DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI…
L AVVOCATO CHE BACIA IL PIEDE DELLA PM
1. "BACIAPIEDE" TRA PM E AVVOCATO. SPUNTANO ALTRE FOTO, INDAGA IL CSM
Massimo Malpica per Il Giornale
La foto del «baciapiede» tra il pm tranese Simona Merra e l'avvocato Leonardo Di Cesare -, la prima nel pool che indaga sul disastro ferroviario del 12 luglio scorso, il secondo difensore del capostazione di Andria indagato per l'incidente - finisce trasmessa, insieme all'esposto al quale era allegata, alla Prima Commissione del Csm.
Affettuosità tra il pm tranese Simona Merra e l'avvocato Leonardo Di Cesare
L'iniziativa è stata del vicepresidente di Palazzo Marescialli, Giovanni Legnini, che conferma in una nota come la Prima Commissione stia da tempo lavorando a «un'istruttoria preliminare per verificare se sussistano o meno le condizioni per promuovere la procedura di incompatibilità ambientale e funzionale in relazione ai fatti narrati e ai magistrati» tranesi coinvolti «in diversi esposti».
TRANI A GO-GO: LEONARDO DI CESARE, TESTIMONIAL DEL BRAND ABBIGLIAMENTO "MASCALZONE LATINO"TRANI A GO-GO: SIMONA MERRA E LEONARDO DI CESARE
Molti dei quali riguardano proprio i rapporti tra magistrati e avvocati del distretto. Anche la denuncia con la foto del pm Merra, ha aggiunto Legnini «confluirà pertanto nella procedura in corso e nell'ambito della stessa sarà valutato».
Foto ed esposto sono stati già trasmessi anche alla Procura Generale della Cassazione per valutare eventuali profili disciplinari, insiste Legnini, che ha anche parlato con il procuratore capo facente funzioni di Trani - e coordinatore del pool che indaga sull'incidente - Francesco Giannella, che «mi ha assicurato che provvederà a fare le sue valutazioni», mentre il procuratore generale di Bari, Anna Maria Tosto, «a breve invierà» al Csm «una prima relazione sulla vicenda».
Si dice invece «serena» la pm Merra, che spiega di non voler astenersi dall'incarico «perché non ci sono gravi motivi di opportunità», pur rimettendosi alle valutazioni del procuratore: «Se riterrà di sollevarmi da questo incarico chiaramente mi adeguerò».
TRANI A GO-GO: SIMONA MERRA: "LO SAI CHE SONO SEMPRE BEATA TRA GLI UOMINI"
La foto, spiega il magistrato, venne scattata durante un gioco a una festa nell'estate 2013, unico periodo nel quale la pm avrebbe avuto una «conoscenza limitata» con l'avvocato (ma di foto ce n'è almeno un'altra, come vedete qui a fianco), che da parte sua ha confermato la «datazione» dello scatto, derubricato a «goliardata». Che però ha mandato su tutte le furie la figlia di una delle vittime dello schianto tra i treni della Ferrotramviaria, Daniela Castellano, «scioccata, avvilita e arrabbiata». «Noi parenti non possiamo vivere con l'incubo che le indagini possano essere influenzate da qualcos'altro», commenta la donna, chiedendo un passo indietro alla pm Merra.
2. PRETENDIAMO TRASPARENZA ANCHE DALLA GIUSTIZIA
Annalisa Chirico per Il Giornale
Questa non è una foto, è molto di più. Dopo l'imbarazzante «baciapiede», ecco l' abbraccio, con la mano dell' avvocato Leonardo de Cesare che sfiora la pancia del pm di Trani Simona Merra. Un gesto che tradisce confidenza e amicizia, le ragioni per le quali il magistrato Merra avrebbe dovuto astenersi dall'inchiesta che annovera tra gli indagati un capostazione difeso, guarda caso, dal biondo De Cesare, avvocato e testimonial del brand Mascalzone Latino.
Con lui, ha sostenuto Merra, ho avuto «una conoscenza limitata a quel periodo», luglio 2013. Peccato che questa seconda foto, pubblicata in esclusiva dal Giornale, risalga ai primi mesi del 2014. Le foto imbarazzanti sono sparite dal profilo Facebook del magistrato, ma non dalla memoria di qualcuno.
Viene da chiedersi se qualcuno possa poi stupirsi se la fiducia dei cittadini italiani nella giustizia sia tra le più basse in Europa. Non c' entra la politica, non c' entrano i salvacondotti o la querelle sulla prescrizione.
TRANI A GO-GO: Leonardo Di Cesare in aula
Le foto in questione sono il ritratto del piccolo mondo incantato e autoreferenziale di magistrati e avvocati di provincia, che gestiscono un sistema di relazioni e potere fuori da ogni controllo. La trasparenza resta un miraggio, incarichi e consulenze vengono assegnati quotidianamente senza un meccanismo effettivo di accountability. Pretendiamo la trasparenza totale dalla politica, dovremmo fare altrettanto con chi amministra la giustizia in nome del popolo italiano.
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