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«Lasciato a me stesso, sono incline a sabotare tutto». Con queste parole Robbie Williams descrive se stesso. E guardando al suo passato, agli anni passati in riabilitazione, ai guai che ha combinato, fino al dito medio esibito alla cerimonia di apertura dei Mondiali, non c’è da dargli torto. Senza contare che Robbie crede negli alieni, è agorafobico, ansioso, depresso, dedito alle abbuffate e sonnambulo.
Ma tutto sommato, visto la sua inclinazione all’autodistruzione, poteva andargli peggio se non fosse arrivata nella sua vita la donna che ha deciso di avere al suo fianco e con cui ha messo su una famiglia: il suo angelo si chiama Ayda Field ed è la moglie 39enne turco-americana.
Non è un caso che anche lei prenderà posto al tavolo dei giudici di X factor, nonostante non abbia alcuna competenza in campo musicale. La ragione è ovvia: se Robbie doveva diventare il nuovo giudice, non poteva farlo senza la moglie.
«Si tratta di dipendenza coniugale – dicono le persone che stanno accanto alla coppia – Lei è in grado di tenere saldo il patrimonio di famiglia e i nervi di Robbie». Oltre a tenere la mano sul capo di Robbie, è brava a intrecciare relazioni utili. È amica di Simon Cowell e della sua fidanzata Lauren ed è anche molto vicina alla cantante Adele.
Ma come ha fatto Ayda a salvare Robbie e cosa ci si può aspettare dal suo ritorno al mondo dello spettacolo?
Robbie diventò famoso quando aveva solo 16 anni e la notorietà lo portò a subire delle pressioni enormi. Poco dopo esplosero i problemi con il manager Nigel Martin-Smith e, dopo aver lasciato i “Take That”, nel 1995 iniziò a bere alcol e a drogarsi per due anni. Poi iniziarono le battaglie legali con i manager e con Martin-Smith, citato in giudizio per averlo espulso dalla band.
Il suo talento per l'autodistruzione si fece sempre più strada quando il suo accordo con la EMI, il più redditizio della storia del pop, andò in crisi. «Ho fatto molti danni alla mia psiche in quel tour del 2006 - ha confessato Robbie - Ho perso la fiducia e ci sono voluti anni per recuperarla.
In quel periodo ero convinto di non potercela più fare, la scintilla era sparita, l'ingrediente segreto per essere una pop star mi aveva abbandonato. Così mi sono buttato in anni selvaggi».
L’abuso di droghe lo portò in rehab nel 2007. In quel periodo confessò di essere convinto che non sarebbe sopravvissuto 24 ore in più.
Fu in quel periodo che Ayda entrò nella sua vita. Il loro incontro, a una festa a Hollywood, fu bizzarro. «Ho ingerito una quantità di droghe mostruosa e mi sono ritrovata in una Jacuzzi con una ragazza molto, molto sexy - ha ricordato Robbie - Poi sono stato male e sono dovuto andare a casa».
Quella "ragazza molto calda" era Ayda, ma di quell’incontro lui ha un ricordo molto romantico. «Abbiamo iniziato a parlare e, per quanto possa sembrare banale, è successo qualcosa. C'era elettricità tra di noi». Dopo qualche settimana lui la lasciò e torno in disintossicazione.
«Ero devastata, ma allo stesso tempo ho capito che aveva bisogno di aiuto. Lo amavo già abbastanza da volere che stesse bene. Pensavo che fosse così: l’uomo giusto nel momento sbagliato».
Qualche tempo dopo Robbie si ritrovò a parlare di lei all’hotel Chateau Marmont di Los Angeles con Cameron Diaz e capì che non era finita. Montò in macchina e andò alla sua porta. Da quel momento Ayda diventò il suo punto di riferimento e nel 2010 si sposarono.
Adesso vivono tra due enormi case a Los Angeles e Londra e hanno due bambini: Theodora, cinque anni, e Charlie, tre. Gli amici dicono che lei lo sa prendere e lo capisce come nessun altro. Gli è stato accanto nel periodo della riabilitazione e non ha alzato il sopracciglio quando disse che guardarla partorire era come veder bruciare il tuo pub preferito.
Entrambi sono dei veterani sul lettino dello psicologo, ma Ayda lo descrive come un modo per capire se stessi. «Io e Rob siamo molto simili – ha detto Ayda – C’è molta gente che si prende troppo sul serio e invece noi siamo molto felici anche a essere un po’ ridicoli». E lui replica: «Da quando c’è lei sono una persona migliore, mi prendo cura di me stesso, perché se lo merita. E sono felice, sono contento».
L'anno scorso Robbie è stato ricoverato dopo il tour e il medico gli ha imposto assoluto riposo. A rimetterlo in piedi è stata Ayda, che gli ha imposto una dieta vegana, yoga e Pilates.
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