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OCCHIO A PRENDERE PER IL CULO RAOUL BOVA, SIAMO TUTTI A RISCHIO SPUTTANAMENTO – MASSIMO GRAMELLINI CI RIFILA LA SUA LEZIONCINA QUOTIDIANA SUL CASO DELL’AUDIO DELL’ATTORE ALL’AMANTE MARTINA CERETTI (“ESSERE SPECIALE”, “OCCHI SPACCANTI”): “AL TEMPO DEI SOCIAL NESSUNO È AL SICURO. IL DESIDERIO SPASMODICO DI INFILARSI NELLA SFERA PRIVATA DEGLI ALTRI PER IRRIDERLI SENZA PIETÀ PREESISTE AL PROGRESSO TECNOLOGICO. LA NOVITÀ, QUESTA SÌ ATTRIBUIBILE ALL’AVVENTO DEGLI SMARTPHONE, È CHE ACCANTO AL PIACERE DI FARSI I FATTI ALTRUI È SUBENTRATO IL TERRORE CHE GLI ALTRI SI FACCIANO I NOSTRI…” – VIDEO

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Estratto dell’articolo di Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

 

Martina Ceretti Raoul Bova Rocio Munoz Morales

A chi da giorni sta prendendo in giro Raoul Bova per i toni adolescenziali di un suo vocale d’amore (che la destinataria si è ben guardata dal tenere per sé) e analizza con zelo letterario degno di miglior causa il significato dell’espressione «occhi spaccanti», vorrei ricordare che al tempo dei social nessuno è al sicuro.

 

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La velocità e la capillarità di diffusione garantite dallo strumento fanno sì che anche uno scambio di messaggi intimi tra due liceali finisca sulle chat della scuola, e da lì potenzialmente su quelle di un college del Wisconsin. Con un effetto-sputtanamento che nessun adulto, figuriamoci un ragazzo, è in grado di reggere senza perdere il senno o almeno la pazienza.

 

rocio munoz morale raoul bova

Penso abbia ragione Baricco nel sostenere che non siamo diventati così per colpa dei social, ma che abbiamo inventato i social proprio perché eravamo diventati così. Forse lo siamo sempre stati. Il desiderio spasmodico di infilarsi nella sfera privata degli altri per irriderli senza pietà preesiste al progresso tecnologico.

 

La novità, questa sì attribuibile all’avvento degli smartphone, è che accanto al piacere di farsi i fatti altrui è subentrato il terrore che gli altri si facciano i nostri. Se fossi un imprenditore del settore, rilancerei i vecchi diari col lucchetto. Andrebbero a ruba.

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