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Continua a salire drammaticamente, ora dopo ora, il bilancio delle vittime del terremoto che ha devastato il Nepal ieri. Il numero di vittime del terremoto in Nepal è salito a 2.500. L'aeroporto internazionale Tribhuvan di Kathmandu e' nuovamente aperto ai voli internazionali che trasportano aiuti ed a quelli commerciali.
sisma nepal i due fratelli fiorentini 6d74872
Quattro speleologi italiani del Soccorso alpino, in spedizione nel villaggio di Langtang, travolto da un'enorme valanga, non danno notizie di sé da ieri sera. Lo apprende l'ANSA dal fratello di uno di loro, Giuseppe Antonini, di Ancona. Roberto Antonini ha parlato con il fratello mezz'ora prima del sisma, poi non ha più saputo nulla. E sono stati rintracciati due ragazzi fiorentini, Daniel e Elia Lituani, 25 e 22 anni, nel Paese da due settimane. "Ha telefonato la ragazza di mio figlio - ha detto Marco Lituani, il padre - e stanno tutti bene".
Di fronte all'immane tragedia causata dalle fortissime scosse di terremoto che da ieri scuotono il Nepal, il governo ha dichiarato lo stato di calamità nazionale, aggravando quindi l'emergenza che era stata decretata ieri.
L'aspetto di Kathmandu e delle altre città storiche nepalesi investite dall'ondata sismica è surreale: cumuli di macerie, gente accampata dappertutto, assenza visibile di aiuti, niente recinzioni delle zone disastrate, mancanza di elettricità, acqua e gas. Alla prima forte scossa di ieri verso mezzogiorno - di magnitudo 7.9 - ne sono seguite almeno altre 30 nelle successive 24 ore.
La più forte oggi, alle 12.54 locali, ha nuovamente terrorizzato la popolazione che si è riversata in strada. In un messaggio, l'inviata dell'ANSA ha descritto la situazione: "Una scossa fortissima. Siamo scappati tutti fuori dall'hotel Annapurna. La gente gridava e il pavimento dondolava come se si fosse sull'acqua".
L'aeroporto di Kathmandu, l'unico scalo internazionale nepalese, è stato chiuso all'improvviso alle 12 locali, dopo una forte scossa, secondo le autorità "solo per 4 ore". Ma questo ha comunque costretto almeno tre aerei indiani che erano in volo per il Nepal a fare marcia indietro.
Infine c'è da segnalare che l'Unità di crisi della Farnesina ha continuato le verifiche sulla presenza dei connazionali in Nepal. Finora sono stati rintracciati oltre 300 italiani, che risultano incolumi, come due amici alpinisti di Fano, Pietro Marcucci e Luca Cantiani, che si trovano in questo momento ai piedi dell'Everest.
L'Onu lancia l'allarme: sono circa 6,6 milioni le persone colpite dal sisma secondo l'ufficio dell'Onu a Kathmandu. "Siamo pronti ad assistere il governo del Nepal a rispondere a questa terribile tragedia", ha detto il coordinatore Jamie McGoldrick.
ITALIANI VIVI PER MIRACOLO - "Siamo vivi per miracolo - Lo ha detto all'ANSA una coppia di italiani, Roberto Spiritelli e Marusca Cordini, che ieri sono scampati alla scossa. Abbiamo visto i templi e il palazzo reale di Durbar Square afflosciarsi davanti ai nostri occhi come tasselli di un domino". I coniugi, che abitano sul Lago di Garda, sono in attesa di trovare un volo per ritornare in Italia.
"Eravamo appena arrivati per una vacanza che avevamo da tempo programmato - dicono - adesso non abbiamo più voglia di continuare". Al momento della prima violenta scossa di terremoto i due erano in compagnia di una guida turistica nepalese ed erano appena usciti dal palazzo della Kumari, la dea bambina, nella storica piazza Durbar. Roberto, che è distributore in Italia per aziende di biscotti, stava scattando una foto al tempio di Shiva quando "ha sentito il pavimento muoversi". Dopo pochi istanti il tempio era un mucchio di macerie.
COSA E' SUCCESSO - Due tremende e fortissime scosse di terremoto, a distanza di 35 minuti l'una dall'altra hanno colpito alle 11,56 ora locale (erano le 8.11 in Italia) il Nepal, causando oltre 1.800 morti, oltre 4.700 feriti e tanti dispersi, la distruzione di siti archeologici e storici e una valanga sull'Everest che ha travolto il campo base uccidendo almeno 18 persone.
Almeno 250 persone sono state uccise nel crollo della storica torre Dharahara a Kathmandu. La costruzione di nove piani, alta 63 metri, era affollata di turisti al momento della potente scossa.
"E' un disastro enorme. Ho aiutato nella ricerca e nel soccorso delle vittime in una vasta area disastrata. Ci sono molti morti, molti altri gravemente feriti. Altri moriranno se un elicottero non arriverà il prima possibile". E' il drammatico appello su Twitter di un alpinista romeno, Alex Gavan, che si trova al campo base dell'Everest.
Fra le vittime del terremoto in Nepal anche il manager di Google Dan Fredinburg, responsabile della privacy di Google X e co-fondatore di Google Adventure, una squadra interna a Google che ha trasformato in 'estremo' Street View, portandola in posti esotici come il Monte Everest. A confermare la sua morte la sorella, Megan, con questo post su Instagram.
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