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"NON POSSIAMO LASCIARE SOLO IL NOSTRO PAPÀ" - CENTINAIA DI FILIPPINI SONO ACCORSI ALL'AJA, IN OLANDA, PARTENDO DALL'ITALIA, PER MANIFESTARE IN FAVORE DELL'EX PRESIDENTE FILIPPINO DUTERTE, A PRECESSO PRESSO LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE CON L'ACCUSA DI CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ - DUTERTE AVREBBE FATTO AMMAZZARE CIRCA 30 MILA PERSONE DURANTE LA SUA CAMPAGNA ANTIDROGA, E RIVENDICA "SONO STATO IO A GUIDARE LE FORZE DELL’ORDINE E L’ESERCITO" - LE FOLLIE DELL'EX PRESIDENTE: DISSE CHE ERA UN PO' GAY E CHE SI CURÒ CON TANTE DONNE - QUELLA VOLTA CHE MINACCIÒ DI SPARARE ALLE COMUNISTE NELLA VAGINA E...
Estratto dell'articolo di Valentina Santarpia per il "Corriere della Sera"
«Siamo partiti da Milano alle 5 del pomeriggio di sabato, in due pullman, e siamo arrivati alle sette e mezza del mattino in Olanda, ma ne è valsa la pena, non possiamo lasciare solo il nostro tatay, il nostro papà»: Christina Barete, 52 anni, è una delle centinaia di filippini partiti dall’Italia (ma anche da molti altri Paesi Ue e persino dagli States) per manifestare in favore dell’ex presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte arrestato ed estradato a L’Aja, nei Paesi Bassi, dove potrebbe subire un processo presso la Corte penale internazionale (Cpi) per crimini contro l’umanità.
La Cpi ritiene che ci siano «ragionevoli motivi» per accusare Duterte di crimini contro l’umanità a mezzo di omicidio, nella veste di «corresponsabile indiretto» durante la «guerra alla droga» intrapresa dalla sua amministrazione. L’ex presidente ha dichiarato di essere pronto ad assumersi la responsabilità del suo operato:
«Sono stato io a guidare le forze dell’ordine e l’esercito. Ho detto che vi avrei protetto e che mi sarei assunto la responsabilità per tutto questo», ha dichiarato Duterte in un video pubblicato su Facebook. E i suoi elettori lo sostengono: «Nelle Filippine sono morte migliaia di persone a causa della droga- racconta Christina, che insieme ai suoi amici ha affrontato il lungo viaggio per partecipare alla manifestazione di domenica 23 marzo —.
Fin da piccoli i bambini venivano assoldati come runner della droga, le ragazze violentate per essere convinte a spacciare, gli scontri con la polizia erano continui. Ho saputo di amici morti per droga. Duterte è riuscito a fermare una situazione tremenda. Grazie a lui i ragazzi sono tornati a uscire per strada», spiega la donna [...]
Duterte, 80 anni, è accusato di crimini contro l’umanità per la repressione del traffico di droga durante la sua presidenza (2016-2022), caratterizzata dall’uccisione extragiudiziale di migliaia di sospetti trafficanti e consumatori di stupefacenti. L’ex capo di Stato è stato arrestato l’11 marzo all’aeroporto di Manila e trasferito poi nei Paesi Bassi, dove sono iniziate manifestazioni a suo favore ma anche contro di lui, dei familiari delle persone uccise. [...]
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