo sempre in giro per il mondo. Purtroppo era il mio lavoro, non potevo fare altrimenti. Ho fatto tanti sbagli, anche anni in cui mi ero completamente isolato, per esempio. Il merito di Anna, mia moglie, è stato proprio quello lì, cioè mi ha ridato la gioia di mettermi un po’ in gioco […]non uscivo mai. […] È stato un periodo non tanto bello».
borg panatta internazionali di roma
Panatta poi ha proseguito sul tema di questo momento buio: «Non c’era voglia di vedere nessuno, questa è la verità. Facevo il mio lavoro, perché l’ho sempre fatto, per carità. Però non è che durante i momenti liberi frequentavo persone, me ne stavo per conto mio, da solo».
Poi il momento della rubrica della trasmissione chiamato «Cosa ti manca?». «Vorresti avere trent’anni in meno - per fare cosa?», gli chiede allora De Girolamo. E lui risponde: «Per non morire fra 15 anni. È la verità. Se mi secca molto morire, che devo fare? Mi dà fastidio. Io sono… sono a più di tre quarti della mia vita. Per cui bisogna pensarci…».
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Nel corso della puntata riaffiora anche un episodio controverso legato alla sua carriera sportiva e della Coppa Davis: «Era Francia–Italia, credo a Nancy. Ci hanno rubato la partita. Tu pensa che la federazione internazionale di tennis, mi ha fatto un processo e mi voleva squalificare.
Ma non sapevano come fare, perché un mese prima mi hanno dato il premio – non meritato – come miglior capitano di Coppa Davis di quell’anno. Alla fine è finita che ho scritto una lettera di scuse alla federazione internazionale e hanno messo un pochino a tacere. Comunque veramente ci hanno rubato la partita contro la Francia. Stavamo 2-0, abbiamo perso 3-2».
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lea pericoli adriano panatta
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